Arbitri.com

Al di là di ogni discorso puramente tecnico, questo episodio dimostra quanto sia importante NON TENERE MAI il fischietto in bocca durante il gioco: se Bergonzi avesse avuto il fischietto tra le labbra, in questo episodio rischiava di perdere 4 denti.

Difficile equiparare calciatori e arbitri in questo senso

Mah secondo me è molto facile: se sanguini vai fuori, chiunque tu sia, perchè altrimenti sei un potenziale "untore".....

sebbene sia estremamente raro

Beh se il discorso lo basiamo tutto sul calcolo delle probabilità allora perde di significato anche la regola stessa. Se prendiamo due calciatori di cui uno sanguinante (ed infetto) e li facciamo scontrare per tutta partita è difficile, se non impossibile, che il secondo si contagi....però meglio evitare lo stesso! Stesso ragionamento per l'arbitro.
Stare in campo sanguinando è una cosa che non va fatta per mille motivi, di salute, e non....

Il fatto è che col sangue ci si contagia solo per contatto diretto. Un calciatore che si dimena, che calcia, che contrasta è tutt'altra cosa di un arbitro. L'arbitro che sanguina copiosamente è un rischio per se stesso, non per gli altri.

Tutta la scienza, e la medicina non è da meno, si basa su probabilità. Allora aboliamo le trasfusioni, dato che il rischio di contagio è di 1 su un milione. Piccolo, ma esiste.

Si poteva interrompere e prestare le cure sul momento, questo è ovvio. Per l'incolumità dell'arbitro.

Si, ma la trasfusione ha un rapporto rischio/beneficio molto migliore di quello di un calciatore od un arbitro che scorrazza per il campo....

La probabilità di contagio che ha un arbitro di contagiare un calciatore è la stessa che ha il calciatore:nessuna (ragionando: se ci diamo un cut-off al di sotto del quale diciamo che non c'è possibilità di contagio entrambe le probabilità (dell'arbitro e del calciatore) sono sotto questo valore di cut-off, fermo restando che quella del calciatore sia maggiore...). Quindi le due situazioni sono effettivamente identiche dal punto di vista igienico-sanitario: la probabilità sarà inesistente ma non si deve rischiare!

Che il rischio di contagio sia basso, anche se non quantificabile, siamo d'accordo, però il calcio è uno sport di contatto tra calciatori. Per l'arbitro, mancando di fatto il presupposto del contatto (e quindi dell'eventuale contagio), manca anche la necessità di seguire un principio di precauzione per abbattere un rischio già basso.

Per il resto, già detto e concordo, l'ideale sarebbe stato risolvere subito il problema.