Un caso curioso di giustizia sportiva

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Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda Dode il sab mag 03, 2014 8:55 pm

Ho trovato un caso che puo creare precedenti "strani"... se avete voglia di leggere (non siete obbligati) sarebbe carino discuterne...

CU DEL MERCOLEDI

gara del 6/ 4/2014 POLISP. STRUPPA S.EUSEBIO - MURA ANGELI
Letto il referto arbitrale dal quale si evince che il direttore di gara ha decretato la sospensione della partita a margine al 22' s.t., a causa della mancanza del numero minimo regolamentare di calciatori a disposizione delle società POL. STRUPPA S. EUSEBIO e MURA ANGELI, situazione consequenziale alla contesa con passaggio alle vie di fatto che coinvolgeva diversi giocatori di entrambe le società dovuta all'invasione di campo di un sostenitore della squadra ospite il quale, entrato sul terreno di giuoco, aggrediva fisicamente un calciatore avversario, colpendolo con un pugno al volto;
Rilevato che il direttore di gara scrive negli atti ufficiali di aver individuato ed identificato come partecipanti attivi alla rissa dieci giocatori, cinque per ognuna delle due società, i quali, a causa della condotta violenta posta in essere, venivano considerati espulsi dal medesimo arbitro che, peraltro, non procedeva immediatamente all'esibizione del cartellino al fine di non esasperare ulteriormente una situazione già piuttosto tesa;
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Considerato che, conseguentemente ai fatti sopra descritti l'invasione di campo ha preceduto, rectius ha causato, gli scontri tra i calciatori e, dunque, nel caso di specie si verte, per quanto attiene la società Mura Angeli, nell'ipotesi di cui all'art. 4 co. 3 del Codice di Giustizia Sportiva, il quale prevede e delinea chiaramente la responsabilità delle società per fatti, attribuibili anche ai propri sostenitori, avvenuti all'interno dell'impianto sportivo con conseguente pericolo per l'incolumità fisica di una o più persone anche qualora detti fatti si verifichino sul campo delle Società ospitanti;
Ritenuto, peraltro, che la società POL. STRUPPA S. EUSEBIO ha fatto pervenire a questo ufficio il certificato medico di pronto soccorso del giocatore Fabio COSTANTINI al quale, in seguito all’aggressione subita dal sostenitore della società avversaria, sono state diagnosticate escoriazioni acute alla regione orbitale destra e frontale sinistra, con prognosi di giorni sette, giocatore peraltro ritenuto espulso dal direttore di gara per aver reagito alla subita aggressione;
Tenuto comunque conto che i dirigenti di entrambi i sodalizi hanno attivamente agito al fine di riportare la calma ed impedire eventuali ulteriori conseguenze;
Considerato che, questo giudice deve adottare le proprie decisioni in assenza di contraddittorio e unicamente sulla base del referto arbitrale che ha fede privilegiata;
Rilevato che, ai fini della corretta ed equa quantificazione delle sanzioni, occorre valutare ogni condotta riconducibile al singolo tesserato nonché le conseguenze della condotta stessa, e che, nel caso che ci occupa il direttore di gara nel proprio supplemento di referto menziona comportamenti violenti senza tuttavia essere in grado, stante la situazione concitata, di indicare elementi utili a valutare l'entità delle singole condotte;
Visti anche i precedenti di questo organo di giustizia sportiva, in particolare la sentenza pubblicata sul C.U. n. 64/2012 relativa alla gara Loanesi S. Francesco – Sampierdarenese 1946 del 14.04.2012;
Tutto ciò premesso,
il Giudice Sportivo delibera di infliggere le seguenti sanzioni:
Società MURA ANGELI
– Perdita della gara con il risultato di 0-3;
- Ammenda di € 250,00 con diffida per l'applicazione di più grave sanzione al reiterarsi di simili comportamenti.
Di seguito le sanzioni nei confronti dei giocatori:
MURA ANGELI
Daniele REFFO (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
Erick Paguay RUMBEA (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
Francesco GUZZO (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
Matteo PARLATO (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
Fulvio FERRANTE (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
POL. STRUPPA S.EUSEBIO
Andrea CAPURRO (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
Fabio COSTANTINI (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
Luca PRINCIPI (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
61/33
Gianmarco SASSARINI (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.
Marco ORLANDO (giocatore): 2 gare.
Al 22' s.t. prendeva parte ad una contesa con passaggio alle vie di fatto intercorsa con i giocatori della squadra avversaria.

