baywatch ha scritto:gadamer ha scritto:Secondo me e secondo un principio generale del diritto, non è possibile imputare a una persona fisica la colpa di "dimenticare" di essere stato ammonito. Sappiamo benissimo che nella quasi totalità si tratta di furbate. Ma è su quel quasi che si fonda il presupposto normativo: un non fare, inteso come atteggiamento semplicemente passivo, inerte, non può essere codificato come infrazione perché presupporrebbe sempre una contezza dei trascorsi, impossibile da provare.referi ha scritto:Quindi, secondo voi, è la responsabilità dei giocatori di essere consapevoli e essersi resi conto di essere stati ammoniti?
Sono d'accordo ma non ritieni sia applicabile anche il principio espresso sia dal Codice di comportamento del Coni che dal condotta gravemente sleale FIGC che impone di "comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni prestazione, funzione o rapporto"?!
Il fatto è che ci sono vari possibili motivi per cui un giocatore al momento del secondo cartellino possa non avere cognizione di doversi aspettare il rosso. Concitazione dell'azione, distrazione durante la prima sanzione, stanchezza e poca lucidità, etc
Attenzione, non sto dicendo che nella maggior parte dei casi questi siano i motivi, ma solo che è del tutto possibile e verosimile che in alcuni casi lo siano.
Quindi chi può dire con certezza che uno si stia comportando slealmente?