Professionismo/semiprofessionismo dell'arbitro

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Re: Professionismo/semiprofessionismo dell'arbitro

Messaggioda psycobeast il mar ott 15, 2013 11:38 am

Allo stesso tempo un arbitro professionista avrebbe ancora più sudditanza psicologica perchè se fai un torto ad esempio alla juve magari non ti rinnovano il contratto...
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Re: Professionismo/semiprofessionismo dell'arbitro

Messaggioda gadamer il mar ott 15, 2013 12:13 pm

Allo stesso tempo un arbitro professionista avrebbe ancora più sudditanza psicologica perchè se fai un torto ad esempio alla juve magari non ti rinnovano il contratto...


E’ l’esatto contrario. E’ vero ovviamente che ci sono società più influenti di altre e che né le federazioni né il mondo intero siano campi ove si coltiva l’onestà.
Ma un professionista, qualunque attività svolga, può mettere sul piatto della bilancia le sue capacità e la sua indipendenza. Con indipendenza intendo proprio dire che non è dipendente tecnicamente da nessuno ma stipula dei contratti, contratti che è vero che possono non essere rinnovati dalla federazione, ma allo stesso modo possono non essere rinnovati dal professionista (arbitro) che ha trovato di meglio.
Questo è lo snodo centrale: la possibilità di arbitrare anche fuori Italia né più né meno come avviene per i calciatori che possono essere messi alla porta ma possono pure sbattere la porta per fatti loro.
Il dilettante non ha alcun strumento di difesa al di fuori della speranza che chi lo sceglie sia lungimirante e onesto. Un po’ poco mi pare.
So benissimo, ripeto, che non viviamo nel mondo migliore e chi sostiene attualmente il dilettantismo ha buone ragioni (fra le quali perdona non metto la tua) ma la stella polare, il traguardo cui mirare è a parer mio quello di un taglio totale del cordone ombelicale che lega la figura arbitrale alle federazioni. Guardare a un rapporto puramente professionale fornitore-cliente che, prevengo l’obiezione, non esclude affatto la passione per lo sport e il mestiere.
Probabilmente rimarrà un auspicio, manchiamo di coraggio e amiamo il né carne né pesce.
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Re: Professionismo/semiprofessionismo dell'arbitro

Messaggioda strambox il lun dic 30, 2013 8:25 pm

Ma facendo così, poi si rischierebbe una "migrazione" di arbitri verso i paesi con i campionati più importanti (Italia, Germania, Spagna, Inghilterra). A quel punto come faresti a fare una selezione seria? Fai fare i test atletici a 200 arbitri per sceglierne 20 da mettere in CAN A? Oltre al fatto che servirebbe un modo per uniformare le categorie a livello mondiale, dato che la "Serie A" congolese non è come quella italiana, ma non lo è nemmeno quella slovena o quella rumena.

Dal punto di vista economico sembra una buona cosa, ma dal punto di vista pratico per me non lo è.
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Re: Professionismo/semiprofessionismo dell'arbitro

Messaggioda onlyReferee il gio nov 27, 2014 9:07 pm

Ho un collega di pallamano che arbitra a livello internazionale ed è docente universitario. Per pura curiosità un giorno gli ho chiesto se è difficile conciliare questo e quello. Mi ha risposto, parlando del suo caso specifico, che il problema per lui è costituito più che altro dagli spostamenti che gli sono richiesti col lavoro (trasferimento nelle sedi dove svolge i corsi e gli esami essenzialmente). Il problema non ci sarebbe appunto se potesse esercitare la sua professione nello stesso luogo in cui abito (o quanto meno in una città vicina). L'altra faccia della medaglia è che comunque il tempo per preparasi atleticamente e tecnicamente risulta essere piuttosto ridotto (ed il che purtroppo è un bel problema a mio parere).
Io personalmente però mi sento di aggiungere che il poter conciliare abbastanza facilmente le due attività è vero solo dal momento in cui si diventa docente ordinario (o di prima fascia che dir si voglia) poiché dopo che si ha finito di studiare per poter fare carriera universitaria bisogna lavorare moltissimo in termini di conferenze, pubblicazioni e quant'altro (poi anche un dottorato di ricerca comunque richiede moltissimo tempo).
Cosa ne pensate :?:

Per aspera sic itur ad astra
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