RECLAMO DI DUE MERCOLEDI DOPO

Prot. n. 46 – Reclamo A.S.D. Mura Angeli avverso la sanzione della punizione sportiva di perdita della gara del Campionato di Prima Categoria Polisp. Struppa S. Eusebio – Mura Angeli del 6 aprile 2014 e avverso la squalifica del calciatore Fulvio Ferrante per due giornate.
C.U. n. 61 del 10 aprile 2014.
L’arbitro della gara in epigrafe riferiva d’averla sospesa definitivamente al 22° del s.t. quando, a seguito di una rissa, aveva ritenuto espulsi cinque giocatori per ciascuna squadra senza formalizzare il provvedimento. Sulla base del referto il giudice sportivo, ritenendo che la rissa fosse stata causata dall’indebito ingresso sul terreno di gioco di un tifoso dell’A.S.D. Mura Angeli che aveva colpito un calciatore della squadra avversaria, infliggeva a questa società la sanzione della punizione sportiva di perdita della gara col risultato di 0 – 3. Infliggeva inoltre diverse squalifiche a carico dei calciatori co-rissanti, tra cui quella per due giornate a Fulvio Ferrante dell’A.S.D. Mura Angeli.
Contro siffatti provvedimenti disciplinari è insorta l’A.S.D. Mura Angeli con rituale reclamo proposto con le modalità previste dal C.U. n. 98/A del 16.12.2013 della FIGC (abbreviazione dei termini procedurali nelle ultime quattro giornate dei Campionati).
L’istante declina ogni responsabilità sull’accaduto non essendo negli atti specificato il modo in cui la persona, entrata indebitamente in campo, fosse stata identificata e ritenuta come tifoso dell’A.S.D. Mura Angeli; contesta inoltre il fatto che l’arbitro possa aver individuato tra i giocatori partecipanti alla rissa il calciatore Fulvio Ferrante e conclude con le seguenti richieste:
in via principale, l’annullamento della sanzione della punizione sportiva e l’affrancamento della squalifica inflitta al calciatore Fulvio Ferrante;
in via subordinata, la ripetizione della gara e la riduzione della squalifica del calciatore Fulvio Ferrante da due a una giornata di gara.
Sono intervenuti in giudizio il rappresentante dell’A.S.D. Mura Angeli e quello della soc. Polisp. Struppa S. Eusebio quest’ultimo avvisato dalla Segreteria del Comitato (secondo quanto previsto dall’anzidetto C.U. n. 98/A della FIGC) ai fini di poter eventualmente esporre a voce le proprie controdeduzioni.
Il reclamo può trovare parziale accoglimento per motivi diversi da quelli esposti nelle motivazioni del gravame ed esclusivamente per la richiesta subordinata relativa alla ripetizione della gara.
Ai soli fini dell’applicazione della punizione sportiva, senza quindi entrare nel merito dell’attribuzione di responsabilità a carico dell’una o dell’altra squadra, occorre ricordare come nel caso di rissa generalizzata l’arbitro, in assenza di atti di violenza o di grave comportamento minaccioso nei suoi confronti, abbia il dovere di verificare se sia possibile condurre in porto la gara prima di porvi fine anticipata, usando i modi e gli strumenti in suo potere per far cessare gli incidenti e per ricondurla nell’alveo della regolarità (per esempio il richiamo dei capitani, l’esibizione dei cartellini ecc.).
Nella gara de qua, dal resoconto non si rilevano motivi che giustifichino il mancato uso delle sopra indicate procedure che formano oggetto di consolidata giurisprudenza (leggi CAF) alla quale questa Commissione si è sempre attenuta: nessun atto di violenza o di minaccia è stato compiuto nei confronti dell’arbitro che, con troppa fretta, ha deciso di porre fine all’incontro prima del suo naturale compimento e non appare giustificazione plausibile quella addotta di non aver ritenuto formalizzare l’espulsione dei partecipanti alla rissa per timore di possibili ipotetiche reazioni tra i calciatori stessi. E’
64/21
cosa ben nota che l’espulsione “in pectore” di alcuni calciatori trova la sua giustificazione solo quando esista una situazione di pericolo incombente per l’arbitro (non importa se causato da giocatori, tecnici o dirigenti presenti in campo o da spettatori) o in presenza di una persistenza a non voler riprendere il gioco nonostante le sollecitazioni in tal senso da parte del medesimo ufficiale di gara.
E’ convincimento di questa Commissione che l’arbitro abbia voluto trovare una giustificazione alla decisione da lui malamente assunta per eccesso di pavidità; del resto egli stesso riferisce che la rissa fu presto sedata col fattivo intervento della dirigenza delle due squadre.
Per questi motivi la Commissione Disciplinare, avvalendosi dei poteri di cui all’art. 17 punto 4 condotta gravemente sleale, annulla la sanzione della punizione sportiva a carico dell’A.S.D. Mura Angeli e rimette gli atti alla Segreteria del Comitato per la fissazione della data di ripetizione della partita. Dichiara inammissibile il reclamo verso la squalifica per due giornate inflitta al calciatore Fulvio Ferrante (sanzione al di sotto del minimo appellabile).
Accolto parzialmente il reclamo, la tassa non versata e addebitata in conto, va restituita.
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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda Doraemon il sab mag 03, 2014 9:41 pm

