V. Spoleto - Todi

I casi regolamentari più interessanti che accadono sui campi di serie A, B e a livello internazionale

Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda oliverhutton il mer feb 20, 2013 6:11 pm

In base alla regola 3, se la rete viene segnata con un calciatore della squadra attaccante non autorizzato a stare sul terreno di gioco(rientrante, di riserva o sostituito) l'arbitro non deve convalidarla e deve riprendere il gioco con un calcio di punizione indiretto nel punto in cui si trovava il pallone al momento dell'interruzione; se la persona in oggetto è un dirigente della squadra attaccante stessa cosa, solo che il gioco si riprende con una rimessa da parte dell'arbitro. Questa è l'unica certezza. Il regolamento non fornisce spiegazioni nè riguardo al caso in esame (ovvero su come procedere quando l'arbitro autorizza la ripresa del gioco nonostante vi fossero in campo un dirigente e un calciatore della squadra attaccante che avrebbe dovuto da regolamento abbandonare il terreno di gioco) nè riguardo a una sua variante (ingresso contemporaneo sul terreno di gioco sia di un calciatore di riserva che di un dirigente della squadra attaccante prima che venga segnata una rete). Secondo me, in quest'ultimo caso, il gioco andrebbe ripreso con una rimessa da parte dell'arbitro in maniera tale da punire l'infrazione più grave (lo spirito delle regole del gioco del calcio mi porta a pensare che sia più riprovevole la condotta di un dirigente che entra in campo senza autorizzazione dell'arbitro piuttosto che lo stesso comportamento compiuto da un calciatore iscritto in distinta). Perciò, se l'arbitro non avesse autorizzato con il proprio fischio la ripresa del gioco, nel caso in esame il gioco si sarebbe dovuto riprendere con una rimessa da parte dell'arbitro nel punto in cui si trovava il pallone al momento dell'interruzione (nel 99% dei casi linea dell'area di porta parallela alla linea di porta). Nella nostra fattispecie invece l'arbitro autorizza la ripresa del gioco e solo dopo che è partito il tiro si rende conto del proprio in errore: nonostante sia stata segnata una rete, il gioco non è ancora ripreso e quindi l'arbitro fa ancora in tempo a "sanare" il proprio errore e, analogicamente alla procedura che si segue quando l'arbitro si dimentica di alzare il braccio in presenza di un calcio di punizione indiretto, può tranquillamente ordinare la ripetizione del calcio di punizione senza dover intervenire disciplinarmente nei confronti del calciatore e del dirigente che avrebbero dovuto abbandonare il terreno di gioco. Quindi la mia soluzione è: ripetizione del calcio di punizione.
oliverhutton
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda rorli il gio feb 21, 2013 10:10 am

Il tuo ragionamento non fa una piega fino a qui:

oliverhutton ha scritto:Nella nostra fattispecie invece l'arbitro autorizza la ripresa del gioco e solo dopo che è partito il tiro si rende conto del proprio in errore: nonostante sia stata segnata una rete, il gioco non è ancora ripreso e quindi l'arbitro fa ancora in tempo a "sanare" il proprio errore


Da questo punto di vista, la regola 5 dice chiaramente che:

L’arbitro può cambiare una sua decisione soltanto se si rende conto che la stessa è
errata o, a sua discrezione, a seguito della segnalazione di un assistente o del quarto
ufficiale, sempre che il gioco non sia stato ripreso o la gara non sia terminata.


Quindi, poichè l'arbitro ha autorizzato con il fischio la ripresa del gioco ed il pallone calciato si è mosso e l'esecuzione del calcio di punizione è regolare, il gioco è inevitabilmente ripreso e non si può più tornare indietro. Il calcio di punizione non può essere ripetuto.

-- gio feb 21, 2013 10:23 am --

Captain ha scritto:Anche il calciatore infortunato e il massaggiatore erano legittimati (il primo perche titolare, il secondo perche autorizzato dal ddg) a stare in campo.

Si stabilisce che l'estraneo deve abbandonare il recinto di gioco affinchè l'arbitro possa riprendere la gara. Per deduzione si capisce che la gara non può riprendere se il calciatore non lascia il recinto di gioco.

Quindi, per analogia, se sul terreno di gioco sono presenti elementi divenuti a gioco fermo "estranei" al gioco, la gara non può riprendere.

L'arbitro, nel caso, ha emesso un fischio e appare che il gioco sia ripreso. Giustamente affermate che il pallone è in gioco quando, su calcio di punizione, è toccato e si è mosso.

MA questa condizione è subordinata al fatto che vi siano le condizioni necessarie affinche il gioco possa riprendere! Pertanto il fischio che autorizzava la ripresa del gioco è dovuto ad un errore del ddg che non si è accertato che il terreno di gioco fosse sgombro da "estranei" e, come sostenuto prima, l'arbitro non era legittimato ad autorizzare la ripresa del gioco perche gli "estranei" non avevano abbandonato il terreno di gioco.

