"Non possiamo mettere allo stesso livello uno sport agonistico come quelli che hai citato con l'arbitraggio."
Il mio ragionamento non andava nella direzione che tu proponi: è evidente che le competenze e le performance richieste siano diverse sotto il profilo prettamente prestazionale. Riflettevo invece sul processo di selezione: iniziare un qualsiasi sport in età non adolescenziale impedisce di fatto, a parte pochissime eccezioni, il raggiungimento dei vertici. Pensa anche a sport meno "muscolari" e vedrai che aver iniziato dopo i 25 anni è, di fatto, già un motivo di esclusione. Si tratta di un dato puramente statistico
" Se la FIFA sta ragionando sull'abolizione dei limiti di età, proprio perché ad oggi con la giusta preparazione atletica si puo' essere performanti fino a 50 anni e anche oltre direi non vedo perché non lo debba fare l'AIA."
E' vero: la FIFA sta pensando ad abolire i limiti massimi d'età ma solo per allungare le carriere. Attenzione, a livello internazionale il processo selettivo è esattamente l'opposto rispetto a quello da te invocato. L'età di accesso si abbassa sempre di più, tant'è vero che gli arbitri italiani sono quelli con l'età media più alta
"Io credo che principalmente la riluttanza a ragionare senza limiti di età é semplicemente dovuta al fatto che, per i dirigenti delle commissioni nazionali, una cosa é aver a che fare con dei ventenni, un'altra con dei 35/40enni."
Con tutto il rispetto: questa affermazione mi sembra priva di fondamento logico.
Posso condividere l'auspicio che ci sia spazio per le eccezioni ma non credo sia pensabile portare elementi anagraficamente non selezionabili nelle commissioni nazionali o nelle categorie d'elitè a livello regionale (Eccellenza).
Rimango dell'opinione che l'AIA offra opportunità a molti livelli, anche per chi non ha iniziato giovanissimo, ma che sia necessario anche rendersi conto che non tutto è possibile e che, come spesso ho sentito dire in Sezione, "la tua Serie A può essere la Terza Categoria" .