da ciesse il dom feb 10, 2008 11:53 pm
Mi dispiace veramente dirlo, ma io in questa generazione di arbitri (per lo meno nell'immagine che ne esce spesso su questo forum), non mi riconosco davvero più. E lo dico con grande rammarico, anche perchè penso che la responsabilità sia, in gran parte, della "nostra" generazione (quella degli attuali dirigenti ed istruttori) che, evidentemente, non è riuscita a trasmettere a voi giovani, i veri valori che stanno alla base dell'arbitraggio.
Credetemi, è un grande dolore, per chi tanto ha dato (e qualcosa ha anche ricevuto) a questa attività, leggere di gente che si vanta di "dettare legge" in campo, o che interpreta come un reato di "lesa maestà" il fatto che gli si neghi una bottiglietta d'acqua o che nello spogliatoio ci siano le ciabatte del custode... e tutte le altre cose che spesso leggo e che somigliano tanto a deliri di onnipotenza.
Rispetto ed educazione sono ben altro. E devono essere reciproci, pur nella diversità dei ruoli e delle responsabilità.
Dal canto mio, ho provato, qualche volta, a sottolineare quelli che ritengo gli aspetti principali della figura dell'Arbitro (A maiuscola) e non nascondo che mi auguravo di risvegliare, in qualcuno di voi, un senso di responsablità, che lo portasse ad avere un approccio diverso nei confronti delle gare e delle altre componenti di questo sport. Devo dire, purtroppo, che i risultati non mi soddisfano affatto. Essendo nella mia indole fare spesso autocritica, devo ritenere di non essere stato abbastanza convincente.
Penso, peraltro, che sia anche il "mezzo" (il forum) a non essere particolarmente adatto per ottenere questo risultato. Mezzo definito da quasi tutti, come importante luogo dove "crescere" ed "imparare", ma in realtà strumento utilizzato, dai più, come "vetrina" per pubblicizzare le proprie "bravate" o "furberie" (qualcuna dal sapore anche "fantasioso"), in discussioni dalle quali traspare, nemmeno troppo velatamente, uno scarsissimo rispetto nei confronti di calciatori, allenatori, dirigenti (anche arbitrali), organi di giustizia sportiva e quant'altro.
Credo che sia una "missione" (se così vogliamo chiamarla) senza speranza. Mi auguro che dal tempo, dall'esperienza, dalle brutte figure (quelle che fate, farete e che, purtoppo, farà la categoria alla quale apparteniamo), riusciate ad apprendere più di quanto siete riusciti a fare dai vostri dirigenti, istruttori, o colleghi più anziani. Me lo auguro prima di tutto per voi, perchè è un passaggio essenziale per ottenere vere soddisfazioni, non aleatorie od effimere, da questa attività.
Per i colleghi dello "staff": l'intervento può apparire vagamente "off-topic", e me ne scuso. In effetti poteva essere scritto qui come in un'altra discussione: di spunti per uno "sfogo" come questo ce n'erano diversi, e forse anche di più indicati. Ma era da un po' di tempo che covavo dentro di me un intervento simile, e la molla è scattata leggendo alcuni passaggi di questa discussione.