Da La Gazzetta dello Sport di oggi (articolo di Fabrizio Vitale, pagina 31).
Ricorso del Palermo «Perché Candussio non poteva arbitrare»
Il padre avrebbe lavorato 10 anni in un’azienda di Zamparini Violato il Codice etico? Perinetti: «Non deve più succedere»
L’ira non si è placata. Il Palermo ha presentato ricorso al giudice sportivo in merito alla regolarità dell’incontro giocato contro il Carpi per chiedere la ripetizione della partita. Il club rosanero punta il dito contro la direzione dell’arbitro Renzo Candussio che, secondo la società, si sarebbe accanito in modo singolare contro la formazione di Iachini penalizzata da cinque espulsioni (due giocatori, il tecnico e due dirigenti). Accuse e sospetti nei confronti dell’arbitro erano già emersi nel dopogara con un comunicato della società al quale si era aggiunto il clamoroso retroscena rivelato dal presidente Zamparini: «Candussio è del mio paese, Sevegliano, ho chiamato l’ex sindaco è mi ha ricordato che cinque anni fa ho licenziato il padre».
Candussio sr. ha smentito, il Palermo però sta producendo le carte che provano che Aldo Candussio, ex capo ufficio tecnico del Comune di Sevegliano (Udine), dopo essere andato in pensione si è occupato per dieci anni del settore progettistica della Monte Mare Costruzioni, società controllata da Zamparini. Nel ricorso il Palermo ha allegato la documentazione che testimonia il rapporto, richiamando a supporto l’art. 6 comma 3 del Codice etico e di comportamento dell’Associazione arbitri che tratta del conflitto d’interesse nel quale è scritto che «ogni associato che abbia qualche interesse di natura economica e non, diretto o attraverso familiari o conviventi con persone fisiche o giuridiche che operano nell’ambito della Figc è tenuto a darne comunicazione agli organi dell’Aia»
Va detto che Candussio aveva già diretto il Palermo nella gara con il Varese senza che scaturissero polemiche. «Il nostro vuole essere, più che altro, un atto provocatorio – spiega il responsabile dell’area tecnica Giorgio Perinetti vogliamo rimarcare una mancanza perché non si ripeta più un fatto del genere. C’è una situazione anomala che noi evidenzieremo fornendo la documentazione che prova il rapporto di lavoro. Non avevo mai visto espellere tre componenti dalla panchina. Inoltre, l’applicazione dei cartellini gialli è stata a nostro sfavore. Sono stati ammoniti tutti i giocatori in diffida. Abbiamo trovato un clima minaccioso». Resta il fattoperò che il Palermo a Carpi ha fatto un grosso passo indietro sul piano della prestazione. Conclude Perinetti: «Questi episodi non devono essere un alibi per i giocatori con quali sono stati analizzati gli aspetti che non hanno funzionato. Ci aspettiamo una reazione».