Questo errore a monte rende illegittima la ripresa del gioco, incluso il calcio di punizione battuto come da regola 13, e pertanto tutto quello che accade dopo il fischio è viziato: quindi, non essendo il gioco mai ripreso regolarmente, non possono essere emesse sanzioni tecniche: quindi il gioco riprenderà con il calcio di punizione che prima non si è potuto battere regolarmente.


Il regolamento non mi pare che preveda espressamente che l'arbitro non può riprendere il gioco con degli estranei sul campo, nè che ne sia del tutto vietata la loro presenza sul terreno di gioco. Tanto è vero che, normalmente, se vi sono estranei in campo, si prosegue finchè non influenzano l'azione. Se nel caso di specie non vi fosse stato il gol ma una parata, o, addirittura, respinta della barriera, pallone che viene lanciato dalla parte opposta e arriva ad un'attaccante della squadra senza intrusi che segna, sarebbe stato tutto regolare dal punto di vista del regolamento (per quanto comunque brutto e da valutare negativamente come gestione dell'arbitro).
In più. metti sullo stesso piano due situazioni in cui l'analogia non può valere, se non altro perchè infortunato e massaggiatore dovrebbero uscire dal TERRENO di gioco, mentre l'espulso dal RECINTO di gioco. La differenza è determinante.
Rimango dell'idea che - a norma di regolamento e prescindendo da opportunistiche gestioni "furbe" della situazione - non vedo ragioni per cui devo ritenere non regolare il calcio di punizione tale da pregiudicare il fatto che il gioco è ripreso e non può essere ripetuto. Di conseguenza, applico la normale regola. Gol non convalidato e ripresa con rimessa sulla linea dell'area di porta per la presenza di un estraneo (massaggiatore) appartenente alla squadra che ha segnato.
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda oliverhutton il gio feb 21, 2013 12:08 pm

Hai perfettamente ragione, avevo sottovalutato la regola 5 e l'aspetto fondamentale della ripresa del gioco. Sono d'accordo con te anche sul fatto che un'interpretazione analogica con la dimenticanza del braccio alzato in caso di calcio di punizione indiretto sia errata perchè si tratta di due fattispecie diverse. Come ben dici tu, il calciatore che batte la punizione, non accorgendosi della presenza sul terreno di gioco del proprio massaggiatore, ha fatto sì che siano stati posti in essere tutti gli elementi dell'infrazione in esame. É anche vero però che il calciatore non avrebbe potuto contraddire l'arbitro: estremizzando il concetto, se il calciatore non avesse battuto la punizione nonostante il fischio di autorizzazione da parte dell'arbitro, sarebbe addirittura potuto essere ammonito per aver ritardato la ripresa del gioco. Perciò dubito che un calciatore davanti all'ok dell'arbitro possa rifiutarsi di tirare una punizione per aspettare l'uscita dal terreno di gioco del proprio massaggiatore. Si tratta di una situazione abbastanza confusa che sarebbe da proporre al Settore Tecnico.
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda Captain il gio feb 21, 2013 2:11 pm

rorli ha scritto:

Il regolamento non mi pare che preveda espressamente che l'arbitro non può riprendere il gioco con degli estranei sul campo, nè che ne sia del tutto vietata la loro presenza sul terreno di gioco. Tanto è vero che, normalmente, se vi sono estranei in campo, si prosegue finchè non influenzano l'azione.


Ti ringrazio per il dialogo costruttivo. Permettimi di far notare che il regolamento, quando contempla estranei sul terreno di gioco, parla sempre di un ingresso a gioco in svolgimento ("interromperà il gioco ","interferito col gioco") e in quel caso nulla da dire.

Il regolamento nemmeno contempla il caso di "intruso a gioco fermo" perche tale caso non deve verificarsi e, quindi, implicitamente il gioco non puo iniziare o riprendere fintanto che ci sono estranei in campo.

La differenza è secondo me sostanziale. il caso contemplato dalle regole prevede sempre che il gioco sia in svolgimento e che un estraneo, fuori dal controllo e dalla volontà dell'arbitro, entri abusivamente in campo: il ddg nulla può fare se non applicare la procedura ben codificata.
Ma nel caso in cui il gioco sia fermo, stante anche la presenza di estranei in campo, l'arbitro ha il pieno e totale controllo della situazione, può disporre l'uscita e può/deve attendere che il terreno di gioco sia sgombero.
La differenza è che in uno dei due casi l'arbitro non puo che subire passivamente, nell'altro ha il pieno controllo della situazione.

