mercarte ha scritto:Non sono per nulla d'accordo con eventuali provvedimenti. Cosa c'entra l'AIA in tutto questo?
Che senso ha venire squalificato per una roba del genere?
Come cosa c'entra? Ma ti sembra normale che uno che deve far rispettare le regole sia una persona che si possa permettere di insultare beceramente e pubblicamente una donna solo perché gli é antipatica (tra l'altro con le solite, trite, machiste, allusioni falliche) e dopo essere stato richiamato dalla stessa insistere pure?
Secondo me la situazione politica degli ultimi anni ci ha alzato la soglia di percezione di cosa sia d'uopo o non d'uopo fare o dire a seconda del ruolo che si tiene.
-- mer gen 18, 2017 10:49 am --
Aggiungo:
Art.40, comma 3-c Reg Aia
(gli arbitri sono tenuti a)
c) ad improntare il loro comportamento, anche estraneo allo svolgimento della attività sportiva e nei rapporti con colleghi e terzi, rispettoso dei principi di lealtà, trasparenza, rettitudine, della comune morale a difesa della credibilità ed immagine dell’AIA e del loro ruolo arbitrale;
Art. 6.7 del Codice Etico (in vigore)
6.7 Molestie e violenze
Chiunque ponga in essere comportamenti lesivi della dignità e dell’integrità psicofisica, tramite forme di violenza fisica o psicologica, rispetto a qualunque soggetto, è passibile di sanzioni irrogate dall’Associazione stessa.
L’AIA, considera inaccettabile qualsiasi comportamento di singoli o gruppi caratterizzato da violenza morale, persecuzione psicologica, per motivazioni connesse al sesso, alla razza, alle convinzioni religiose o ad altra caratteristica personale.
Tali comportamenti, che abbiano lo scopo e l’effetto di violare la dignità della persona a cui sono rivolti, saranno considerati sempre colpa grave.
Tutto cio' mi sembra sufficiente per una sanzione al ragazzo in questione