emiro1965 ha scritto:Opzione A – Italia - la lunga trafila di categorie in Italia porta un direttore “rapido” in A a 32/33 anni ( quindi non può arrivare prima in A non perché non lo si ritiene maturo ma perché la trafila è troppo lunga) Ma io leggo spesso nel forum che non si ritiene pronto e maturo un 28-30 in A !!!! ma allora quale è la versione giusta? Non ci arriva perché la trafila è troppo lunga oppure perchè non lo si ritiene maturo? Si pensa che un 30 nella nostra serie A non regga la difficoltà della categoria ?
Opzione B – Olanda – la trafila è più corta e più semplice e porta un direttore “rapido” in Eredivisie a 26 anni ( quindi arriva nella sua massima categoria un immaturo, arbitralmente parlando, non pronto perché la semplicità dei suoi campionati lo aiuta e a 28 anni in UEFA ) Ma allora Makkelie dovrebbe essere uno che ha accumulato negli anni poca esperienza in gare complicate e fare pasticci in Uefa !!!! invece dimostra , ai miei occhi, uno spessore e una maturità superiore. Dove ha trovato Makkelie tutta questa esperienza , nei facili campionati olandesi ? proprie e personalissime capacità ?
opzione C ?
Ritengo che se l'Olanda riesce a tirare fuori un buon arbitro (pur non volendo parlare di talento per tenersi bassi) a questa età, dovrebbe in effetti esserne in grado anche l'Italia, tuttavia il problema qui è rappresentato, come già ha risposto qualcuno, sia dal numero di categorie (eccessive) da quando si comincia a fare l'arbitro fino alla A, unitamente a certe idee dei designatori, i quali si sentono legati da vincoli, specie nelle categorie medio-alte. Molto raro bruciare le tappe, e ci sono degli standard, che seppure non scritti, vengono sempre rispettati. Si teme che l'arbitro non sia pronto per le grandi categorie e la pressione. Ma questo fino a che punto è corretto? In aggiunta, la scissione CAN A e CAN B non ha fatto altro che mettere la ciliegina sulla torta, con uno che ora come ora arriva in quella che 9 anni fa era la categoria anche della serie A, e deve farsi almeno quasi 2 anni buoni (di media) di B prima di esordire. Pertanto con tutto quanto in vigore oggi è impossibile che uno di 35 anni circa (Makkelie 36) sia già addirittura Elite da tempo e già nella fase ad eliminazione diretta.
Ma... rimanere anni e anni a dirigere le stesse partite davvero serve? Giro la domanda anche ad altri, se vorranno intervenire in questo interessante dibattito. Una cosa che potrebbe fare l'Italia ora come ora è liberarsi di alcuni vincoli mentali. Se uno è buono, va su prima... è veramente un peccato che oggi come oggi siamo con l'età media di arbitri che altrove sono internazionali, che invece qui vengono appena promossi in serie A. L'unica rara eccezione appunto Giua, ma credo che se si volesse, si potrebbero avere anche elementi più giovani di Giua già in orbita serie A.