Indice ha scritto:Fallo evidente ed errore chiaro ed evidente sono due cose diverse....magari difficili da comprendere per chi non è arbitro, ma per noi la differenza tra le due fattispecie è facilmente percepibile. Questo è un esempio classico di errore non evidente pur di fronte ad un fallo chiaro. Sembra contorto ma è così. La disciplina della VAR certamente deve essere normata in maniera da ridurre il più possibile il margine interpretativo delle situazioni in cui intervenire.
Vedi Indice, di là delle frecciate polemiche che lancio qualche volta per provocazione, c'è un discorso molto serio da fare.
E questo te lo dico senza acrimonia da vecchio giurista: le norme vanno scritte bene e capite ancor meglio.
Con errore chiaro chi ha tradotto o comunque messo nero su bianco (una dicitura che definire equivoca è un complimento) va inteso non l'elemento soggettivo, vale a dire la percezione che ha avuto o meno l'arbitro. Bensì l'elemento oggettivo fattuale cioè la decisione. Questo è il compito dell'interprete della norma: comprendere cosa vuole dire il legislatore nel linguaggio usato, compito non semplice ma neppure impossibile. E tu, da come scrivi mi sembri ben attrezzato.
clearly wrong decisions è quanto scrive l'IFAB e taglia la testa al toro. Di evidente c'è solo la decisione, quello conta non se il fallo era evidente o meno o altri distinguo che qualcuno ha definito simpaticamente pippe mentali. Il VAR vede una decisione e se è chiaramente sbagliata prova a correggerla indipendentemente dal fatto che l'infrazione sia stata facilmente rilevabile o no. Quanto a tipicizzare i casi e gli orientamenti, è per me una pia illusione.
Giacqui con due signore: Vittoria e Sconfitta. Entrambe fingevano.
La prova più evidente che esistono altre forme di vita intelligenti nell'universo è che nessuna di esse ha mai provato a contattarmi.(Watterson)