Ottima osservazione. Infatti
in generale accade così. Tuttavia la peculiarità del fallo che interrompe una chiara occasione da rete (in gergo tecnico "condotta gravemente sleale") è che il provvedimento disciplinare di espulsione serve a "risarcire" la squadra che stava per segnare del fatto che, per colpa di un'infrazione, ciò non sia avvenuto. Non è quindi soltanto atta a punire il gesto sleale dell'avversario, ma ha questo valore di "risarcimento" per la squadra danneggiata.
Ma se l'arbitro lascia proseguire il gioco per la regola del vantaggio è perché ritiene che questa evidente opportunità non sia stata inficiata o messa in dubbio dal fallo. Ecco che allora non ha più motivo di esistere il carattere "risarcitorio" che ho indicato sopra, e il gesto viene comunque punito, ma in maniera più lieve, ovvero con il
.
Il Regolamento (che puoi trovare integrale
qui) disciplina chiaramente questa fattispecie a pagina 148, reg. 12:
Se l’arbitro applica il vantaggio durante un’evidente opportunità di segnare una
rete, il calciatore colpevole alla prima interruzione del gioco non sarà espulso, ma
ammonito. Se, però, l’infrazione commessa merita di per sé l’espulsione, il calciatore
sarà espulso non per condotta gravemente sleale, ma per il tipo di fallo.
Occorre peraltro sottolineare la seconda parte, che conferma quanto ti ho detto: in tutti gli altri casi non è affatto cancellato il provvedimento disciplinare legato al fallo. Se, per esempio, il fallo fosse "violento" dovrebbe essere comunque mostrato il cartellino rosso alla prima interruzione.