Anzitutto, bisognerebbe distinguere i tornei sotto l'egida FIFA ed i tornei sotto l'egida UEFA.
Per quanto riguarda i primi, mi sono per lo più concentrato sui Mondiali (Olimpiadi, Confederations Cup e Mondiali giovanili dovrebbero seguire a rimorchio la regola applicata nella competizione per eccellenza, anche se si può notare che in molti casi, probabilmente per il minor numero di squadre partecipanti e la minor risonanza mediatica di questi ultimi eventi, non sembrano rientrare in "regole generali", che comunque restano criteri ispiratori, diciamo "non scritti" ). Per i secondi, sui Campionati Europei.
•Dalle semifinali in poi vengono automaticamente esclusi da un eventuale finale gli arbitri le cui nazionali prendono parte a tali gare (anche se poi le loro nazionali non si qualificano per la finale) Se non erro tempo fa questo succedeva già per gli arbitri le cui squadre si erano classificate ai quarti;Ai Mondiali ciò non è avvenuto nelle edizioni del 1934 (semifinale all'italiano Barlassina, finale terzo posto all'italiano Carraro, mentre la Nazionale disputò la finale), nel 1958 (Francia in semifinale, il francese Guigue arbitro della finalissima con assistente il tedesco Dusch, mentre la Germania Ovest venne eliminata nella semifinale), nel 1966 (l'inglese Dagnall arbitro della finalina terzo posta, e la Nazionale inglese vinse il Mondiale -con il sovietico Bakhramov assistente della finalissima, e l'Urss eliminata in semifinale), nel 1970 (Antonio Sbardella arbitrò la finalina terzo posto, gli Azzurri persero la finalissima).
Con l'avvento alla presidenza Fifa di Joao Havelange nel 1974 mi risulta pedissequamente rispettata la regola che vide estromessi dai quarti di finale in poi gli arbitri delle Nazioni rimaste in gara; questa regola è stata rispettata anche per i Mondiali del 1998 e del 2002(mentre qualche eccezione ci fu per gli assistenti, con per esempio l'inglese Sharp in finale nel 2002, nonostante l'Inghilterra presente nei quarti).
Dal 2006 in poi sono rimasti in corsa anche arbitri delle Nazioni qualificate per i quarti di finale (nel 2006, Elizondo c'era nonostante l'Argentina ai quarti e il tedesco Merk era comunque rimasto in corsa nonostante la Germania in semifinale); se ciò non accadde nel 2010 si deve soprattutto ai rovesci degli arbitri di quest'ultimo mondiale (battenti la stessa bandiera delle nazionali qualificate per le ultime sfide).
Per gli Europei, con l'edizione del 2012 (la prima con Collina Chief Refereeing Officer) è stato rotto il tabù, e il portoghese Proença ha potuto dirigere la finalissima, con il Portogallo eliminato in semifinale.
•Può un arbitro dirigere gare del girone in cui gioca la propria nazionale (escludendo ovviamente la direzione delle gare in cui gioca la stessaNei casi in cui si sono disputati i gironi (non per esempio per i Mondiali del 1934 e del 1938, o per gli Europei dal 1960 al 1976), è sempre stato designato un arbitro di nazionalità diversa rispetto alle squadre di quel gruppo: devo comunque supporre che (è avvenuto anche nei gironi di Champions League per club), se si verificasse un ultimo turno dei gironi in cui si scontrano due squadre che non hanno più obiettivi particolari, potrebbero essere arbitrate da un arbitro della nazionalità di una delle altre due nazionali di quel raggruppamento; se finora ciò non è mai avvenuto, dubito che dipenda da una regola vera e propria.
•Ci sono altri criteri particolari che si seguono oltre a quelli summenzionati?Dall'edizione 2010 del Mondiale, è introdotto il criterio delle Confederazioni, che impedisce ad un arbitro di dirigere una Nazionale del suo stesso Continente, a meno che la sfida non sia tra Nazionali dello stesso Continente. Questo criterio è stato introdotto con pochissime eccezioni proprio da quell'annata, e appunto le eccezioni sembrano ridursi ai casi di partite di semifinale o finale dove si cerca comunque di designare arbitri all'altezza dell'impegno senza troppi vincoli (vedasi Kuipers per la finale di Confederations Cup 2013).
Ci possono poi essere criteri geografici: il belga De Bleeckere sosteneva di non poter mai dirigere la Nazionale olandese, non tanto per la comune appartenenza al Benelux, ma per il fatto che tra campionati belgi e olandesi ci sono scambi di arbitri. Idem dicasi per arbitri delle diverse Federazioni britanniche con le rispettive Nazionali (fatte salve le amichevoli).
Qui però ci addentriamo nel campo delle preclusioni reciproche, e gli esempi potrebbero essere diverse.