E' un dato di fatto che persone convivono senza sposarsi.
Se non vuoi il prete (o il pastore o il rabbino, visto che in Italia si può far riconoscere anche un matrimonio religioso non cattolico), ci si può sposare in comune e la cosa ha una valenza ben diversa dal matrimonio religioso, anche se ai più sfugge.
Rimane il fatto che la centralità del matrimonio nella società è sancito dalla costituzione ed è lo strumento con la quale viene riconosciuto dallo stato il legame tra due persone, comporta diritti e doveri in più direzioni. La modifica di questo punto richiede una legge costituzionale, un iter molto più tortuoso.
Detto questo mi ritengo contrario a ulteriori forme di riconoscimento delle convivenze tra uomo e donna come quelle che ho sentito fin ora: chiedere dei diritti senza assumersi gli oneri connessi. Un po' troppo comodo.
Rimane il fatto che il nostro ordinamento sul matrimonio si basa su una situazione nella quale l'uomo lavora e la donna sta a casa a badare ai figli e agli anziani ed è tutelata come persona priva di reddito proprio (assegno in caso di separazione, reversibilità della pensione tra le altre). Anche questa è una situazione poco rappresentativa e da aggiornare, così come mi sembra essere stata semplificata la procedura per il divorzio.
Due considerazioni:
* Verificata la necessità di riconoscere anche le unioni tra 2 uomini o tra 2 donne, è chiaro che non potrà essere nei termini uguale a un matrimonio come nell'ordinamento attuale, funzionale alla crescita dei figli della coppia. Tradotto: sono favorevole alle unioni omosessuali diverse dal matrimonio come attualmente concepito, contrario alle adozioni di bambini da parte di coppie gay.
* Per assegni familiari, agevolazioni, esenzioni ospedaliere, calcolo della retta dell'asilo o della tariffa dello scuolabus si considera il reddito dei genitori sposati del bambino oppure della sola madre non sposata con il risultato che di due coppie con gli stessi redditi, quella sposata avrà molti meno aiuti di quella convivente. Conosco persone con figli che non si sposano per questo motivo, alla faccia della centralità del matrimonio, della costituzione, dei preti, dei democristiani, della nonna che ci teneva al matrimonio della nipote.