Ritengo per questo impossibile per non dire "illegittimo" autorizzare la ripresa del gioco con qualcuno che non sia un calciatore titolare in campo (credo sia nello spirito del gioco), per tale motivo una ripresa del gioco, eseguita seppur correttamente, con estranei in campo, vada invalidata.

rorli ha scritto:In più. metti sullo stesso piano due situazioni in cui l'analogia non può valere, se non altro perchè infortunato e massaggiatore dovrebbero uscire dal TERRENO di gioco, mentre l'espulso dal RECINTO di gioco. La differenza è determinante.


Non credo che la differenza sia determinante: il fatto che uno debba uscire dal recinto di gioco anziche dal solo terreno di gioco è dovuta soltanto all'applicazione del provvedimento disciplinare; mentre la similitudine che ricercavo è insista nel fatto che tutti passano dallo status "posso stare regolarmente sul terreno di gioco" >>> evento a gioco fermo (infortunio/espulsione) >>> "perdita del diritto a stare sul terreno di gioco". Che poi l'espulso vada sotto la doccia è un "di piu" ai fini del mio ragionamento.

:)
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda M1313 il gio feb 21, 2013 2:38 pm

Allora, questa è intanto una casistica con ampio margine di discussione: dopotutto, ogni cosa parte da un errore dell'arbitro che è un po' troppo solerte nel riprendere il gioco senza aspettare l'uscita dei sanitari e il Regolamento quasi mai contempla un errore del direttore di gara, motivo per cui si può discuterre dacché nelle Regole non c'è nulla di preciso riguardo allo specifico caso in esame. E anche per questo, lo specifico subito, stiamo soltanto cercando di capire quale sarebbe il metodo migliore per riuscire a risolvere una situazione come questa, che però nasce da uno strafalcione non ignorabile: se ogni soluzione, di chiunque, sembra "strana" o non adatta, bisogna anzitutto pensare che già per il solo fatto che è stato commesso in precedenza un errore ci troviamo a risolvere una situazione "all'esterno del Regolamento", e come tale è ovvia la discordanza nella sua gestione.

Comunque... da quello che si vede, l'arbitro autorizza il riprendere del gioco, quando però i componenti dello staff della squadra che ha segnato erano ancora sul terreno di gioco, e il pallone entra in porta mentre loro sono ancora presenti a seguito dell'errata autorizzazione dell'arbitro a riprendere il gioco. Per un motivo o per l'altro la rete può o non può sembrare valida. Per cui, possiamo cominciare ad analizzare i vari "punti caldi" del Regolamento. Cominciamo dalla Regola 3:

Regolamento ha scritto:RETE SEGNATA CON UNA PERSONA IN PIU’ SUL TERRENO DI GIOCO
Se, dopo la segnatura di una rete, l’arbitro si accorge, prima che il gioco riprenda,
che c’era una persona in più sul terreno di gioco nel momento in cui la rete è stata
segnata:
• l’arbitro non convaliderà la rete se:
[...]
– la persona in più era un calciatore titolare (uscito dal terreno di gioco e non
autorizzato dall’arbitro a farvi rientro), di riserva o sostituito, o un dirigente
(inclusi allenatori, medici, operatori sanitari e collaboratori in genere) della
squadra che ha segnato la rete.

Ricordiamo appunto che il Regolamento non contempla l'errore arbitrale: motivo per cui se l'arbitro non ha autorizzato l'ingresso del titolare/dirigente/riserva/sostituito, cosa resta? L'unica alternativa ovvia è quella secondo cui l'arbitro si è accorto, dopo la segnatura della rete, che una delle persone appartenenti a queste quattro categorie, e facenti parte della squadra che ha segnato, si trovava abusivamente sul terreno di gioco, in quanto se per assurdo avesse ricevuto l'autorizzazione (es. un titolare infortunato autorizzato a rientrare), non ci si chiederebbe nulla sulla legittimità della rete perché se l'arbitro stesso ha autorizzato il rientro allora non c'è motivo di annullare l'eventuale rete per la sua presenza. Da cui si deduce che in questo passo del Regolamento altro non si fa che applicare quanto richiamato alla Regola 10:

Regolamento ha scritto:Una rete è segnata quando il pallone ha interamente superato la linea di porta tra i
pali e sotto la traversa, a condizione che nessuna infrazione alle Regole del Gioco
sia stata precedentemente commessa dalla squadra che ha segnato la rete
.

Infatti, se una rete è segnata, ma prima della ripresa del gioco l'arbitro si rende conto della presenza di un estraneo sul terreno di gioco, esiste ed è pesante la possibilità che quel tizio, se fa parte della squadra che ha segnato, sia entrato precedentemente alla segnatura. Quindi, dacché avrebbe commesso un'infrazione (ingresso non autorizzato sul terreno di gioco), la rete va annullata; poiché se l'arbitro genericamente "si accorge" della presenza non può sapere se questo sia entrato prima o dopo la segnatura della rete, ovviamente il Regolamento prende in considerazione l'ipotesi più svantaggiosa per la squadra rea, ovvero permette all'arbitro di annullare la rete a prescindere come metodo deterrente per ingressi abusivi sul terreno di gioco (nessuno cercherebbe di sgattaiolare senza nota né prima né dopo sapendo che il Regolamento mette sul filo del rasoio un eventuale rete dei suoi compagni se l'arbitro lo notasse).

