Che ne pensate della situazione nel Nord Africa?

Che ne pensate della situazione nel Nord Africa?

Messaggioda w1llys il mar feb 22, 2011 9:44 pm

Apro questo thread ben sapendo che siamo completamente fuori da ogni argomento di tipo arbitrale. Lo faccio perchè sono stufo di ascoltare cretinate dagli esponenti politici (di destra e di sinistra) e stanco di leggere scemenze a ruota libera sul web. Dato che sono convinto che in questo forum ci sono menti molto più illuminate e meno faziose mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Ciao a tutti
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Re: Che ne pensate della situazione nel Nord Africa?

Messaggioda Doraemon il mar feb 22, 2011 10:29 pm

Per ora la fidanzata mi ruba il PC. Risponderò con più calma domani!
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Re: Che ne pensate della situazione nel Nord Africa?

Messaggioda w1llys il mar feb 22, 2011 11:00 pm

Ragazzi, non deludetemi, non fatemi pensare che pensate solo a calcio, fischietto e pheeeeeeeeeeeeeeeeeeega :D
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Re: Che ne pensate della situazione nel Nord Africa?

Messaggioda max il mer feb 23, 2011 12:31 am

Non ho sonno e quindi ne approfitto per esporre il mio pensiero (o almeno ci provo).

Le rivolte hanno sempre come prima base un principio fondamentale quanto semplice: la popolazione non riesce più a soddisfare i bisogni primari; il resto è importante, (il fatto che siano regimi dittatoriali per esempio), ma non è la causa principale. Se non fossero arrivati al limite difficilmente ci sarebbe stata una così decisa rivoluzione... nella storia ci sono già stati tanti esempi.
Sul fatto che poi si siano generati proprio in questo momento storico ci sono svariate motivazioni, ma personalmente ritengo che dovrebbero essere ricercate nel campo dell'economia mondiale, cioè nell'eccessiva inflazione e negli strascichi di una crisi che per dei paesi già poveri si sono rilevati fatali. L'inflazione infatti pare sia arrivata ai livelli massimi anche nei paesi del Nord Africa, ma a differenza dei Paesi Occidentali, nazioni come Egitto e Tunisia non sono riuscite a sopportare la spesa dei beni di primaria necessità. In Occidente si è di molto abbassato il tenore di vita, ma lì si è arrivati al collasso totale. Ora sui meccanismi che generano l'inflazione lascio la parola a chi ne sa più di me di economia, ma non è difficile capire che c'è stato un aumento della quantità di denaro in circolazione, mentre la quantità di beni è rimasta sempre la stessa; di conseguenza è normale che progressivamente ci vorranno sempre più soldi per poter comprare i prodotti indispensabili... e la distribuzione delle risorse economiche, si sa non è mai stata equa.
Le gravi limitazioni della libertà hanno fatto il resto accentuando la rabbia ed amplificando la rivolta.

La situazione non è certo risolta (basti vedere ciò che è successo oggi in Libia), ma arriverà il momento in cui bisognerà riorganizzare tutto e mettere le basi per costruire delle nazioni diverse. Il futuro è difficile da prevedere e sarà importante anche il supporto politico estero. Sicuramente il fatto che siano riusciti a far cadere i regimi dittatoriali è già un passo importante... certo il rischio di incapparci di nuovo non è così campato in aria.
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Re: Che ne pensate della situazione nel Nord Africa?

Messaggioda AssistantRef il mer feb 23, 2011 11:54 am

La paura iniziale, credo un po’ di tutti quanti, era che dietro a queste insurrezioni ci fossero i movimenti islamisti, che magari avrebbero costituito regimi altrettanto dispotici come quelli dei vari Ben Alì e Mubarak, o addirittura peggiori perché ispirati al fanatismo religioso (che invece non c’era con le precedenti dittature). Per il momento, visto anche che analoghi movimenti di protesta si stanno sviluppando nell’Iran già di per sé islamista, direi che questa ipotesi non è la più probabile.
La rivoluzione nasce dalle sempre più precarie condizioni economiche, e il dittatore di turno viene preso di mira come causa di tutti i mali (in parte è anche vero).
Il desiderio di maggiori libertà e di diritti democratici è presente, ma credo che venga in seconda battuta dietro al desiderio di un miglioramento delle condizioni economiche: senza questo disagio, non credo che i vari Ben Alì e Mubarak sarebbero caduti facilmente.
Mi piacerebbe che negli Stati già “liberati” si creassero delle istituzioni democratiche “vere” che partano dal basso: onestamente non so se tunisini ed egiziani siano in grado di farlo, e lo dico non perché diffidi di loro con presunzione, ma perché anche l’Italia liberata dal fascismo ha avuto bisogno degli “aiutini” americani ed occidentali (non sempre trasparenti) per costituire una democrazia compiuta.
Spero infine che questa stagione sia la dimostrazione per tutti che la democrazia non si può esportare (negativa l’esperienza della Guerra in Iraq), ma al massimo sostenere solo se germoglia da un movimento interno e che parte dal basso.
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Re: Che ne pensate della situazione nel Nord Africa?