Assurdo: la parte grassettata è una mera illazione che diventa "legge" nella decisione di questa CDT.
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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda ale il sab mag 03, 2014 10:06 pm

Decisione senza senso: come si fa a dire che la partita sarebbe dovuta continuare, se l'arbitro ha espulso (pur senza mostrare il cartellino) 10 giocatori e le due squadre si trovavano 6 contro 6 in campo?
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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda Rattlesnake il dom mag 04, 2014 9:13 am

Scusatemi un attimo, ma delle due l'una: o ritieni che l'arbitro abbia sbagliato ad espellere qualche calciatore, e allora annulli la squalifica allo stesso e NON lo consideri espulso (ma non è sicuramente questo il caso e soprattutto non credo che sia possibile ribaltare una decisione dell'arbitro in assenza di sua rettifica), ovvero prendi atto che non c'era il numero legale per continuare la partita e quindi assegni una sconfitta a tavolino ad una o ad entrambe le società.

Questa decisione crea un precedente pericolosissimo per cui in sostanza si dice: l'arbitro ha espulso 5 giocatori, però siccome noi arbitrariamente riteniamo che l'abbia fatto solo per giustificare la sospensione della partita, facciamo finta che non sia successo e la facciamo ripetere lo stesso (!!??), in barba al fatto che le norme considerino sconfitta a tavolino una squadra che viene ad avere meno di 7 calciatori sul terreno di gioco.

E lo stesso vale per la decisione del GST, che assegna la sconfitta per 0-3 solo a una delle due squadre anziché ad entrambe.
Può anche essere possibile che la decisione dell'arbitro sia stata avventata, ma comunque di fronte a dati come questi risulta assolutamente inoppugnabile, dal mio punto di vista.

E comunque deve finire questo malvezzo di "considerare" espulsi 5 calciatori a caso per pararsi il didietro: o li si individua veramente ed inequivocabilmente, oppure non si pesca a caso dalla distinta per tutelarsi, NON è un comportamento giusto e da arbitri, ed è eticamente davvero riprovevole.
Se uno decide di sospendere la partita deve prendere in carico la responsabilità delle proprie scelte.
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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda Luca Marelli il dom mag 04, 2014 9:43 am

Sentenza allucinante da portare alla conoscenza di CONI e FIGC.
Il giudice sportivo di seconda istanza deve essere immediatamente rimosso dal suo incarico dato che ha palesemente superato i paletti della giustizia sportiva.
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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda gadamer il dom mag 04, 2014 11:57 am

Concordo e non ho parole, solo parolacce. Una sentenza stilata con processi mentali e linguaggio da bar, un abuso in piena regola.
I due giovani avvocati (par condicio uomo e donna) con questo capolavoro non avrebbero superato una simulazione per una matricola.
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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda onlyReferee il dom mag 04, 2014 12:57 pm

Sentenza che ha dell'incredibile :-o :!: La percezione del pericolo nel poter continuare o meno la gara nel caso l'arbitro ritenga di non riuscire a procedere alla direzione della stessa in piena imparzialità ed indipendenza di giudizio spetta solo ed unicamente allo stesso e mi pare proprio che si siano stati gli estremi per sospendere la stessa.

