da Luca Marelli il gio dic 15, 2011 12:19 am
Aresm analisi che condivido in gran parte ma ritengo che venga sottovalutato un elemento che hai, comunque, sfiorato: la nostra finanza, fondamentalmente, è oggi in mano agli speculatori (leggasi: lobbies internazionali), quegli stessi speculatori che hanno inondato il pianeta di carta straccia creando un fenomeno, per certi versi, assurdo: esiste più debito rispetto al denaro circolante. Ciò significa, per semplificare, che il denaro reale è 10 a fronte di un debito di 100. Ovvio che, prima o poi, il sistema si accartoccia su sè stesso e, non a caso, la crisi finanziaria (trasformatasi solo successivamente in economica) è nata dalla crisi dei mutui americani.
Quello che voglio dire è che, fondamentalmente, qualunque manovra potrebbe essere insufficiente nel caso in cui gli speculatori continuassero a vendere debito pubblico per far aumentare i rendimenti sui titoli a 1, 5 o 10 anni (nè più nè meno quello che è accaduto in Argentina, ove i bond [equivalenti ai nostri bot] sono giunti a valere zero per l'impossibilità dello stato di rimborsare i risparmiatori). Qual'è lo scopo di tali speculazioni? Ovviamente il controllo di un'economia.
Facciamo un esempio. Uno Stato con molta liquidità (Cina) perchè non investe sui titoli di debito italiani? Avrebbero una rendita, sul breve termine (in finanza 10 anni sono breve termine), enorme, facendo rendere il proprio denaro intorno al 7%. Eppure non lo fanno per un motivo molto semplice: in tal modo aiuterebbero un loro competitor diretto, cioè l'Europa. Ma state sicuri che, in caso di fallimento di Italia, Spagna o Grecia, la Cina sarebbe la prima nazione ad arrivare in Italia ma non per aiutare ma per acquistare gli assets, l'unica "cosa" a cui sarebbero, eventualmente, interessati.
Ciao