Tutto il marcio del sistema calcio

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Tutto il marcio del sistema calcio

Messaggioda arbitro_anonimo il mer mar 04, 2015 2:28 pm

fonte: Repubblica.it

terrifcante. è lungo ma leggetelo

Lo scandalo Fondazione, quel bancomat segreto usato per acquistare il consenso nel calcio

L'inchiesta. Milioni distribuiti a pioggia, soprattutto agli amici e alla faccia della legge Melandri. Ecco come funziona il meccanismo deviato della mutualità, evocato da Lotito nella telefonata con Iodice
di MARCO MENSURATI

Lo scandalo Fondazione, quel bancomat segreto usato per acquistare il consenso nel calcioTavecchio e Lotito
ROMA - La chiamano Fondazione, ma in realtà è un bancomat, il grande bancomat del calcio italiano. Quello attraverso cui i "soliti noti" riescono a comprare il consenso dei presidenti delle squadre più piccole. Serve una manciata di voti in Lega Pro per salvare il presidente sull'orlo del burrone? E che problema c'è?, "famo un'anticipazione di cassa sui progetti della Fondazione" e il gioco è fatto, come ama dire Claudio Lotito (vedi telefonata con Pino Iodice). È l'ultimo scandalo del calcio italiano. O, meglio, è l'ingranaggio nascosto che completa il meccanismo di quell'unico sistema di potere, riassunto nella persona del presidente di Infront, Marco Bogarelli, che dal 2008 a oggi ha divorato il mondo del pallone, controllandone l'intera filiera.

IL BANCOMAT
Il funzionamento di questo ingranaggio è molto più semplice di quanto il nome ministeriale e la regolamentazione burocratica lascino pensare. La Legge Melandri del 2008 stabilisce che la Lega di Serie A devolva "una quota delle risorse economiche e finanziarie derivanti dalla commercializzazione dei diritti tv allo sviluppo dei settori giovanili delle società professionistiche, al sostegno degli investimenti per la sicurezza, anche infrastrutturale, degli impianti sportivi, e al finanziamento di almeno due progetti per anno finalizzati a sostenere discipline sportive diverse da quelle calcistiche". Questi soldi, parecchie decine di milioni di euro l'anno, finiscono nella "Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre", e da questa vengono gestiti, in totale assenza di controllo. In teoria la Fondazione dovrebbe ricevere attraverso un "ente veicolo" (Lega B, Lega Pro, Lega Dilettanti, Federazione basket e Coni) i progetti delle singole società, valutarli, scegliere i più utili o i più importanti e poi finanziarli. In pratica, invece dei progetti, vengono valutati, ovviamente su base esclusivamente politica, i "veicoli" e cioè i presidenti delle leghe a cui fare un favore. Questi poi li spartiscono tra i club a seconda delle convenienze. Il tutto indipendentemente dai progetti (che non vengono mai controllati). Tutto ciò succede nel migliore dei casi. Perché capita frequentemente che il consiglio, saldamente nelle mani di Lotito e di quella che l'opposizione in Lega chiama la gang di Infront, faccia anticipi di cassa o "premi" progetti degli anni precedenti.

Un elemento chiave della questione è infatti la composizione del consiglio, quello che poi decide tutto. Su 12 membri, 5, tra cui il presidente, li nomina la serie A, uno la serie B, 3 la Figc, uno la Fip, uno la Lega Basket, uno il Coni.

IL BALLO DEI PROGETTI
Partita a singhiozzo (creata nel 2011 e insediatasi nel 2013) la macchina dei soldi funziona a pieno regime da due stagioni visto che i primi anni di gestione sono stati affidati ad accordi più o meno confessabili. La prima erogazione ufficiale è datata giugno 2013. Le società e le leghe (con la mirabile eccezione della Serie B) non erano ancora pronte e non presentarono alcun progetto. I soldi però arrivarono ugualmente. Il secondo anno, nel 2014, le Leghe attrezzarono una specie di "modulo di progetto", un documento Word da copiare e incollare. Anche in quel caso i soldi (73 milioni in due anni) vennero distribuiti senza colpo ferire.

Molti di quei progetti non sono mai nemmeno partiti. Ma siccome erano solo una scusa per prendere i soldi, sono stati ripresentati identici, quest'anno. Spesso senza nemmeno premurarsi di salvare le apparenze.

