Si tratta di una comunicazione di Nicchi a Tavecchio, riguardante i tagli di budget.
ottima l'iniziativa di non ridurre i contributi ordinari alle Sezioni, tagliando su altri capitoli di spesa, pur dovendo rispettare il taglio di bilancio compolessivo.
mi auguro che Nicchi prosegua su questa strada, anche con più cattiveria di fronte a possibili risposte negative.
Roma, 12 gennaio 2015
Prot. 04222/MN
Preg.mo Sig.
Rag. Carlo Tavecchio
Presidente F.I.G.C.
Oggetto: Budget A.I.A. per esercizio 2015 - Situazioni di criticità.
a seguito delle determinazioni dell'ultimo Consiglio Federale, riceverai il
riepilogo generale del budget A.I.A. per l'esercizio 2015 che prevede la riduzione
complessiva deliberata nella predetta sede.
Come potrai notare, rispetto alle riduzioni delle singole poste prospettate in
sede di invio del documento contabile si è operata una sola modifica e si è previsto che i
contributi alle Sezioni A.I.A., ridotti per € 271.525,26, rimangano, viceversa, inalterati,
ridistribuendo il predetto importo tra le poste relative all'attività tecnica ed associativa
dell' A.I.A. centrale, con conseguente maggior contrazione delle contribuzioni a tal fine
previste.
E', infatti, impensabile che le 210 Sezioni A.I.A.- che, solo con i contributi,
le quote ed il volontariato dei propri associati possono svolgere un'attività di servizio
nell'ambito della Federazione e a favore delle Leghe (ivi comprese quelle professionistiche,
perché anche gli arbitri delle massime serie nascono e crescono nelle Sezioni A.I.A.) - si
vedano ridurre i già esigui finanziamenti federali, con il rischio di una cessazione
dell'attività.
A tal proposito, permettimi di esporre alcune osservazioni che il Comitato
Nazionale ha fatto dopo aver esaminato i documenti contabili previsionali dell'esercizio 2015.
Per quanto concerne la riduzione del contributo per il funzionamento degli
Organi centrali e periferici dell'A. I. A., non posso non rilevare che l'ammontare dei "tagli"
prospettati mette a serio rischio l'attività di formazione tecnica (raduni, corsi di
aggiornamento, poli di allenamento e metodologie di preparazione, attività del Settore
Tecnico, corsi arbitrali, incontri con le società, ecc ... ) che è stata una costante lungo tutta la
storia dell'Associazione e che ha portato a quella "scuola" arbitrale italiana che - credo - sia
un vanto non solo dell' A.I.A., ma dell'intera Federazione, attesi i risultati raggiunti negli
ultimi decenni dai nostri arbitri.
Ma, oltre all ' attività di formazione tecnica, è a rischio, pure, l'attività degli
organi associativi, tant'è che è ipotizzabile prevedere l'impossibilità, nel corso del presente
anno, di adempiere a tutte le prescrizioni che il vigente Regolamento pone in capo non solo
agli organi tecnici, ma anche a quelli ispettivi e disciplinari ed ai vari servizi (da quello
informatico, ai medici, alla rivista, ecc.), senza considerare quel minimo di assistenza che si
poteva assicurare ai nostri 35.000 associati A.I.A./tesserati F.I.G.C ..
Non mi resta, a questo punto, che sottolineare l'urgenza di verificare la
possibilità di nuovi finanziamenti, anche con modalità diverse da quelle finora attuate:
l'individuazione di uno o più sponsor commerciali è una priorità necessaria per poter
proseguire e programmare l'attività arbitrale.
Per quanto concerne, infine, la riduzione dei costi per i rimborsi arbitrali, Ti
allego le lettere che ho inviato a tutti gli Organi Tecnici Periferici e Nazionali con le
direttive per un contenimento dei costi.
Credo, inoltre, sia possibile procedere ad ulteriori economie, attraverso una
più attenta verifica delle categorie di campionati i cui costi arbitrali competono
effettivamente alla Federazione ovvero altre misure (quale, ad esempio, il passaggio delle
designazioni arbitrali della II Categoria alle Sezioni, tuttora in carico ad alcune Regioni per
effetto delle richieste dei relativi Comitati L.N.D.).
Anche su quest'ultimo punto è, peraltro, necessario un rilievo: fermo il nostro
impegno al contenimento dei costi, inserire nella designazione degli arbitri elementi del tutto
estranei a criteri tecnici e meritocratici (qual è il minor onere delle trasferte) significa, senza
dubbio, svilire il processo di formazione e selezione degli arbitri e rendere alle società
calcistiche un servizio non adeguato.
La nostra Associazione ha sempre operato per fornire, pur con i nostri errori
e limiti, il "miglior arbitro per quella gara", sia essa di Giovanissimi o di Serie A, e sarebbe
controproducente, per l 'intero movimento, abbandonare tale principio.
Ti comunico, per doverosa informazione, che copia della presente verrà
inviata ai Consiglieri Federali, che hanno partecipato all'approvazione del bilancio 2015.
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
Marcello Nicchi