Arbitri.com

bracco75 ha scritto:

quagliabella ha scritto:io comincio a pensare che non sia poi cosi un dramma fallire. non paghi i debiti (i puffi, come dicono dalle mie parti) riparti da categorie di poco inferiori e nelle quali hai poca concorrenza, con un nome praticamente identico, tanto che le persone manco se ne accorgono (mai visto qualcuno gridare forza Città di Palermo o forza Napoli Soccer) e tempo due tre anni torni dov'eri... un po come quelle ragazze che ne hanno fatto "più di carlo n francia" , vanno dal chirurgo a rifarsi l'imene intatto e poi diventano di nuovo signore rispettabili .. scusate il paragone un po greve ma rende l'idea

Dipende dai punti di vista. Innanzi tutto devi considerare cosa significhi il fallimento di una società (di calcio, ma non solo): i dipendenti, già creditori di emolumenti retributivi, a spasso. I tecnici ed i calciatori (questi ultimi, in verità, sono i meno danneggiati) svincolati a parametro zero. L'indotto, inteso come merchandasing, strutture alberghiere e ristorative, dall'hotel di lusso che ospita arbitri e ospiti sino alle roulotte che vendono birra e salamelle, in deficit. E poi, dal punto di vista sportivo, la risalita, soprattutto dall'inferno della serie D, non è agevole, infatti sia il Napoli che la Fiorentina ripartirono dalla serie C, ed addirittura la viola dopo un anno di C2 fu incredibilmente promossa direttamente in serie B. Ciò detto, al fallimento non vi era alternativa.

che è proprio quello che ho detto. chi ci rimette è l'anello debole, magari il bar, il ristorante, l'albergo che ospitava i calciatori. o chi per qualsiasi motivo ha lavorato per la società fallita. i giocatori hanno, se non baglio, un fondo di solidarietà. e la penalizzazione di categoria non è poi così afflittiva come dovrebbe essere. poi basta con fusioni, cambi di nome ecc (anche nelle categorie regionali). quel Vicenza fallito che rinasce grazie al Bassano non è giusto. Cosi come non fu giusto che la Giacomense divenne Spal (che ora è in serie A, ma come Spal era fallita). fallisci? riparti dalla 3 ctg. Non ti iscrivi? riparti dalla 3ctg. Basta col mercato dei titoli sportivi e delle fusioni dove il pesce piccolo mangia il pesce grande

Pienamente d'accordo sul mercato dei titoli: infatti sia a Bari che a Bisceglie c'è stata una sollevazione popolare che ha stroncato sul nascere il tentativo del Presidente del Bisceglie di trasferire a Bari il titolo per ripartire dalla serie C. Non sono d'accordo sulla 3° categoria: la serie D è la ripartenza giusta, in caso di società sportive con consolidata tradizione calcistica e notevole bacino d'utenza.

Ho anche provato a leggere le NOIF (art. 52, vedi link sottostante) che mi confortavano su questo: il titolo non può essere oggetto di cessione diretta fra squadre ma si può acquisire da una società affiliata ma senza squadra (come il "Bari di Paparesta") via asta fallimentare, mentre in caso di fusione si mantiene solo il titolo migliore, ma da quanto mi state riportando, o sto interpretando male o è cambiato qualcosa nel frattempo.

Fra l'altro, sempre da mia mera lettura delle NOIF, parrebbe che ogni squadra di A, B o C che si trovi nella situazione del Bari ricominci da un qualsiasi campionato di LND, senza far ricordo al passato sportivo per aver un "percorso agevolato" direttamente in D (in effetti, su questo punto mi ricordo che la norma che lessi tempo addietro era molto più dettagliata sull'anzianità richiesta).

http://www.figc.it/Assets/contentresour ... oad_it.pdf

Rado il Figo ha scritto:Ho anche provato a leggere le NOIF (art. 52, vedi link sottostante) che mi confortavano su questo: il titolo non può essere oggetto di cessione diretta fra squadre ma si può acquisire da una società affiliata ma senza squadra (come il "Bari di Paparesta") via asta fallimentare, mentre in caso di fusione si mantiene solo il titolo migliore, ma da quanto mi state riportando, o sto interpretando male o è cambiato qualcosa nel frattempo.