Ma ora nasce il problema: il Regolamento non contempla l'errore arbitrale, com'è giusto che sia, o almeno non specifica ogni possibile modus operandi in possibilità in cui l'arbitro è in errore. E cosa resta, qui? L'arbitro autorizza la ripresa del gioco, reputando quindi (erroneamente) che siano soddisfatte tutte le condizioni tali per cui la gara può ricominciare. Ma questo NON trasforma in un'infrazione lo stare sul terreno di gioco del medico: lui era autorizzato dall'arbitro ad essere lì e per uno sbaglio dello stesso non ha avuto il tempo materiale di abbandonarlo, quindi non è entrato abusivamente né è rimasto volontariamente su di esso per trarre chissà quale vantaggio; insomma, sarebbe paradossale dire che il medico sta infrangendo le Regole del Gioco perché si trova lì dove è se lui era autorizzato a starvi ma non ha potuto lasciare il terreno in tempo. Ecco perché ho fatto le considerazioni scritte sopra sul paragrafo della Regola 3: qui la persona in più c'è, ma questa non ha commesso nessuna infrazione e quindi quando la rete è stata segnata il paragrafo della Regola 10 non può essere applicato. Stando attenti, questo non vuol dire necessariamente che la rete è valida: vuol dire semmai, che se è irregolare, non lo è per il paragrafo della Regola 3.

Passiamo quindi ad analizzare altre possibilità. È ovvio che sia paradossale riprendere il gioco quando sul terreno di gioco vi sono delle persone che non dovrebbero esservi perché c'è il potenziale pericolo che esse, volenti o no, interferiscano con esso e costringano l'arbitro a interromperlo nuovamente; cosa, ovviamente, evitabile. Motivo per cui un'interruzione per ingresso non autorizzato di un dirigente (un medico è un dirigente da definizione delle Regole, e in questo caso stiamo parlando in generale e non nello specifico dove il medico non concorre in un'infrazione nello stare lì) comporta interruzione del gioco esclusivamente se questo interferisce con il gioco e lo fa così pesantemente che neanche il vantaggio può essere applicato. A quel punto il gioco riprende con una rimessa da parte dell'arbitro a punire NON il fatto che il dirigente abbia toccato il pallone, quanto il fatto che sia abusivamente entrato sul terreno di gioco e, su esso, abbia interferito con l'azione. Dopotutto, utilizzando le precise parole del Regolamento, "Se, mentre è in gioco, il pallone tocca l’arbitro o un assistente che è momentaneamente sul terreno di gioco, il gioco prosegue perché l’arbitro e gli assistenti fanno parte del gioco" (Reg. 9, pag. 101): per questo motivo il gioco non si interrompe mai, ed è esperienza comune, quando il pallone rimbalza normalmente sul terreno (che fa parte del gioco), su un calciatore normalmente titolare (idem), sull'arbitro (come da specificazione del paragrafo in oggetto), su un palo, eccetera. Da cui si deduce che se un dirigente entra abusivamente sul terreno di gioco e scalcia il pallone la sanzione tecnica presa NON deriva dall'aver il pallone toccato un elemento non facente parte del gioco (il dirigente a tutti gli effetti fa parte del gioco, o altrimenti sarebbe considerato "persona estranea" alla stregua di un calciatore espulso e il Regolamento non contemplerebbe l'ipotesi di vantaggio per le sue infrazioni sul terreno di gioco), ma dal fatto di aver commesso un'infrazione di ingresso abusivo.
Tutto il ragionamento ci porta ancora a pensare che il medico non stia commettendo alcuna infrazione, in quanto di per sé il suo stare lì non sia dovuto ad una propria mancanza, e in ogni caso lui fa parte del gioco e non può causare interruzioni della gara giusto per sfizio. E se pensate che tutto questo sia strano, fate soprattutto attenzione al fatto che tutto deriva da un'errore dell'arbitro: se l'arbitro segue le Regole non capita mai che un dirigente sia autorizzato a stare sul terreno di gioco a gara in corso, per cui è logico che non venga mai da considerare il fatto (pur esistente) che lui faccia parte del gioco e quindi non si possano applicare le interruzioni di gioco per esclusiva presenza di elemento estraneo al gioco. Insomma, è solo "per colpa" del comportamento arbitrale che si è costretti a queste capriole regolamentari, che comunque come vedete sono perfettamente giustificate e coerenti, che però possono sembrare a prima vista strane proprio perché normalmente, se l'arbitro osserva il Regolamento, non si ha modo di poterle vedere in azione.

