gad ha scritto:Il problema di fondo è che nessuno controlla i controllori.
Questo, permettimi, non è vero. Io che ho fatto giustizia sportiva per molto tempo, so benissimo che le società settimanalmente telefonano, scrivono, al Delegato FIGC competente che se ritiene motivata la doglianza, investe della cosa gli organi di giustizia sportiva e, per estensione, il Rappresentante AIA presso il Giudice Sportivo.
Quindi non è affatto vero che questo genere di cose non vengono segnalate. Noi puntualmente, segnaliamo i rapporti che arrivano in ritardo, i colleghi che scrivono strafalcioni, e i comportamenti inappropriati degli Arbitri che ci arrivano come segnalazione.
Ovviamente, facciamo un primo filtro. Ovvero: non appena arriva la telefonata, il Delegato FIGC organizza una riunione con presente il rappresentante AIA dove si approfondisce la questione, e si chiede alla società di SCRIVERE quello che ritengono sia successo in una e-mail.
Il 99% delle segnalazioni, a questo punto, evapora come neve al sole. QUASI NESSUNO a livello di società ha il coraggio di mettere in forma scritta quello che accade in un post gara ...
Perché, statisticamente, c'è sempre una percentuale variabile di responsabilità che non si ha piacere venga accertata.
Perché magari era presente in zona spogliatoi uno che non aveva titolo.
Perché la società ospitante ha una "colpa" in vigilando.
Perché non si è sicuri che sia andata proprio così.
Perché il mister è un po' una testa calda ed ha una lista di precedenti lunga come un capitolo di "guerra e pace".
ecc ecc.
Sta di fatto che fintanto che si tratta di chiacchierare, parlano tutti, ma quando si tratta di scrivere, non scrive (quasi) nessuno.
In ogni caso, altra nota dolente, è che molti presidenti di Sezione (che sono i destinatari delle segnalazioni se la gara è di competenza delle Sezioni) se ne sbattono statisticamente altamente del comportamento dei loro associati. Sia se scrivono scemenze nei rapporti, sia se li mandano in ritardo, sia se sono destinatari di segnalazioni varie.
O perché per presunzione di innocenza pensano che gli associati abbiano sempre ragione.
O per disinteresse.
O perché sono troppo presi a fare altro.
Ed ovviamente c'è anche il caso del Rappresentante AIA che svolge male il proprio compito e che per questo non si da pena di lavorare bene.
Insomma, la questione è complessa ma pesi e contrappesi sono altamente previsti. Se il calciatore ritiene, davvero, che la sua squadra si è comportata in maniera corretta ... non deve fare altro che scrivere al Delegato FIGC competente per territorio, che organizzerà un incontro presente il rappresentante AIA, che passerà l'informazione al Presidente di Sezione competente per territorio che farà quello che ritiene sarà giusto.
Posso assicurarvi che, statisticamente, nella mia Delegazione che gestiva un certo numero importante di gare, arrivavano in media 2/3 segnalazioni orali di comportamenti scorretti da parte di Di quelle verificate, alcune si sono tramutate in segnalazioni a Presidenti di Sezione che, sporadicamente ed accertati i fatti, hanno anche preso provvedimenti.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)