mercarte ha scritto:quagliabella ha scritto:marblearch ha scritto:Quindi gli anni di Presidenza sono 20. Tantini...
Però Longobarda, al di là della storia medievale che racconti, è questa la tua versione.
Chissà che il buon Cammello, non abbia un' altra lettura degli eventi ...
domanda idiota o (magari) da incompetente come sono in materia: ma come fa uno essere presidente per 20 anni? non c'è un limite di mandati?
Non c'è nessun limite. E direi per fortuna visto che altrimenti in alcune sezioni non troveresti un fesso disposto a fare il presidente nemmeno a pagarlo a peso d'oro.
perdonami ma se così fosse, non avremmo tassi di "refresh" alle elezioni sezionali prossime a un prefisso telefonico ... qui la poltrona non la molla nessuno, e chi la molla spesso lo fa per problemi professionali, familiari o di salute.
la verità è che non c'è pressochè alcuna democrazia decisionale nelle sezioni, perchè non c'è coscienza collettiva, unità di intenti.
Prova ne sia, che pressochè tutti i presidenti di Sezione fanno il secondo, e spesso il terzo e il quarto mandato. Perchè vedi, in ogni sezione a ogni latitudine del nostro paese trovi qualcuno che non vede l'ora di farsi chiamare presidente e di poter mettere la giacca della festa con la spilla dell'AIA un paio di volte l'anno.
Statistico ...
E spesso, quando cambiano i presidenti, subentrano le seconde generazioni, per passaggio quasi dinastico.
Non conosco la questione di Molfetta, e mi guardo bene dal dare delle valutazioni. Non ne so nulla, non sono a conoscenza di nulla e sto facendo un discorso generale e generico.
Ovvero, l'elezione diretta del Presidente di Sezione, che a propria volta elegge il presidente dell'AIA ... è il vero problema di questa Associazione. Che si sta avvitando in se stessa in un paradiso di mediocrità diffusa dovuta al fatto che senza "scendere a patti" con i presidenti di Sezione ... i CRA e l'AIA non li gestisci.
E questo innesca quella che un antropologo chiamava la "catena della mediocrità"
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)