Oltretutto, poniamo anche il caso che si prenda una decisione tecnica qualunque: si può mai dire che sia "sbagliata"? No, perché tutto comunque parte da un errore dell'arbitro: se lui fa riprendere il gioco quando non avrebbe dovuto poi non si può dire che qualsiasi decisione in seguito possa essere "fuori dalle Regole" perché il primo ad aver messo il gioco in condizioni tali per cui è difficile utilizzare i normali criteri di valutazione è lui. Detto ciò, è logico che in una situazione come questa, che appunto NON deve capitare perché deriva da un suo errore, possiamo al massimo scegliere la soluzione più coerente con le Regole, non giusta in assoluto perché non esistono decisione "giuste" in contesti di irregolarità causati da errori del direttore.

Quindi, abbiamo capito che la rete non può essere annullata perché c'era sul terreno di gioco un dirigente della squadra che ha segnato, né può essere annullata perché la sua generica presenza costituiva un elemento estraneo. Analizziamo quindi in ultimo il caso della ripetizione del calcio di punizione: la ripetizione del calcio di punizione è una decisione tecnica a tutti gli effetti, e non perché non si tratta di una rimessa sulla linea dell'area di porta o di un calcio di punizione indiretto dall'area di porta allora può essere declassata a semplice "riparazione perché non potevamo eseguire correttamente il calcio di punizione con un medico in campo". Quindi, se attuiamo una decisione tecnica come questa, abbiamo solo due possibilità: o è stata commessa un'infrazione prima dell'esecuzione del calcio di punizione, o il pallone non è correttamente entrato in gioco. Soltanto queste due casistiche possono giustificare una ripetizione di un calcio di punizione, proprio perché è una decisione tecnica al 100% e non un "bonus" cui appligliarsi: e la prima delle due è facilmente escludibile perché abbiamo detto che è assurdo che al medico sia imputata un'infrazione dacché non si può affatto dire che abusivamente sia stato sul terreno di gioco. Inoltre il pallone è in gioco quando è calciato e si è mosso, e qui il pallone è stato calciato e si è mosso. Il fatto che il gioco non potesse riprendere indica soltanto che l'arbitro NON doveva autorizzare la ripresa, non che, una volta autorizzata, il pallone non entri in gioco finché una condizione sfuggita all'arbitro (il medico ancora in campo) non cessi di essere tale. Il Regolamento prevede il fischio arbitrale in caso di infortunio per riprendere il gioco proprio per evitare casi come questi: l'arbitro deve aspettare che tutto sia a posto e solo dopo fischia. Quindi un calciatore in tale situazione non può riprendere velocemente il gioco, e se lo fa prima di aver aspettato il fischio arbitrale commette un'infrazione e quindi sì che si può imputare la ripetizione del calcio di punizione. Una volta che l'arbitro fischia non commette infrazione l'esecutore, né il medico, e il pallone viene calciato e si muove. Quindi entra in gioco, e non si può dire che non sia così, anche se è palese che NON avrebbe dovuto farlo. È logico che se prima dell'esecuzione l'arbitro si rende conto dell'errore allora può ovviamente indicare l'interruzione del calcio di punizione per far sì che si aspetti l'uscita del medico, ma in tale situazione è palese che non sia così. Il paragrafo che intima all'arbitro di non tornare indietro in una sua decisione quando il gioco è già ripreso (Reg. 5, pag. 50) ha proprio la valenza spiegata fin qui: il suo errore è stato commesso a pallone non in gioco con l'autorizzazione all'esecuzione, che quindi come abbiamo analizzato fa sì che il pallone, comunque, entri in gioco e senza che il dirigente commetta infrazioni. In situazioni come questa quindi il provvedimento tecnico di ripetizione del calcio di punizione (che corrisponderebbe al "tornare indietro a causa dell'errore") cadrebbe dal nulla perché non esisterebbero i presupposti per giustificarlo in quanto il pallone entra in gioco e nessuno commette infrazioni, motivo per cui la casistica in questione si adatta perfettamente al paragrafo della Regola 5 dacché altrimenti l'arbitro riparerebbe al suo errore semplicemente commettendone un altro.

