Referee 97 ha scritto:Si, e poi prendersi una vagonata di parole se ti va bene un pugno se ti va male,se c’è OA una sospensione.
Mi chiedo come ragionate, ma avete mai diretto una gara?
Io si, parecchie ed anche in zona scomode. Ed ho sempre pensato che l'uso del cartellino fosse l'ultimo estremo ricorso quando altri strumenti di management non sono riusciti a produrre una leadership autorevole.
Ovviamente andiamo verso la codificazione oggettiva dei provvedimenti: il DOGSO, il fallo di mano su tiro in porta, ecc. Ma questo non ha niente a che fare con un uomo, inserito in un contesto di altri uomini, che si guadagna con autorevolezza il rispetto.
Io ho sempre pensato che dietro ad alcuni comportamenti, ci sia sempre un nostro io infantile non risolto. La divisa, ci da sicurezza. I cartellini, ci danno potere. Guai a guadagnarsi il rispetto delle persone con onestà, carisma e personalità. Guai ... davvero. Bastano i cartellini a punire i colpevoli.
E tantissini Arbitri non vedono l'ora di punire i colpevoli, sono eccellenti fruitori della magistratura punitiva.
Anche se il calciatore ti ha sibilato la parola, voltato rispetto alle telecamere, e nessuno a parte voi due ha sentito. E magari ci sono mille altri modi di risolvere la questione, invece di usare un cartellino che, per quanto mi hanno insegnato, sulla protesta è quasi sempre una sconfitta. Perchè significa che prima di tutto hai generato insoddisfazione nei calciatori. E secondo, non sei in grado di gestire l'insoddisfazione con carisma autorevolezza e leadership.
Mentre a me hanno insegnato a punire le proteste quando sono (contemporaneamente) EVIDENTI e PLATEALI. Quando cioè mettono in discussione il tuo carisma e la tua leadership nella dinamica della comunicazione non solo e non tanto verso i singoli calciatori, ma verso l'intero mondo circostante che ti osserva e che DEVE riconoscerti carisma e leadership. Altrimenti come Arbitro, hai un problema.
Gli addetti ai lavori, il pubblico, le telecamere se presenti, la stampa, il circo barnum della comunicazione settoriale. Ecco, le proteste io le ho sempre punite se erano evidenti, e plateali, cioè se minavano il lavoro di autorevolezza e carisma che cercavo di costruire nel mio "essere" arbitro. Ma sportivo tra gli sportivi.
Partendo dal presupposto che il calciatore, se non opportunamente stimolato, non ha alcun interesse a insultarti. Perchè al calciatore, interessa vincere la partita per essere sempre più bravo, vincere i premi partita e crescere di valore e considerazione nel mondo del calcio. Quindi, partiamo da questo presupposto: nella normalità dei casi, non è naturale che un calciatore ti insulti.
Se lo fa, significa che o è un ignorante bifolco, e allora capiterà l'episodio EVIDENTE e PLATEALE per il quale lo pizzicheremo e sarà oggettivo e riscontrabile che abbiamo ragione noi. O altrimenti avremo mezzi più evoluti per gestire il rapporto con un calciatore che ci infama, che non sia un cartellino rosso spiaccicato in faccia e che ci faccia passare da permalosi rovina partite.
Mannaggia a me, e a quando ho aperto questo thread!
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)