nessuno giudicava l'aspetto fisico o il colore della pelle del Collega. Io almeno, avevo inteso come fosse "allucinante" che un commentatore, sia pur di una sgangheratissima emittente locale, si permettesse di affermare che un arbitro di colore "dicono" che sia di Milano.
Questo denota un analfabetismo etico da parte del telecronista che fa il paio solo con la sua stragrande ignoranza.
almeno, questo a mia opinione e modo di vedere.
non mi pare di aver letto, nei commenti dei colleghi, null'altro se non solidarietà per il collega.
detto questo, io che vivo in una grande città vedo ogni giorno sul bus, sulla metro, nei treni dei giovani italiani di seconda generazione che parlano il dialetto come io mi sogno.
e se devo dire, a me questa cosa da un senso di felicità. significa che la cultura italiana, l'essere italiani, continua e continuerà ancora. per generazioni, sempre.
ed ogni generazione, sarà più ricca di quella che la ha preceduta. perchè una volta conoscevamo solo la polenta ... adesso conosciamo anche il cous cous.
e questo per me è un valore.