Cosa resta, dunque? Resta soltanto, come possibilità, la convalida della rete. E se c'è qualcuno che possa dire che si tratta di un errore paradossale, allora prendete l'esempio dell'arbitro che convalida la rete di una riserva e solo succesivamente si rende conto di ciò a gioco già ripreso: per Regolamento ormai la rete è valida e l'arbitro non può annullarla nonostante l'infrazione, e perché si cade nell'assurdo della rete valida anche se irregolare? Perché l'arbitro ha sbagliato; eppure è scritto sul Regolamento, e deriva dal paragrafo della Regola 5 che gli vieta a quel punto di tornare indietro. Stessa cosa qui: l'arbitro commette un errore, e a causa di questo errore si mette in una condizione tale per cui ogni altra decisione non farebbe altro che aggiungere errori, piuttosto che riparare allo sbaglio. Quindi non è che la rete viene convalidata perché è la cosa giusta da fare... ma perché è la meno sbagliata. È sbagliata comunque perché la rete non è propriamente regolare, ma è sempre meglio di una rimessa sulla linea dell'area di porta parallela alla linea di porta (per i ragionamenti sulla Regola 3 e sul paragrafo con il collegamento alle infrazioni dei dirigenti e al fatto che però, stavolta, il medico è innocente) o di una ripetizione del calcio di punizione (che è un provvedimento tecnico senza cause).

Poi il Settore Tecnico potrà prendere altre decisioni, non lo metto in dubbio, magari basandosi su presupposti anche esterni al solo Regolamento del Gioco del Calcio che io considero: e se ciò accadesse, comunque su una cosa si concorderebbe: ovvero che tutto questo deriva da un errore del direttore di gara... e quindi, già solo per questo, ci troviamo al di fuori del normale corso del Regolamento del Calcio. E se ne siamo al di fuori, è già tanto riuscire anche solo a giungere ad una qualche conclusione per una situazione che, in genere, non dovrebbe mai capitare. Più di queste argomentazioni non posso offrire, ad esempio, a chi propone la ripetizione del calcio di punizione o la propria rimessa, se alla fine si tratta di applicare i criteri del Regolamento a qualcosa che con il Regolamento non ha più nulla a che fare a causa di un errore; c'è anche chi dice di ammettere di aver fischiato per sbaglio, per risolvere direttamente tutti i problemi, e capisco cosa possa portare a dire questo: ma anzi già solo da qui si capisce che non è, per definizione, una situazione che può avere una "onorevole" soluzione univoca.

L'unica VERA soluzione è non commettere noi questo errore, perché tanto... qualsiasi decisione prendiamo dopo, abbiamo comunque sbagliato già prima ;)
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda Observer il gio feb 21, 2013 3:02 pm

YEEEEEEEEEEEEEEEEEE ......... aveva ragione il vecchio citrullo di Obs .... grazie M1313 !!!! Tu sei IL regolamento!
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.

(O. Wilde)
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda oliverhutton il gio feb 21, 2013 3:10 pm

Complimenti per la tua riflessione, magari fossero tutti come te nel mondo arbitrale! ;)
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda rorli il gio feb 21, 2013 5:09 pm

Grande M1313, però non concordo (e in questo rispondo anche a Capitan):

M1313 ha scritto:
Regolamento ha scritto:RETE SEGNATA CON UNA PERSONA IN PIU’ SUL TERRENO DI GIOCO
Se, dopo la segnatura di una rete, l’arbitro si accorge, prima che il gioco riprenda,
che c’era una persona in più sul terreno di gioco nel momento in cui la rete è stata
segnata:
• l’arbitro non convaliderà la rete se:
[...]
– la persona in più era un calciatore titolare (uscito dal terreno di gioco e non
autorizzato dall’arbitro a farvi rientro), di riserva o sostituito, o un dirigente
(inclusi allenatori, medici, operatori sanitari e collaboratori in genere) della
squadra che ha segnato la rete.

Ricordiamo appunto che il Regolamento non contempla l'errore arbitrale: motivo per cui se l'arbitro non ha autorizzato l'ingresso del titolare/dirigente/riserva/sostituito, cosa resta? L'unica alternativa ovvia è quella secondo cui l'arbitro si è accorto, dopo la segnatura della rete, che una delle persone appartenenti a queste quattro categorie, e facenti parte della squadra che ha segnato, si trovava abusivamente sul terreno di gioco, in quanto se per assurdo avesse ricevuto l'autorizzazione (es. un titolare infortunato autorizzato a rientrare), non ci si chiederebbe nulla sulla legittimità della rete perché se l'arbitro stesso ha autorizzato il rientro allora non c'è motivo di annullare l'eventuale rete per la sua presenza. Da cui si deduce che in questo passo del Regolamento altro non si fa che applicare quanto richiamato alla Regola 10:

Regolamento ha scritto:Una rete è segnata quando il pallone ha interamente superato la linea di porta tra i
pali e sotto la traversa, a condizione che nessuna infrazione alle Regole del Gioco
sia stata precedentemente commessa dalla squadra che ha segnato la rete
.