I PALLONI DI TAVECCHIO
Del resto delle apparenze importa ben poco. Quello che conta è la cassa. E così succede che a volte si sfondi il muro del ridicolo. La Lega Pro di Mario Macalli ad esempio ha presentato sessanta progetti, uno per ogni società rappresentata. Sessanta progetti diversi che però in comune hanno, curiosamente solo il preventivo. Che, incredibilmente, è sempre identico, 33.333,3 euro. Ora, al di là dell'imbarazzo di chi dovrà compilare il bonifico con l'insidioso decimale periodico, risulta abbastanza evidente che quel numero non sia stato indicato in ragione del costo dei lavori previsti ma di una semplice, banale, spartizione.

Che ha un suo indotto. Spulciando l'elenco dei progetti saltano fuori un po' di nomi e di numeri problematici. Come il caso di un centro federale da 539mila euro il cui preventivo è stato firmato dalla solita Limonta (la ditta famosa per la vicenda dei campi in erba sintetica) o come il caso dei 140mila palloni che la Lega Dilettanti vuole acquistare al costo di 2,2 milioni di euro dalla Molten, ditta che i più maliziosi tra gli osservatori indicano come molto vicina a Tavecchio. Vicinanza stabilita forse a causa di una polemica nata qualche anno fa quando la Lega Dilettanti di Tavecchio comunicò alle varie società la chiusura di un contratto di sponsorizzazione con la Molten che "al costo di 40 euro" (sic!) avrebbe fornito ben due palloni.

IL SISTEMA
Al di là dell'indotto, il vero punto è la logica che tiene insieme il tutto. La Fondazione è infatti la seconda gamba del sistema che in questo momento controlla il calcio italiano. La prima è Infront, la società vicinissima a Galliani e Lotito capace negli ultimi cinque anni di impadronirsi di tutte le leve del potere. Oggi è: 1) advisor della Lega di A per la vendita dei diritti tv, 2) advisor commerciale della Figc per la Nazionale di calcio, 3) titolare dei diritti di archivio del campionato italiano, 4) fornitrice di mezza serie A per conto della quale gestisce (in perdita) la pubblicità negli stadi e i rapporti commerciali. 5) producer televisivo delle partite. Da pochi giorni è anche ufficialmente partner della Gazzetta dello sport (Rcs era un competitor nella gara per i diritti della nazionale) nell'avventura di Gazzetta tv. Un potere enorme, come si vede, che però va saputo mantenere. Con la politica e cioè con il consenso degli elettori, che nel nostro sport sono i presidenti dei club. Per i big ci sono i contratti commerciali. Per tutto il resto, la Fondazione.
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Re: Tutto il marcio del sistema calcio

Messaggioda Luca Marelli il mer mar 04, 2015 2:34 pm

Terrificante soprattutto perchè è un articolo senza alcun senso, un minestrone di informazioni a caso in cui compaiono voci di corridoio in alcun modo suffragate da documentazione, cifre sparate alla rinfusa e, dulcis in fundo, palloni Molten sui quali, solo leggendo con attenzione 'sta roba, sono presenti due affermazioni antitetiche.

Ben vengano indagini conoscitive su quello schifo che è diventato il calcio italiano tra fallimenti e società vendute a costo zero ma questi articoli mi ricordano quanto era bello non solo il calcio anni '90 ma anche i giornalisti di vent'anni fa...

Questo articolo potrebbe anche avere degli spunti interessanti ma, per come posto, non si capisce niente se non che l'autore ha "buttato giù" una frittata senza curarsi della sequenza logica delle frasi.
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Re: Tutto il marcio del sistema calcio

Messaggioda gad il mer mar 04, 2015 3:06 pm

sono presenti due affermazioni antitetiche

Anche io ad una prima lettura ho avuto questa impressione: immagino però che il giornalista con la seconda frase intendesse dire che Tavecchio in un primo tempo aveva fatto un accordo con la Molten per mettere a disposizione delle società FIGC l'offerta "2 palloni a 40 euro" che queste erano libere di comprare oppure no. Da questo episodio è nata l'amicizia tra i 2.

Sugli altri dubbi del tuo post non saprei dire...certo è che se Repubblica ci mette la faccia (per quanto disordanatamente), un profilo di verità ci dovrà anche essere.
Comunque leggendolo la reazione che ho avuto non è stata del tipo "sono balle"... ma piuttosto un "è molto plausibile".
Vedremo come evolverà la storia.
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Re: Tutto il marcio del sistema calcio

Messaggioda arbitro_anonimo il mer mar 04, 2015 3:24 pm

il contenuto dell'articolo è già stato ribattuto da moltissime testate di carta stampata sui propri siti internet, anche RaiNews l'ha già pubblicata.

quantomeno quindi possiamo attenderci chiarimenti e/o accertamenti.

