gadamer ha scritto:tieni presente che solo per il fatto che il libro sia acquistabile sul territorio nazionale questo implica che abbiano il bollino olografico siae.
Ma no, Observer, questa è una leggenda almeno per quanto riguarda le opere letterarie, per i supporti informatici la faccenda è diversa e più complessa con risvolti penali più delicati. Solo se l'autore è iscritto alla SIAE – sez. OLAF e lo richiede viene apposto, sempre a cura dell'editore. Oppure se analoga richiesta proviene dall’editore. Il bollino lo possono chiedere (pagando 0,015-0,018 € cadauno) uno o entrambi i soggetti. La SIAE è un istituto di tutela del diritto d’autore, non sussiste alcun obbligo di avvalersi di questa tutela, fornisce un servizio e agisce in qualità di ente pubblico.
Il bollino famigerato o benedetto tutela l’editore, se vuole, dalla circolazione di copie non autorizzate.
Tutela l’autore (che raramente lo richiede perché, in sede di contratto, si stabilisce un monte di copie difficilmente superato nei fatti) nei confronti dell’editore qualora questi ne vendesse in numero maggiore.
E’ una specie di giungla normativa, come quasi tutto nel bel paese, ma basta che ci si guardi nella propria biblioteca per rendersi conto di quanti siano i bollini o timbri a secco (parlo delle opere protette dal diritto s’intende).
Ho letto solo ora il tuo intervento. Effettivamente la mia esperienza professionale era più rivolta ai supporti multimediali. Mi informerò in ogni caso grazie della spiegazione.
Non lo sapevo.
Ciao