Infatti, se una rete è segnata, ma prima della ripresa del gioco l'arbitro si rende conto della presenza di un estraneo sul terreno di gioco, esiste ed è pesante la possibilità che quel tizio, se fa parte della squadra che ha segnato, sia entrato precedentemente alla segnatura. Quindi, dacché avrebbe commesso un'infrazione (ingresso non autorizzato sul terreno di gioco), la rete va annullata; poiché se l'arbitro genericamente "si accorge" della presenza non può sapere se questo sia entrato prima o dopo la segnatura della rete, ovviamente il Regolamento prende in considerazione l'ipotesi più svantaggiosa per la squadra rea, ovvero permette all'arbitro di annullare la rete a prescindere come metodo deterrente per ingressi abusivi sul terreno di gioco (nessuno cercherebbe di sgattaiolare senza nota né prima né dopo sapendo che il Regolamento mette sul filo del rasoio un eventuale rete dei suoi compagni se l'arbitro lo notasse).

Ma ora nasce il problema: il Regolamento non contempla l'errore arbitrale, com'è giusto che sia, o almeno non specifica ogni possibile modus operandi in possibilità in cui l'arbitro è in errore. E cosa resta, qui? L'arbitro autorizza la ripresa del gioco, reputando quindi (erroneamente) che siano soddisfatte tutte le condizioni tali per cui la gara può ricominciare. Ma questo NON trasforma in un'infrazione lo stare sul terreno di gioco del medico: lui era autorizzato dall'arbitro ad essere lì e per uno sbaglio dello stesso non ha avuto il tempo materiale di abbandonarlo, quindi non è entrato abusivamente né è rimasto volontariamente su di esso per trarre chissà quale vantaggio; insomma, sarebbe paradossale dire che il medico sta infrangendo le Regole del Gioco perché si trova lì dove è se lui era autorizzato a starvi ma non ha potuto lasciare il terreno in tempo. Ecco perché ho fatto le considerazioni scritte sopra sul paragrafo della Regola 3: qui la persona in più c'è, ma questa non ha commesso nessuna infrazione e quindi quando la rete è stata segnata il paragrafo della Regola 10 non può essere applicato. Stando attenti, questo non vuol dire necessariamente che la rete è valida: vuol dire semmai, che se è irregolare, non lo è per il paragrafo della Regola 3.


Secondo me su questo punto ti sbagli. Il regolamento non parla di ingressi autorizzati o meno, di entrate o uscite. Richiede solo ed esclusivamente che nel momento in cui viene realizzata una rete vi fosse una persona IN PIU' sul terreno di gioco, specificando che, la persona in più, può essere:

calciatore titolare (uscito dal terreno di gioco e non
autorizzato dall’arbitro a farvi rientro), di riserva o sostituito, o un dirigente
(inclusi allenatori, medici, operatori sanitari e collaboratori in genere) della
squadra che ha segnato la rete.


solo per il calciatore titolare specifica uscito e non autorizzato dall'arbitro al rientro, per gli altri si limita ad elencarli, senza specifica alcuna. Il che, letteralmente, significa che non ha importanza il motivo per cui sono entrati ed il fatto che siano stati legittimamente autorizzati o meno. In più, non utilizza nessun verbo di movimento (tipo "entrati"), ma utilizza il verbo "essere", il verbo statico per eccellenza, che inevitabilmente fotografa uno stato di fatto legato alla semplice presenza fisica sul terreno di gioco, indipendentemente da cosa l'ha causata.
Tali persone non devono essere sul terreno di gioco nel momento della rete, altrimenti sono comunque in più, e, se fanno parte della squadra che ha segnato, comportano l'annullamento della rete. La tua specifica sul fatto che poichè sono entrati con l'autorizzazione non sono da considerarsi in più, a mio avviso non trova fondamento nella lettera del regolamento.
Ed il fatto che la regola 10 ponga un principio generale su quando deve ritenersi segnata una rete, non esclude che vi possano essere eccezioni specifiche che derogano al principio, come nel caso della regola 3.
In questo caso, nessuno commette alcuna infrazione, ma si verifica una situazione di fatto espressamente ed eccezionalmente disciplinata dal regolamento (la presenza della persona in più) che porta ad una eccezione alla regola 10, per cui, pur in assenza di alcuna infrazione, la rete non va convalidata.

Concordo del tutto, invece, come ho più volte detto, sul fatto che il calcio di punizione è regolare e non si può tornare indietro facendolo ripetere.

PQM, rimango dell'idea che il calcio di punizione non si ripete, la rete non si convalida e si riprende con la rimessa sulla linea dell'area di porta. Tra le proteste e gli insulti generali, ovviamente .... ma tanto siamo abituati .... ;-) ;) ;)

E soprattutto, rimango dell'idea che il vecchio Obs ha detto una cag@%&#ta ..... :D :D :D :D :D :D
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda M1313 il gio feb 21, 2013 5:41 pm

Però resta il fatto che, se tu la interpretassi in questo modo, la Regola 3 priverebbe la squadra di una rete pur quando nessuno dei membri di essa ha commesso un'infrazione, né ha interferito con il gioco o con l'azione. Ricorda che ogni provvedimento del genere, compreso l'annullamento di una rete, è un provvedimento tecnico, ergo avviene a seguito di QUALCOSA.

