facciamo un po' di storia della nostra associazione, per capirci bene. La furia iconoclasta del "passi dal terreno di gioco alla scrivania" fu inaugurata nella prima gestione Nicchi. Appena eletto presidente, prese tutta una serie di Colleghi che uscivano freschi dal terreno di gioco, e li ha spediti a fare gli OT dalla sera alla mattina. Questo per almeno due diverse motivazioni divergenti ma parallele:
1) Nicchi vinse le sue prime elezioni per una incollatura. Prese in mano una Associazione divisa quasi a metà (visto il risibile scarto di differenza di voti tra Lui e Apricena) ed aveva bisogno come il pane di "crearsi" un gruppo dirigente fedele, non sapendo per davvero e fino in fondo su chi, dei dirigenti attualmente disponibili, poter contare per davvero, e profondamente.
2) era avvertita dai "ragazzi" in campo una certa distanza tra i dirigenti delegati alle funzioni di OT, e i ragazzi stessi. Giravano sempre gli stessi nomi, più o meno, da più o meno 20 anni passando da una commissione all'altra e un cambiamento non solo era auspicato, ma anche necessario per ridare un "boost" alle commissioni nazionali.
Le prime commissioni, per i primi due anni, furono spesso un grandissimo successo, seppur con alcune scene penose e rimarchevoli. Tutti coloro che hanno vissuto l'AIA ricordano di Colleghi presi dal campo e sbattutti a fare i vice commissari, impegnati in penosi corsi di qualificazione talmente ridicoli e "pro forma" da essere più divertenti delle vecchie prove di stile nei corsi di qualificazione alla funzione di AA. Si ricordano ancora soprattutto nella prima stagione, gente che non aveva la più pallida idea di come si facesse una relazione OT, incappare in errori di ortografia tanto che alcuni avevano il ghost writer. Altri mandavano le relazioni quando gli pareva, costringendo a invocare improbabili "problemi" di software.
Però al netto di alcuni sporadici incidenti di percorso, come detto, fu un successo. Persone "di campo" seguivano i ragazzi con un occhio diverso dal vecchio ex Arbitro con la panchetta e la maglietta Diadora che gli stringeva in vita, comprendendo le necessità ma soprattutto "insegnando" un arbitraggio contemporaneo.
Questo nei primi anni. Poi, come in tutto qua dentro, da un lato le ncessità "elettorali" hanno preso il sopravvento, imponendo ricambi continui in virtù degli impegni di rappresentatività che si andavano delineando soprattutto negli anni elettorali. E d'altro canto, a un certo punto sono terminati i posti da spartire perchè ormai tutti erano stati coperti, anche se un certo numero di persone ogni anno usciva dai ranghi ... e richiedeva un ruolo.
Poi ci si è messa la TV a offrire uno sfogo di visibilità a ex Colleghi appena usciti dai ruoli, e questo ha un poco lenito la pressione a cui la presidenza (qualsiasi presidenza, lo dico per amore di verità) era sottoposta per trovar casa a chi "teneva famiglia".
Il problema è divenuto nel tempo che una buona idea (ovvero snellire i ranghi dei gruppi dirigenti) si è persa dietro a una ossessiva necessità di dover piazzare questo o quello che uscivano dalla CAN o dalla CAN.
E che di andare in Sezione a dar una mano ai ragazzi, non ci pensavano nemmeno lontanamente. E che ritenevano una nomina a componente CRA (la base di crescita di un buon dirigente) un declassamento inaccettabile visto che "tizio" che l'anno prima arbitrava insieme a Lui era andato alla Commissione X e Caio alla Commissione Y.
Ed anche un presidente senza dubbio "forte" come Marcello Nicchi, è dovuto scendere a compromessi.
Cosa significa questo oggi? Questo oggi significa che abbiamo un sacco di componenti di OTN che non hanno mai visto un CRA01 in vita loro, non sanno nemmeno come si stampa, e mal conoscono le logiche di crescita di un Arbitro. Come tutelarlo da designazioni inavvedute, come difenderlo nel processo di valutazione. Come commisurare designazioni di gare di prima, seconda e terza fascia per dare a tutti le stesse opportunità di valorizzazione.
Ho conosciuto nel corso della mia vita OTN che se gli chiedevi come dividonevano le griglie in fasce, ti rispondono che per loro sulla fascia sinistra c'è Tassotti, mentre sulla fascia destra c'è Maldini. Con Filippo Galli e Franco Baresi in centro (ogni citazione sul Milan degli invincibili è puramente voluta
).
Chi invece visse i tempi di Paolo Casarin e di Collina (che ne era il figlio putativo come dirigente Arbitrale) questi argomenti li conosceva bene. Mai eccedere nelle ripetizioni tra Associato e società. Preservarlo da un punto di vista contestuale allo scopo di non sottoporlo a polemiche, ecc.
Con questo cosa intendo dire? Intendo dire che, tutto sommato, non è detto che un grande Arbitro sarà anche un grande Dirigente. E non è detto che essere un grande dirigente, debba per forza voler dire essere stato un grande Arbitro.
Io non conosco Daniele Orsato così bene da poter esprimere una opinione compiuta su che tipo di dirigente potrà essere. Magari un grandissimo. Magari no. Non ho strumenti per poterlo desumere.
Quello che so, però, è che essere un eccellente designatore, che lavora per il bene esclusivo del gruppo tecnico che gli è stato affidato ... è un mestiere duro e difficile.
Dove l'esperienza gioca un ruolo fondamentale.
E di solito, è una abilità che si affina con il tempo. E sbagliando. Dove quindi l'esperienza gioca un ruolo determinante.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)