gadamer ha scritto:Considerazione personale:
Qual è il compito istituzionale primario (NB: primario) di un arbitro? Domanda per me retorica e risposta scontata: garantire la regolarità sportiva della gara.
Questo è il punto di partenza, invece spesso pare che sia quello di tenere in pugno la gara, il comportamento dei giocatori, l’accettazione e che l’errore, pur se ripetuto, sia un aspetto quasi marginale.
Ripeto, a scanso di fraintendimenti: “quasi”.
Se volessi fare un paradosso sarebbe come sostenere che un chirurgo, sbagliando, ha fatto crepare il paziente ma non si è lamentato nessuno quindi tutto sommato non è poi così grave.
Non è per marchiare a vita Lahoz o chicchessia, cui auguro il miglior futuro, ma per riportare a un principio di realtà tanti giudizi partigiani (sia chiaro anche quelli troppo negativi a mio vedere).
Non mi permetto di giudicare le simpatie, le propensioni personali che reputo degne di rispetto, ma visto che andiamo un po’ a ruota libera dove ciascuno, di là dall’esame puntuale degli episodi e dell’incontro in genere, esprime un orientamento sulla tipologia dell’arbitro tipo dico pure la mia, per quel nulla che vale:
preferisco di gran lunga l’arbitraggio a teatralità zero. L’arbitro che si fa vedere solo per le decisioni che assume (preferibilmente corrette ça va sans dire). L’essere accettati è valore aggiunto chiaramente ma non è una variabile indipendente. In una certa parte è legata alla giustezza nel decidere, in altra alla personalità e alle capacità relazionali, in altra ancora (in qualche circostanza, non sempre) alla psiche e allo stato emotivo dei giocatori.
In conclusione per collegarmi agli "emiri" e ai "pecos" tanto per citare due forumisti dei quali apprezzo e un po' invidio la brillantezza delle capacità "letterarie", senza nessuna presunzione o verve polemica mi colloco sul versante opposto, quello che guarda in primis alle decisioni e all'arbitraggio sotto traccia (se non in casi particolari ma che non possono comprendere l'intera conduzione).
Quoto il tuo post (anche se a me piacciono gli Agnolin più che i Lanese), e risottolineo proprio questo concetto: al di là dell'accettazione (che c'è stata), Lahoz ha sbagliato in 3 episodi cruciali, che, se ben giudicati, avrebbero potuto stravolgere, o confermare, l'esito di una qualificazione (che l'Italia non avrebbe meritato beninteso).