Georghe84 ha scritto:Spunto interessante per un'altra domanda, che rivolgo ai più esperti in condotta gravemente sleale. Poniamo che il giocatore in questione fosse presente e che fosse in campo e che i poliziotti lo prelevino a forza. E che il ddg prenda atto del tutto è si limiti a permettere la sostituzione con un giocatore di riserva.
A mio giudizio la condotta gravemente sleale è estranea alla fattispecie, si tratterebbe in ogni caso di accadimenti fuori dal terreno di gioco, a meno che non si consideri il caso limite di un reato-delitto che preveda l'arresto avvenuto in corso di partita. In questo caso estremo appare scontata la non appellabilità per responsabilità personale del tesserato che si riverbera sulla società di appartenenza.
Georghe84 ha scritto:La gara avrebbe avuto un regolare svolgimento dal pdv sportivo o la squadra in questione, essendo stata privata da eventi di "forza maggiore" della facoltà di impiegare per tutto il tempo desiderato un giocatore in distinta, avrebbe diritto alla ripetizione della gara (dietro ricorso e qualora non soddisfatta del risultato maturato)? È solo un caso teorico, che però mi incuriosisce.
In questo caso, improbabilissimo ma teoricamente non escludibile (Pensiamo a solo titolo esemplificativo a reati molto attuali come quelli con finalità terroristiche e l'impellenza di evitare una fuga), sussiste la possibilità citata, chiamiamola forza maggiore per comodità. Alla società non può essere imputata alcuna responsabilità, pertanto il ricorso sarebbe giustificato e accoglibile. Restando tuttavia nell'ambito della discrezionalità dell'organo giudicante la valutazione se nell'esame concreto dei fatti abbia determinato o meno una lesione alla regolarità del risultato maturato.