Observer ha scritto:Che la serie D sia un OT di "formazione" a me pare veramente una affermazione destituita di un certo formamento. Lo è stato per un brevissimo periodo sotto la gestione Borriello, il quale insegnava ai ragazzi ai raduni (pochi) come spostarsi, come affrontare i calciatori, etc. Ed infatti si è visto che fine hanno fatto fare all'ultimo formatore di quella categoria.
Observer, questa è veramente una caduta di stile.
Borriello è stato dimissionato per motivi politici e lo sanno anche i muri, non è stata certo una scelta tecnica. Nelle ultime settimane mi sono "dilettato" andando a vedere alcuni arbitri CAND in partite importanti in zona ed ho notato alcuni buoni elementi e tanta, tantissima inesperienza, soprattutto per quanto concerne personalità in campo, capacità di interpretare le gare, intuito tattico e collaborazione con gli assistenti.
Non nego che ho visto del buon talento di base in alcune circostanze ma una preparazione specifica sulle basi (NON tecniche!) non solo è auspicabile ma NECESSARIA.
Borriello stava facendo un ottimo lavoro sulle basi che ho indicato, benchè abbia avuto poco tempo (per il numero ridottissimo di raduni e per essere stato dimissionato subito dopo le elezioni che sono state ANCHE una sua sconfitta personale). Gennaro ha dei limiti ma è indubbiamente una guida eccellente per quanto concerne gli arbitri in formazione. Ha trasformato Saccani da arbitro onesto ad arbitro di eccezionale valore, ha seguito Gervasoni da quando era un ragazzino ma di questo ci siamo già dimenticati.
Nel mio piccolo ritengo che un arbitro si forma dalle basi (tecnica=sezione) e poi vengono migliorati inserendo delle specifiche indicazioni per arrivare a formare un arbitro che si affina in CAN PRO e diventa giudicabile sugli episodi specifici nelle categorie superiori.
Inutile che ci giriamo attorno: in CAN B ed in CAN A contano soprattutto gli episodi. Se non SOLO gli episodi. Qualcuno può pensare che Tagliavento o Valeri possano essere sospesi per aver diretto male nel complesso? Oppure per aver sbagliato il posizionamento sui calci di punizione? Oppure per aver sbagliato un'ammonizione a centrocampo?
Alla CAN arrivano arbitri già formati, che sanno arbitrare. Ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre arbitri raccomandati ma anche questi sanno esattamente cosa fare in (quasi) tutte le circostanze, sanno gestire tecnicamente qualsiasi gara e sanno interagire con tutte le componenti (assistenti, dirigenti, calciatori, commissari di campo ecc.).
Ovviamente, accelerando le carriere, arrivano sempre più arbitri "immaturi" o con leaks evidenti in specifiche componenti della figura arbitrale perchè in regione si cura più la preparazione atletica che la tecnica, si cura più il suono del fischio che la modulazione dello stesso per circostanze diverse, particolari che fanno la differenza.
Guardando la Lega Pro spesso quest'anno (anche perchè Como ha due assistenti al top della categoria) ho notato che gli arbitri non sono più differenti tra loro di quanto lo possano essere due vetture uscite da uno stabilimento per essere portate da un concessionario: hanno la stessa carrozzeria, gli stessi optional, spesso lo stesso colore. Ho visto degli arbitri di buona levatura ma che non suscitano emozioni particolari, a parte Ghersini che è in possesso di talento sconfinato e, in parte, Minelli che è dotato di tecnica sopraffina ma deve migliorare lo stile di corsa che appare molto meccanico e ben poco naturale. Per il resto c'è un piattume di personalità che mi lascia abbastanza perplesso sul futuro e ciò si nota anche in CAN B ove si fa una fatica immane ad individuare talenti VERI, quei talenti che si riconoscono perchè hanno qualcosa di diverso. Sarà un caso ma stanno emergendo arbitri tutti appartenenti alla scuola Cavanna, da Pasqua a Mariani, da Gavillucci (a mio parere sottovalutato) a La Penna (forse il collega che più mi trasmette emozioni arbitrali). Sarà un caso ma alle casualità non ho mai creduto...
Per fare degli esempi: Rizzoli ha innovato il ruolo portando in campo una serenità ed una capacità di relazionarsi unica nel suo genere. Piccolo sciocchezze ma fondamentali: l'ondulazione del braccio sul posizionamento delle barriere o sull'indicazione del punto specifico da dove battere le rimesse laterali, l'ascolto delle proteste senza praticamente mai tentare di sovrastarle ma rispondendo con calma ecc. Rocchi ha portato la capacità di non seguire schemi fissi nello spostamento, il primo a spezzare la diagonale per controllare direttamente il lato dell'assistente in caso di azione sulla parte destra dell'area (abbandonato dopo l'introduzione degli addizionali) ed altre piccole caratteristiche che hanno molti (ma non tutti) gli arbitri della CAN.
Io capisco poco di arbitri e probabilmente è per questo motivo che sono fuori dal mondo AIA ma quello che sta accadendo in Europa sta accadendo anche in Italia: stanno diventando tutti dei robot, fanno tutti le stesse identiche azioni, non stanno lasciando spazio al talento.
Il lavoro di Borriello, arbitro di talento sconfinato ma che correva pochissimo, era proprio incentrato sul dare delle indicazioni di base comuni a tutti per poi poter avere la possibilità di concentrare gli sforzi sull'espressione dei talenti personali.
Nella situazione attuale, invece, puntando solo su preparazione atletica e comportamenti standardizzati, non c'è più spazio per la personalizzazione dell'arbitraggio. Mancanza di personalizzazione che porta, inevitabilmente, al piattume più assoluto. Quello che, fondamentalmente, si vede a livello internazionale: tanti buoni arbitri ma pochissimi fuoriclasse, forse nessuno.
Domanda a cui bisogna rispondere obiettivamente: in Italia, tra gli Under 38, vedete un arbitro che spicchi per qualità e talento alla stregua dei vari Collina, Rosetti, Braschi, Rizzoli, Rocchi? Io ne vedo solo uno, Ghersini.