tony ha scritto:No non lo possono fare;
quello che si può fare (sentito il presidente di sezione) è
1. Segnalare alla FIGC regionale competente (riportando il comunicato o se il caso il link internet)
2. Quindi presentarsi al cancello e
- Entrare regolarmente se ti fanno passare
- Far prendere atto ai Carabinieri se presenti (in gare importanti magari sì) della posizione della società.
- Pagare il biglietto e poi si vedrà.
I rapporti con la LND li tiene il CRA, che di solito viene ospitato nei locali della LND regionale. Quello che si dovrebbe fare è:
- informare il presidente di Sezione affinché ponga la questione in una Consulta Regionale, indi farlo calendarizzare come punto di discussione;
- ottenere una pronuncia ufficiale della Consulta Regionale AIA che porti ad una "lettera scritta" del Presidente CRA al Delegato Regionale LND della Regione.
- a questo punto il Delegato Regionale non potrà fare altro che ribadire su un Comunicato Regionale quello che è già sancito dalla legge, ovvero che il DDL Pisanu e la successiva legge Maroni non autorizza le società a calmierare gli accrediti CONI / AIA FIGC in relazione a presunti problemi di Ordine Pubblico.
A questo punto, con il riferimento del Comunicato Regionale stampato, presentarsi ai cancelli e dopo essersi qualificati come Arbitri AIA muniti di regolare tessera, se oppongono diniego chiedere di un Dirigente Responsabile. Al Dirigente far vedere la copia del Comunicato della LND competente per territorio. Il tutto con educazione, e gentilezza.
Di solito a questo punto, se c'è dietro tutto un lavoro fatto dai presidenti di Sezione e dai CRA, le società desistono e ti fanno entrare. Se però oppongono rifiuto, è loro arbitrario diritto poterlo fare, e la tua sola possibilità è pagare il biglietto e far presente alla tua Sezione questo comportamento arbitrario.
Purtroppo in momenti difficili e di crisi, anche le Società di calcio ricorrono a questi trucchetti per racimolare una decina di biglietti in più).
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)