da Drazen il dom ott 30, 2016 11:33 am
Beh, il fatto è che il nostro paese è localizzato in un posto del mondo non propriamente tranquillo. Siamo in una zona altamente sismica, e per troppi anni ce ne siamo dimenticati sia nella "percezione" (tutti dovremmo sapere che nella maggior parte d'Italia ci sono e ci saranno terremoti), ma soprattutto nel cercare di arginare i danni.
Lo stato per primo, le persone a seguire, non capiscono che in Italia ogni tot anni c'è stato e ci sarà un terremoto, e quindi bisogna costruire case antisismiche per terremoti di una certa Mw. Perché vero che dopo Assisi del 1997 ci sono stati tanti lavori di ristrutturazione in tema antisismico, ma a che livello? Farlo al 20% è una cosa, al 70% è un'altra... E a L'Aquila si sono visti i risultati. Ovvio che poi per chiese ed edifici storici è tutto un altro discorso, molto più complicato, ma almeno per le costruzioni nuove bisogna capire che già da subito bisogna costruire con criteri di antisismicità, e non risparmiare soldi pensando che tanto visto che è successo ora non accadrà più per i prossimi anni.
Per la cronaca, nel mondo ci sono altre zone molto più pericolose della nostra, nella storia in Italia non si è mai superato il 7.3 (credo, vado a memoria) e comunque era una stima della Mw, essendo avvenuto quel terremoto 300 anni fa; in tempi recenti solo i terremoti di Messina e Reggio sono stati quasi forti uguali, poco sopra il 7.
Aggiungo: "profondità di oltre 10 km", scrivi Bracco. Sarebbe più giusto dire di appena 10 km, in termini geofisici è veramente poco.