Se tu annulli la rete per la sola presenza del dirigente è ovvio che tu vuoi riprendere con una tua rimessa, ma in tal caso ti devi chiedere come mai tu lo stai facendo. Il dirigente ha infranto le Regole del Gioco? No, l'arbitro ha sbagliato a fischiare mentre lui era ancora lì. Il dirigente ha interferito con l'azione? No, il medico era completamente avulso da tutto, sebbene fosse entro le linee perimetrali. Ci sono altre ragioni che possono invalidare la rete? No, perché l'unica particolarità dell'azione consiste appunto nel fatto che il medico fosse ancora dove non doveva essere. Il che vorrebbe dire, dunque, che se la tua interpretazione fosse buona allora il Regolamento prevedrebbe l'annullamento di una rete, con tanto di successiva rimessa dell'arbitro, senza che ci sia una ragione di giustificazione.

Ora tu potresti dire: "Sì, me ne rendo conto, ma è quello che è scritto: potrebbe benissimo essere un'eccezione particolare". E lo capisco. Ma ora ti chiedo: dal momento che è ovvio, e chiunque lo può constatare, che se l'arbitro non sbagliasse mai allora quella regola va a comprendere tutti e SOLI i casi in cui l'abusivo si trovava sul terreno di gioco senza permesso, e quindi commettendo un'infrazione tale per cui la Regola 10 impedisce la validità della segnatura, non è più probabile pensare che la specificazione non sia attuata proprio perché, in linea con quasi tutto il resto del Regolamento, non viene quasi mai preso in considerazione che l'arbitro possa sbagliare e autorizzare una ripresa di gioco con dirigenti in posizioni scorrette?

Dopotutto, è molto più coerente con le Regole del Gioco che il paragrafo voglia così rimediare alla possibilità che la squadra abbia tratto indebitamente vantaggio dall'elemento in più, che credere che ogni volta che, anche in situazioni simili, essa si ritrovi con un qualcuno in più sul terreno di gioco allora la rete vada proditoriamente annullata. E lo ripeto, il dubbio non viene mai in situazioni "normali", ovvero se l'arbitro non commette errori la norma è assolutamente univoca e per forza di cose va quindi bene così. Il dubbio nasce solo in casi come questi, in cui c'è un errore e dunque il dirigente si trova in campo a pallone in gioco (persona in più), ma non ha commesso alcuna infrazione: piuttosto che pensare che il Regolamento comprenda anche un caso "fuori dalle regole" estendendo la norma anche a questo, è più che evidente notare il collegamento con la Regola 10 e quindi escludere questo caso dal novero perché qui non c'è nessuna infrazione della squadra attaccante.

Oltretutto tempo fa per l'arbitro che si accorgeva che la squadra che segnava aveva 12 calciatori in campo veniva ordinata l'esecuzione di un calcio di punizione indiretto in favore dei difendenti dalla propria area di porta, proprio a simboleggiare che l'annullamento della rete era causato dall'infrazione di ingresso non autorizzato della riserva (calcio di punizione indiretto). Ugual cosa, con una rimessa dell'arbitro, se fosse stato un dirigente. Qui si tratta di un dirigente (medico), ma nessuna infrazione. Se quindi lì avremmo avuto il calcio di punizione indiretto per ingresso non autorizzato della riserva, e lì la propria rimessa per l'ingresso non autorizzato di un dirigente, noi qui avremmo una rimessa da parte dell'arbitro per... cosa?
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Re: V. Spoleto - Todi

Messaggioda rorli il gio feb 21, 2013 6:11 pm

Beh, per come è scritta, la regola 3 non lascia scampo, consentendo un annullamento pur in mancanza di infrazione o influenza.

Il fatto è che secondo me il principio per cui si stabilisce che in presenza di un estraneo della squadra che segna la rete va annullato, è quello di stabilire una presunzione assoluta che non ammette prova contraria. Cioè, non avendo la possibilità di avere certezza del contrario, il regolamento presuppone in ogni caso che l'intruso potrebbe comunque in qualche modo aver disturbato o distratto qualcuno della squadra che ha segnato la rete, portando ad una segnatura che, in mancanza dell'intruso forse poteva essere evitata. E se così è, ben deve essere annullata la rete nel caso in questione.

Nel caso di specie, per quel che ne sappiamo il portiere poteva essere intento a guardare il massaggiatore che usciva ed essere stato distratto, così come i giocatori in barriera. Ti sembra coerente con le regole del gioco convalidare un gol in una situazione del genere? O è più coerente escludere a priori che questa situazione si possa verificare annullando sempre e comunque il gol con l'estraneo sul campo?
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