A me pare più che scontata la conclusione di questa vicenda.
Il problema è rappresentato non tanto dai debiti consolidati (22,6 milioni) ma dai debiti "in formazione", cioè quelle poste che diverranno esigibili a breve (pensate che il Parma ha 200 calciatori tesserati che ogni mese aumentano il debito societario).
Spiace soprattutto per i dipendenti che hanno lavorato gratuitamente e che, con ogni probabilità, vedranno solo una percentuale infinitesimale del proprio credito.