Il voto e la futuribilità sono sempre stati due parametri atti a misurare cose diverse: il voto misurava la prestazione dell'arbitro e, quindi, lo stato attuale mentre la futuribilità doveva essere un'indicazione (di massima) circa le potenzialità possedute dall'arbitro stesso e spesso non ancora del tutto espresse o sviluppate.
Il nuovo indirizzo rende assolutamente inutile la presenza di uno dei due parametri (se l'osservatore mette 8.20, 8.30, 8,40 la futuribilità è AUTOMATICAMENTE limitata, se attribuisce 8,50 è buona, se 8,60 o 8,70 è ampia) e sembrerebbe indicare che il livello di una prestazione arbitrale non possa modificarsi più di tanto con il trascorrere del tempo ed il maturare dell'esperienza.
Questa ipotesi, che potrebbe avere un certo fondamento per gli arbitri operanti negli Organi Tecnici nazionali, mi sembra molto fuorviante per quelli operanti al CRA o all'OTS.
In pratica, vado a vedere un arbitro alle prime armi (supponiamo la decima partita in assoluto), rilevo delle potenzialità, ma noto anche che c'è tanto "da lavorare", come dovrà comportarmi ???