Maturità: che disastro confondere Renzi con Renzo (Piano)

[onlyReferee]

Savona - Violenza e non violenza nel Novecento e il concetto di dono nelle sue più svariate sfaccettature: sono state queste le tracce più gettonate tra gli studenti del Liceo Classico Chiabrera Martini che, ieri mattina, hanno fatto i conti con la prima prova della Maturità 2014. Quasi due mila gli studenti coinvolti nella provincia che, all’uscita, hanno tracciato i primi bilanci tirando un sospiro di sollievo e dicendo: “Meno una!”. Concordi i giudizi: tracce interessanti, ma parecchio difficili. Inaccessibile, secondo i più, l’analisi del testo di Quasimodo, scartata dalla maggior parte. Non da tutti.

«Proprio ieri sera ho ripassato le poesie di Quasimodo pensando fosse utile avere una panoramica completa del Novecento, anche se non abbiamo in programma l’autore. E oggi me lo sono trovato nella traccia del tema, con una certa soddisfazione», il commento di Viola Pastorino, Classico Chiabrera Martini. «A sentire i miei compagni di Liceo – dice Marta Caviglia, Chiabrera – il tema scelto è stato, in maggioranza, il saggio breve sul dono o la traccia sulla violenza. Diversi siti avevano previsto un riferimento alla Prima Guerra Mondiale, ma la traccia, così impostata, con confronti tra l’Europa del 1914 e quella di oggi, era troppo complessa».

C’è anche chi al Classico, facendosi trascinare dall’ondata renziana, ha confuso, probabilmente per assonanza nel nome, l’architetto Renzo Piano, protagonista del tema generale sul “rammendo delle periferie”, con il capo del Governo, Matteo Renzi, dandosi alla disperazione, all’uscita, dopo avere scoperto che era andato completamente fuori tema. Ma il pensiero volge già alla prova di oggi. «C’è chi prevede che capiterà una versione di Luciano – dice Federico Ghiglione, che attende la prova di greco con ansia. – Tutto, ma non Aristotele».

Dal Classico allo Scientifico. Bastava un colpo d’occhio dei ragazzi all’uscita del “Grassi” di Savona per capire come il saggio breve di ambito tecnico-scientifico quest’anno fosse particolarmente azzeccato: parlava della presenza asfissiante della tecnologia nella società. E infatti il primo gesto di nove studenti su dieci, appena messo piede fuori dalla porta della scuola al termine del tema, era lo stesso: sfoderare il cellulare dalla borsa o dallo zaino e camminare digitando, telefonando, messaggiando. Al “Grassi” quel tema lo hanno scelto quasi tutti.

«Molto bello da sviluppare – commenta all’uscita Alessandro Buscaglia, della 5C -. Ma la testa è già a domani e, soprattutto, alla terza prova della prossima settimana». Insomma, una prima prova relativamente facile. Forse troppo. La fregatura potrebbe essere proprio quella: se tutti hanno svolto lo stesso saggio breve, solo chi sarà riuscito ad esprimere qualcosa di davvero originale, e a non annoiare i professori costretti a correggere tanti compiti simili, potrà ambire a un bel voto. In questo caso potrebbe venire premiato il coraggio di chi ha compiuto una scelta fuori dal coro.

«Io ho avuto un colpo di fortuna – dice Francesca Romana Cavallo, della 5B -. È uscita una traccia con un tema simile a quello che ho approfondito nella mia tesina». Il tema letterario, come previsto, al liceo scientifico è stato quasi del tutto ignorato. «Chi è Quasimodo? Il gobbo di Notre Dame?» scherza qualcuno all’uscita. Brezza leggera anche alla Rocca di Legino, dove gli aspiranti periti e geometri hanno affrontato la prima prova senza troppi patemi, come emerge dalla loro testimonianza unanime: a parte qualche fugace timore iniziale, non li ha impensieriti più di tanto il fatto che la materia fosse la più lontana da quelle tipiche dei loro corsi di studio.

«Molte tracce erano apparentemente difficili, e, al primo impatto, ho pensato: «Qui non riesco a far niente!» – racconta Riccardo Patruno, dell’“Alberti” – Ma poi la situazione è migliorata: io ho scelto lo spunto di Renzo Piano, su cui mi ero documentato». Sulla stessa linea Roberto Dotta del “Ferraris”: «Subito l’ansia c’è, ma con un minimo di concentrazione la prova è stata pienamente fattibile. Gli insegnanti, poi, ci hanno dato tanti consigli utili su come affrontare al meglio la prova». Anche dal punto di vista climatico la situazione è molto migliore rispetto a un anno fa, quando l’esame si tenne nel corso di afose giornate.

Piuttosto, i problemi grossi cominceranno oggi con la seconda prova, certamente molto vicina al “pane quotidiano” dei ragazzi degli istituti tecnici, ma anche assai più complessa: anche su questo tutti concordano. E l’imperativo è superarle, queste prove: un obiettivo per il quale i ragazzi dell’“Alberti” sono ancor più motivati degli altri. Sottolinea infatti Mattia Maniglio: «Quest’anno è l’ultimo in cui si esce col titolo di Geometra. Dopo servirà la laurea».

