Georghe84 ha scritto:Ma infatti è evidente che se c'è un arbitro di altro ente che si sta cambiando/docciando la precedente/successiva gara non è della FIGC. Si deve collaborare non pensare di essere in dittatura.
I precedenti due post mostrano la differenza tra un arbitro e un burocrate.
FollettoGigante ha scritto:Se c'è un altro collega non si scrive, sia che questo sia dell'AIA, della U(SP, del CSI... quali motivazioni ci sarebbero per farlo?
Se è sporco dipende il motivo.. piove, il campo è fangoso, c'è una gara dopo l'altra.. mi spiegate come fanno a pulire? Se la caldaia si rompe e sono le sette di sera del sabato, mi spiegate che senso ha scrivere?
Suvvia siamo obiettivi e cerchiamo di capire se c'è davvero una mancanza da parte della società ospitante o se si tratta di un evento imprevedibile e ingestibile in tempi brevi.
Quoto questi due post al 100% ! Questo è quello che fa la differenza tra il "
fare l'Arbitro" e "
l'essere Arbitro". C'è da condividere lo stanzino con un Arbitro di altro Ente o Federazione, e allora? Ricordiamoci che abbiamo di fronte un collega che, a prescindere dallo stemma cucito sulla maglia, condivide le tue stesse passioni, emozioni, problemi, paure e sacrifici! Non ci troviamo in presenza di un ultrà che vuole sprangarci! Da un punto di vista pratico poi, specie se la sua gara è quella dopo, avere una persona nel nostro spogliatoio che "butta un occhio" sulle nostre cose non è male perchè, diciamocelo chiaro una volta per tutte, il fatto che la Società ci dia la chiave del nostro spogliatoio non ci garantisce nulla poichè sappiamo bene tutti che di copie delle chiavi degli spogliatoi ne girano parecchie! A me stesso, per esempio, è capitato (e non una sola volta) di andare ad arbitrare una gara, ricevere la chiave e chiudere il mio stanzino, per poi trovare al mio rientro per l'intervallo il thè caldo sul tavolo.