All'epoca c'era la camicia di forza del sorteggio a fasce ristrette, che ha bloccato l'affermarsi precoce di giovani leve (il designatore, soprattutto di serie A, deve bilanciare le parallele esigenze di garantire la regolarità dei campionati e favorire la crescita tecnica degli arbitri -e con essa il ricambio-, e la prima funzione alla CAN è predominante).
Quando, in pendenza di sorteggio arbitrale, si provò a diminuire le fasce per consentire l'inserimento di più elementi (e più giovani), con fisiologico aumento degli errori, da quelle stesse testate arrivò il rimbrotto:
http://archiviostorico.corriere.it/2002/ottobre/01/Arbitri_gia_finito_sorteggio_integrale_co_0_0210012987.shtml, e per questo motivo tendo a dare il giusto peso a quel tipo di analisi.
Il paragone con l'epoca attuale regge solo fino a un certo punto: la scissione delle CAN ha diverse controindicazioni, ma quantomeno garantisce a chi ha la fortuna di essere promosso dalla CAN B, un numero di presenze consistente in serie A prima di essere avvicendato; pertanto, un numero minimo di giovani selezionabili (un minimo "vitale") su cui contare per partite di serie A sarà destinato ad esserci sempre, fino a quando resisterà la CAN divisa (con questo, non mi auguro che ciò accada).
E' di tutta evidenza, che la CAN unita e il designatore libero dal sorteggio è la soluzione ottimale sotto tutti i punti di vista.