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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda gad il dom mag 04, 2014 1:40 pm

Decisione senza senso: come si fa a dire che la partita sarebbe dovuta continuare, se l'arbitro ha espulso (pur senza mostrare il cartellino) 10 giocatori e le due squadre si trovavano 6 contro 6 in campo?

Secondo me questa è la parte scandolosa della cosa. Cioè: il problema non è se e quanto l'arbitro fosse intimorito, se e quanto l'arbitro ha cercato di ristabilire l'ordine con i provvedimenti che il giudice suggerisce (capitani, cartellini....e qui commento: "cartellini??"); ma il fatto è che, anche se avesse richiesto l'intervento dei capitani, dei marines o avesse passato ore a sventolare i propri cartellini sul terreno di gioco, non ci sarebbe stata alcuna gara da riprendere perchè gli espulsi sono ennemila.

E, anche se l'arbitro avesse identificato gli espulsi tirando a sorte in spogliatoio (cosa che non va fatta...) mi sembra opportuno puntualizzare che tra le frasi "l'arbitro riferisce che la rissa è stata prontamente sedata" e "l’arbitro abbia voluto trovare una giustificazione alla decisione da lui malamente assunta" non esiste alcuna consecuzione logica. Ci sarebbe tra la seconda frase e una eventuale ammissione dell'arbitro di aver "inventato gli espulsi".

Sentenza scritta a caso e sulle basi del nulla. E il rappresentante AIA? Dormiva?

Mi sembra interessante notare invece una dicitura (che personalmente non mi era mai capitata di trovare) nella prima sentenza:
- Ammenda di € 250,00 con diffida per l'applicazione di più grave sanzione al reiterarsi di simili comportamenti
E' una esplicitazione di considerazioni che di solito vengono omesse (cioè altri giudice sportivo scrivono sul comunicato la prima volta 250 e la seconda volta 300 senza specificare questa cosa) od un tipo di sanzione diversa?
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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda Roberto Monti il dom mag 04, 2014 1:47 pm

Di sentenze vergognose ce ne sono a grappoli, se non si capisce che qui dobbiamo fare qualcosa siamo alla frutta, e' gia' piu' di un anno che parlo di queste sconcezze, ma l'aia come al solito tace e non agisce , a questo punto sono gli Arbitri che si devono tutelare, se un collega ritiene di non essere piu' sereno e di essere in pericolo e di non essere piu' in grado di continuare dopo essere stato colpito da sputi, spinte, manate, calci, bandierine , liquidi organici ecc. oppure dopo essere continuamente minacciato e offeso , prende su e va a casa, questi sono episodi che settimanalmente succedono in tutte le categorie, il Giudice ritiene di ripetere la gara e chi se ne frega , l'Arbitro che sara' designato per la gara di recupero se il comportamento continua anche lui prende su e va a casa, io penso che se in Italia cominciamo a fare cosi' prima o poi smettono, visto che chi ci dirige e dovrebbe tutelare non fa nulla facciamolo noi. Cosa fanno ci ritirano la tessera perche' non ci sentiamo piu' di arbitrare una gara perche' riteniamo di essere in pericolo ?, almeno proviamo noi a fare qualcosa , invito tutti i colleghi ad adottare questo comportamento che e' lo stesso che stiamo adottando con successo nel CSI a Forli'.
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Re: Un caso curioso di giustizia sportiva

Messaggioda gad il dom mag 04, 2014 1:57 pm

Il regolamento purtroppo non dice questo vedere punti 13 e 14 della regola 5. Giusto o no (di questo si può discutere) se ci sputano addosso non ce ne andiamo a casa: "si pongono in essere tutte le misure che sono in nostro potere". Altrimenti, a parte il fatto che facciamo una cosa contro il regolamento, non otterremo mai sanzioni per questa gente perchè il giudice dirà: "l'arbitro non ha fatto le cose per bene quindi niente sanzioni e si rifà".....
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