La vigilia dell’esame, l’hanno passata davanti al computer, a vedere il dvd del film “Notte prima degli esami” e in preda all’ansia. Consegnato il tema, ieri però gli studenti del liceo Calasanzio di Carcare sono usciti con il sorriso, più preoccupati per la versione di greco che li attende oggi al Classico, o i problemi di matematica allo Scientifico, che per l’esito del tema che ieri avevano appena scritto. Pochissimi sono stati i liceali valbormidesi che si sono confrontati con Quasimodo.

Il più gettonato a Carcare è stato il saggio artistico ispirato al tema del dono nell’arte, pur con un imbarazzo della scelta per le tracce ispirate alla tecnologia e il tema storico, “L’Europa del 1914 e l’Europa del 2014”, «l’unico che ci aspettavamo» dicono i ragazzi, ma che in realtà in pochi hanno scelto. «Io vorrei fare architettura – dice Liliana Arrighi, 5 B Scientifico – sono appassionata di Renzo Piano, e quando ho visto la traccia con il suo articolo, non ho avuto dubbi».

Chi si è cimentato con la tecnologia è invece Gabriele Fadda, della 3 classico, che spiega: «La tecnologia è una mia passione, anche se ho fatto il classico vorrei fare ingegneria informatica. La traccia spaziava tra tanti argomenti, anche il superamento del dolore. L’ho trovata interessante, ma ce ne era più di una fattibile». «Siamo stati sorpresi da Quasimodo – spiega invece Roberta Bianco della 5 B scientifico – tutti dicevano che usciva Pirandello. Io ho fatto il dono nell’arte, era quello che mi dava la possibilità di esprimere più concetti».

A Loano sarà stato per l’inclinazione ai numeri e alla matematica e quindi alla tecnologia, ma per il tema di italiano la gran parte degli studenti dell’istituto per ragionieri “Giovanni Falcone” e per geometri “Leon Battista Alberti” di Loano ha deciso di puntare sulla “tipologia B”, sulla traccia ad argomento tecnico-scientifico e di sviluppare il rapporto tra l’essere umano e gli apparati pervasivi, cioè quelli diffusi in ogni ambito della vita dell’uomo al punto tale da sostituirsi spesso alle più vecchie e consuete attività che caratterizzano le intelligenze non artificiali. Segue il tema d’attualità con lo “spunto di Renzo Piano sul rammendo delle periferie” e quello socio-economico che puntava sull’analisi della responsabilità dell’uomo sulla crescita demografica e il clima. Assai meno gettonate, invece, le tracce letterarie e storico-politiche.

Qui la fonte dell'articolo.

[Metalmax]

Bisogna proprio essere dei cretini per confondere Renzo Piano con Renzi!!!
Ma dai!

[onlyReferee]

Il bello è che con tutto il plico di fonti che ti forniscono all'esame c'è ancora gente che si è confusa. Questi sono i giovani che stanno venendo su

[Dode]

Che voto prendo se faccio il tema da 10 e lode ma su Renzi Matteo?
Grammatica sintassi e forma me la tengono buona?

[onlyReferee]

Me lo chiedevo pure io, Dode, se il non aver centrato l'argomento pesa (a livello di voto) più rispetto ad aver commesso un errore di ortografia...

[ale]

Da quanto mi ricordi io, se si va fuori tema il voto è minimo, a me hanno sempre detto che è l'errore più grave che si possa commettere e che compromette la prova

[mercarte]

Se uno commette un errore del genere dovrebbe essere immediatamente ritenuto non idoneo e bocciato.

[homer]

Se uno commette un errore del genere dovrebbe essere immediatamente ritenuto non idoneo e bocciato.

Non sono d'accordo, trovo invece giusto che le prove vengano valutate singolarmente...

[Dode]

Se uno commette un errore del genere dovrebbe essere immediatamente ritenuto non idoneo e bocciato.

Penso che dipenda da cosa produce la "classe". Se dai 6 a chi ti ha fatto il tema, restando in tema, da 2... forse chi ti ha fatto il tema perfetto fuori tema almeno 5 devi darglielo.
Non so proprio guarda. Anche io davanti alla notizia salto su pensando "ammazza che i diota", pero forse vista con un po piu di distacco, considerando che la maturita forse è ancora il traguardo di un esperienza formativa e non selettiva, non boccerei.

Ovvio che se è uno che puntava al 100... saluti eh... 80 e camminare...

Io alla maturita ho risolto una disequazione della madonna ed in fondo, l'ultima riga ho scritto 1+2=2.
Me l'ha data sbagliata.

[onlyReferee]

Eh, immagino, Dode. Purtroppo può capitare, certo che...veramente una cattiveria darti tutto l'esercizio sbagliato per un fatto del genere .