Fra l'altro, sempre da mia mera lettura delle NOIF, parrebbe che ogni squadra di A, B o C che si trovi nella situazione del Bari ricominci da un qualsiasi campionato di LND, senza far ricordo al passato sportivo per aver un "percorso agevolato" direttamente in D (in effetti, su questo punto mi ricordo che la norma che lessi tempo addietro era molto più dettagliata sull'anzianità richiesta).

http://www.figc.it/Assets/contentresour ... oad_it.pdf

Esatto, dopo l'abrogazione del lodo Petrucci, la norma è la seguente: "10. In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Divisione Unica-LegaPro il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della LND, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero, purchè la stessa società adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato. Qualora fosse consentita la partecipazione al Campionato Interregionale o al Campionato Regionale di Eccellenza , la società dovrà versare un contributo alla FIGC nel primo caso non inferiore ad euro 300.000,00 e nel secondo caso non inferiore ad euro 100.000,00. E’ facoltà del Presidente, d’intesa con i Vice Presidenti della FIGC, con il Presidente della Lega Dilettanti e con i Presidenti delle componenti tecniche stabilire un contributo superiore al predetto minimo". Ecco perchè in questi giorni a Bari stanno cercando disperatamente (ma io sono convinto che non vi siano i presupposti, economici prima che tecnici) di ottenere una deroga per l'iscrizione diretta in Lega Pro.

certo che (sfruttando il fatto che la FIGC è commissariata e che il commissario straordinario può agire "motu proprio") sarebbe ora di mettere una norma che preveda che in caso di non iscrizione queste squadre non vengono reintegrate. La B a 22 è troppo lunga, e 60 squadre in C (con tanto di elefantiaci playoff) troppe. già da quest'anno si poteva portarla a 54 (3 gironi da 18) ma ovviamente le norme non possono essere retroattive.

quagliabella ha scritto:certo che (sfruttando il fatto che la FIGC è commissariata e che il commissario straordinario può agire "motu proprio") sarebbe ora di mettere una norma che preveda che in caso di non iscrizione queste squadre non vengono reintegrate. La B a 22 è troppo lunga, e 60 squadre in C (con tanto di elefantiaci playoff) troppe. già da quest'anno si poteva portarla a 54 (3 gironi da 18) ma ovviamente le norme non possono essere retroattive.

Però è anche vero che in Serie C l'anno scorso ci sono stati gironi sotto organico (3 da 19 e non 20) per cui non dovrebbero esserci soverchie difficoltà a ridurre le partecipanti "extra norma" (d'altronde, se nessuno riesce o vuole entrare fra i pro, non si può certo obbligarlo).
Temo purtroppo che in A e B sia impossibile, a causa della vendita dei diritti TV di tutte le gare di campionati a 20 e 22 squadre. Qualcuno si ricorderà che fu fatto "sopravvivere" il Parma nella A di qualche annetto fa, nonostante il fallimento di fatto, proprio per non cancellarne le gare.

quagliabella ha scritto:certo che (sfruttando il fatto che la FIGC è commissariata e che il commissario straordinario può agire "motu proprio") sarebbe ora di mettere una norma che preveda che in caso di non iscrizione queste squadre non vengono reintegrate. La B a 22 è troppo lunga, e 60 squadre in C (con tanto di elefantiaci playoff) troppe. già da quest'anno si poteva portarla a 54 (3 gironi da 18) ma ovviamente le norme non possono essere retroattive.

Mi sa che ai piani alti la pensano diversamente, non vedono l’ora di allungare il campionato


http://www.itasportpress.it/serie-b/ser ... tro-tutti/

E così dalla serie D ripartirà la SSC Bari 1908 di proprietà di Aurelio de Laurentiis e della sua Filmauro.

Ma se dovesse arrivare in Serie A cosa succede?

Succede che il Napoli ha 6 punti garantiti ogni anno