Più che una questione di disposizioni (cosa che di fatto è) trovo la tempestiva comunicazione dell'indisponibilità come una questione di educazione nei confronti dell'operato dei colleghi; esattamente come ci si aspetta puntualità e precisione negli "atti dovuti" in senso inverso cioè da OT ad AE.
Trovo insensato vivere l'arbitraggio in questi termini
rifiuta una designazione solo per giustificati motivi riconducibili ad imprevisti (malattia e/o infortunio improvviso, sopraggiunti impegni di lavoro nonché grave problema familiare).
sopratutto ai livelli più bassi dove età, interessi e altri fattori possono far convivere il "dovere" arbitrale con altri doveri o con altre necessità/opportunità.
Detto questo è cosa buona e giusta attenersi alle disposizioni degli OT in merito ed in presenza di motivate quanto rare evenienze improvvise di certo l'associazione non imploderà per un rifiuto intempestivo.