non mi stupirebbe che il principio di fondo fosse quello suggerito dall'articolo.. produzione "a tavolino" di progetti inesistenti per racimolare il racimolabile dal fondo di mutualità, magari avallati da operatori amici.

da qual poco che si trova in internet, questa fondazione derivata dall'applicazione della legge melandri ha un consiglio di amministrazione in cui siedono consiglieri di varie leghe e discipline (si trovano anche personalità del basket), sembrerebbe designati dalle leghe stesse. (v. ad esempio http://www.legaserieb.it/it/sala-stampa/archivio-dettaglio/-/news/IN_LEGA_PARTE_LA_FONDAZIONE_PER_LA_MUTUALITA/888188)
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Re: Tutto il marcio del sistema calcio

Messaggioda Rado il Figo il mer mar 04, 2015 4:15 pm

Ben vengano indagini conoscitive su quello schifo che è diventato il calcio italiano tra fallimenti e società vendute a costo zero ma questi articoli mi ricordano quanto era bello non solo il calcio anni '90 ma anche i giornalisti di vent'anni fa...

Francamente non lo so: più passa il tempo e più mi convinco che la qualità della giornalanza (soprattutto ma non solo sportiva) sia a livelli infimi da sempre, solo che adesso, grazie alla possibilità di accedere direttamente alle fonti primarie a costi sostenibili, possiamo effettuare delle verifiche dirette noi stessi, un tempo ci si doveva "fidare" di quello che scrivevano i mezzi d'informazione.
Un esempio immediato e privo di qualsiasi contenuto "politico" (in senso lato) è quello che riscontro io sui regolamenti dei tornei: un tempo dovevo, come tutti, apprendere gli spunti essenziali dai giornali, ora posso entrare nel sito dell'ente organizzatore (FIGC, Lega, UEFA, FIFA, CAF, ecc. ecc.) e scaricarmi l'edizione integrale (e non vi dico la marea di inesattezze che spesso riscontro).

arbitro_anonimo ha scritto:il contenuto dell'articolo è già stato ribattuto da moltissime testate di carta stampata sui propri siti internet, anche RaiNews l'ha già pubblicata.


E quindi? Conoscendo la propensione del giornalismo moderno, specie on-line, di limitarsi a fare "copia e incolla" di qualsiasi cosa si trova in giro, basta che faccia "scalpore", che 20 testate riportino la stessa "sequenza di parole" non significa assolutamente che 20 persone diverse l'abbiano verficata.
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Re: Tutto il marcio del sistema calcio

Messaggioda arbitro_anonimo il mer mar 04, 2015 4:24 pm

Rado il Figo ha scritto:E quindi? Conoscendo la propensione del giornalismo moderno, specie on-line, di limitarsi a fare "copia e incolla" di qualsiasi cosa si trova in giro, basta che faccia "scalpore", che 20 testate riportino la stessa "sequenza di parole" non significa assolutamente che 20 persone diverse l'abbiano verficata.


.. e quindi nulla, infatti scrivo che ci si augurano chiarimenti e/o approfondimenti!
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Re: Tutto il marcio del sistema calcio

Messaggioda Rado il Figo il mer mar 04, 2015 5:26 pm

Però non deve assolutamente funzionare così: un conto è verificare e poi pubblicare un articolo, altro è limitarsi a riportare uno le voci e gli altri a copiare quel che ha scritto il primo.
E non vedo perché in un sistema così chi è toccato debba anche prendersi la briga di attivarsi per smentire.

È come se la situazione fosse così:
- il giornalista A raccoglie la voce che Tizio è un pedofilo e subito scrive l'articolo "Tizio è un pedofilo? Voci inquietanti sul suo conto" basandosi esclusivamente sui "si dice" raccolti
- i giornalisti B, C, D, ecc. ecc. leggono il pezzo di A e lo ricopiano di sana pianta, anch'essi non preoccupandosi minimamente di fare alcuna verifica ("tanto l'avrà fatta A")
... a questo punto Tizio dovrebbe pure avere l'onere di smentire di essere un pedofilo? Cioè attivarsi lui a dimostrare che il pezzo di A, acriticamente riportato... dal resto dell'alfabeto, non è sorretto da uno stracco di prova? E magari se fa partire qualche azione legale,finire dipinto come "uccisore della libertà di stampa" e essere bollato come colpevole perché "se arrivano gli avvocati, significa che sotto sotto è veramente colpevole"?

Il tutto, naturalmente, senza voler giudicare come vero o falso quanto sopra riportato. Semplicemente, un'inchiesta per me parte su altri presupposti.
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