Messaggioda tony il gio feb 24, 2011 10:41 am

Tre Nazioni del Maghreb sono in stato di guerra civile. Non può essere un caso evidentemente e l’esperienza storica ci insegna che le rivoluzioni popolari nascono dall’esasperazione delle disparità tra la condizione di vita del popolo e quella della ristretta classe dirigente, dalla grande rivoluzione francese al “piccolo” tumulto di San Martino ne “I Promessi Sposi”
Non può essere un caso evidentemente che in un mese avvengano tre sollevazioni in stati vicini e simili. Siamo infatti in Paesi islamici, ma non dove vige un regime teocratico integralista come in Iran o nell’Afghanistan talebano, dove la dittatura controlla e soffoca, o prova a soffocare, ogni movimento, ogni possibile focolare di protesta a colpi di censura e di fucile. Internet aiuta, abbatte i confini, quelli nazionali e quelli imposti dalle censure; ma non è solo questo. Se le idee partite dalla Tunisia hanno avuto terreno fertile perché il malessere è ovunque: parte dalla Tunisia e arriva fino all’India, passando per Turchia e Iran, dove la tensione è rimasta nell’aria (e tralasciamo Israele per non dover introdurre troppe semplificazioni). La crisi economica è proprio mondiale e dove l’economia di un Paese è debole ma connessa con i paesi occidentali l’inflazione si fa sentire in modo più pesante nei confronti della popolazione che così non riesce a soddisfare i bisogni primari: mangiare e tenere un tetto sopra la casa. Il resto viene da sé. E non promette niente di buono, evidentemente perché negli stati confinanti le condizioni sono le stesse: i ricchi giacimenti petroliferi del medio oriente sono proprietà degli sceicchi che si occupano di Formula 1 e calcio internazionale.
Allora cosa può fare chi si trova in questo momento in nordafrica? Chi non ha niente, non lascia niente ed appena può scappa verso l’Europa, non ci sono alternative. E allora il problema diventa terribilmente europeo e italiano, perché un milione di persone potrebbe finire dalle nostre parti. Cosa ne facciamo? La convenzione di Ginevra protegge chi fugge da aree di guerra, non possiamo mandarli indietro, almeno non finché non cessa la guerra e d’altra parte dovremmo pensare molto bene a dove metterli tutti. Non è più solo un problema di forniture energetiche, peraltro un problema serissimo, visto che il nostro sistema energetico si basa (anche) su gas e petrolio proveniente dalla Libia e dalla Tunisia. È un problema sociale, che l’Italia e la Grecia da sole, già immerse fino al collo, non possono sostenere. Secondo Amnesty International, la cui ex-presidente è stata recentemente pensionata con una buonuscita da 800mila $, bisognava fare di più prima e sarà anche vero ma bisogna anche chiedersi cosa si doveva fare, perché non sono paesi poveri in cui inviare gli aiuti umanitari, ma paesi governati in modo scellerato. Di andare a vendere la democrazia con le armi e la coca cola non se ne parla proprio, a meno che l’esperienza iraqena non abbia insegnato nulla. Il passaggio alla democrazia è salvo rari casi sempre stato traumatico e violento. Perché la democrazia nasce dal basso ed essere voluta da una nazione, altrimenti resta un esperimento destinato a morire. Che ci piaccia o no, quindi, questi moti sono una tragedia inevitabile e l’unica cosa in grado di fermarli è un atto di responsabilità da parte del dittatore di turno (su Gheddafi non ci spero) oppure il suo linciaggio.
Quanto alla possibilità che si instauri un regime islamico integralista di stampo iraniano al posto dei vecchi regimi, essa esiste, del resto quante volte ad un regime ne è subentrato un altro? Però dove c’è voglia di libertà uguaglianza e giustizia, difficilmente queste cose attecchiscono ed io spero fortemente che sia così, perché dall’integralismo, islamico o di altro genere, non è mai venuto fuori niente di buono.
A proposito: e l’Italia? Siamo proprio sicuri che in Italia queste cose non potranno mai accadere? Siamo un Paese moderno, liberale, civile? Sì. Ne siamo quasi sicuri. Eppure le condizioni di partenza ci sono tutte: corruzione dilagante (lo ha detto questa settimana la Corte dei Conti, lo ha detto la Cassazione penale SS.UU. n. 15208/2010 nei confronti della nostra massima carica politica, lo dicono svariate statistiche internazionali), potere d’acquisto delle famiglie al minimo storico, disoccupazione giovanile altissima. Clientelismo, scandali, sprechi della politica e dello Stato non fanno nemmeno notizia. Chi dovrebbe formare le coscienze critiche o lavora per la politica o contro di essa. E non si dica che chi scrive è di sinistra! Arriveremo in una situazione simile a quella libica allora? Direi proprio di no, non avremo i 10mila morti annunciati oggi da Tripoli, ma le immagini dei politici in fuga dalla folla durante Tangentopoli vengono dall’Italia e il pericolo che qualcuno si faccia male sul serio c’è.
E poi tutti condanneranno la violenza, come è giusto che sia.
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Re: Che ne pensate della situazione nel Nord Africa?

Messaggioda bracco75 il lun apr 04, 2011 8:05 pm

La libertà: quando inizia a spirare il vero vento della libertà, non c'è nulla che possa fermarlo. Peraltro il Nord Africa è attinto dagli echi di libertà della vicina Europa, a differenza di quanto - ad esempio - avviene in Iran o avveniva in Iraq (ecco perchè tante difficoltà lì nel trovare terreno fertile nei popoli oppressi contro l'oppressore). Il problema è che noi europei, ed in particolare noi italiani, patiremo le conseguenze di ciò, non solo per gli ovvi rischi che tutte le guerre comportano, ma anche per il prevedibile (e già visibile) afflusso di povera gente che cercherà riparo, e futuro, da noi.
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