La mia opinione è che... dipende!
L’Arbitro deve (non è un invito ma un obbligo) presentare un’immagine pulita e “neutra”, distinguendosi ad un gradino superiore rispetto ai calciatori.
Non è una questione di pensiero, ma le restrizioni sul look sono dovute al suo ruolo in campo. L’arbitro è una sorta di “istituzione” in campo: immaginiamoci un tribunale con un giudice tatuato; ciò non sarebbe accettato perché in contrasto con il suo ruolo. Questo non significa che un uomo tatuato non possa fare il giudice, ma che nel momento in cui esercita il suo ruolo di giudice, debba allinearsi a quelli che sono i princìpi della professione e nascondere i tatuaggi.
Ovviamente queste regole devono essere interpretate e contestualizzate nel tempo: se in passato l’arbitro entrava in campo in camicia, oggi lo fa con una divisa sintetica.
Io penso che il taglio di capelli di Abbattista sia appariscente e “giovanile” ma non volgare, quindi accettabile con il suo ruolo di Arbitro.
Per quanto riguarda il discorso degli arbitri futuribili con i capelli sbagliati: io credo che il valore di un arbitro sia misurato in campo, ma se il ragazzo si presenta con un braccio tatuato o i rasta, allora trasgredisce le regole dell’Associazione e “delegittima” la figura dell’arbitro in campo.
Purtroppo non possiamo fare tutto come ci pare: così come un pilota di aereo non può accogliere i passeggeri con la barba o i capelli blu, anche chi vuole fare l’arbitro deve adeguarsi a delle regole che l’Associazione e il gioco del calcio richiedono. E mi sembra più che giusto.