«Aspettavo questa decisione da un po' di tempo, perché vivere tre anni in questo incubo non lo auguro a nessuno». L'arbitro Gianluca Rocchi commenta la sua assoluzione nel processo di Calciopoli ai microfoni di Radio Blu. «Fortunatamente - rivela - la Federazione mi ha sempre dato la possibilità di arbitrare, promuovendomi anche internazionale, e questa fiducia è stata la forza che mi ha permesso di andare avanti. Se non avessi arbitrato mi sarei lasciato andare. Invece ho trovato grande collaborazione da parte di calciatori, dirigenti e colleghi: nessuno ha mai messo in dubbio il mio operato e la mia buona fede, nonostante abbia commesso qualche errore. Il calcio italiano si è dimostrato con me una famiglia».
IL FUTURO - Dal processo, spiega Rocchi, «ne esco amareggiato. Secondo me c'erano anche gli estremi perché non accadesse tutto questo. Spero sia finita qua». Rocchi racconta con quale stato d'animo ha vissuto il processo: «Ogni mattina mi alzavo con il pensiero di non farcela più, poi, quando andavo ad allenarmi, tornavo ad avere pensieri positivi».
fonte: Tuttosport.it