marblearch ha scritto:...Era ovvio, chiaro, scontato che introdotto il VAR la "gente" ne volesse un uso scientifico e non arbitrario; protocollo= grave errore quale sarebbe il criterio per discriminare un GRAVE errore da un LEGGERO errore?; la sensibilità ( o la discrezionalità) del VARISTA ? Non basta, non basta più e per nulla.
Tanto è vero, a parte qualche episodica lamentela, sul fuorigioco dove l'uso è scientifico, nessuno parla.
Pertanto: sui casi dubbi di episodi in are di rigore, si vada sempre a rivedere. Questo la gente vuole : poi se anche a video canniamo...eh beh, pace e amen. ….
Se il mondo del calcio non capisce allora bisogna creare cultura, i vertici AIA e FIGC dovrebbero spiegare pubblicamente alle componenti del gioco come il VAR vada utilizzato “cum grano salis” come si fa in Inghilterra dove gli interventi sono minori ed i piagnistei ridotti. Se invece nessuno spiega è ovvio che la gente dia poi credito ai vari buffoni che popolano le italiche panchine, poco sopra ho indicato Rocchi in quanto, nel management AIA attuale, è l’unico sia gradito a Gravina che conosciuto dal grande pubblico calcistico, se non ci va lui a spiegare questi concetti allora chi ci dovrebbe andare ?
marblearch ha scritto:...Dovrebbe intervenire il Presidente dell' AIA. Marcellone lo faceva e vibravano i muri .
Oggi non vibrano nemmeno le finestre.
Ma per favore, Nicchi per 12 anni è stato “forte con i deboli, debole con i forti”, ad esempio abbiamo visto come sia stato ascoltato dalla FIGC in tema tessere – diarie - etc, magari tu, che allora facevi parte della sua confraternita (prima di saltare poi sull’altra riva in perfetto stile dirigenza AIA), eri in adorazione e non te ne volevi accorgere .