giacomo78 ha scritto:Anche secondo me non era un episodio da OFR. Dal momento che la fai però, mi sarei aspettato l'annullamento della rete perché Kolarov il fallo lo commette, non ci piove.
Secondo me Di Bello, salomonicamente, conferma la sua decisione non tanto per mancanza di "umiltà" ma perché riteneva la OFR suggerita da Guida un errore del VAR. Fosse andata così tanta stima per il brindisino, che avrebbe avuto il coraggio di utilizzare il VAR e non la "moviola in campo" (non chiaro errore)
andre-rm ha scritto:Potrei avere una risposta? Chi sostiene che non sia fallo, a parte le percezioni, quali strumenti regolamentari ha? Continuo a dire che si tratta di un calciatore che colpisce con la punta del piede il tallone di un altro, non lo fa correndo e incrociando l’avversario ma contrastandolo da dietro. Colpire con un calcio un avversario è fallo.
UW54 ha scritto:giacomo78 ha scritto:Anche secondo me non era un episodio da OFR. Dal momento che la fai però, mi sarei aspettato l'annullamento della rete perché Kolarov il fallo lo commette, non ci piove.
Secondo me Di Bello, salomonicamente, conferma la sua decisione non tanto per mancanza di "umiltà" ma perché riteneva la OFR suggerita da Guida un errore del VAR. Fosse andata così tanta stima per il brindisino, che avrebbe avuto il coraggio di utilizzare il VAR e non la "moviola in campo" (non chiaro errore)
Tra un po’ una topica diventa un atto di coraggio legittimo. Mah.
555 ha scritto:Ci vuole equilibrio nel valutare, sopratutto un collega.
State trasformando una prestazione dignitosa in una prestazione disastrosa.
Chi dice che ‘portare a casa’ la partita non conta in A ma solo all’otp non capisce il senso di quanto si vuole intendere.
Manca un giallo? Sti cazzi, su ogni gara troviamo almeno un giallo, dato o no, su cui discutere.
Era da ofr il fallo di Kolarov? Mai.
Ha fatto bene ad andare dritto per la sua strada una volta al monitor? Sbizzarriamoci, per qualcuno è coraggio, per qualcuno poca umiltà, per qualcuno un errore.
Però io vi dico, siate equilibrati, prudenti quando dare giudizi. Tutto qua.
Perché ieri, ad esempio, in una trasmissione TV due grandi ex calciatori sono arrivati a un quasi litigio in quanto uno sosteneva che quello era un fallo degno di essere rilevato, almeno davanti a monitor, e l’altro che sosteneva che era un altro sport sostenere che quello fosse, appunto, fallo.
Chiudo dicendo che per fortuna, qui dentro, si vede distante un km chi scrive e giudica con un secondo fine diverso da quello di dire semplicemente la propria.
Buona giornata.
FigliodArte ha scritto:giacomo78 ha scritto:Evidentemente (almeno fino a prova contraria) Di Bello ha avuto la conferma di quello che aveva visto dal campo e di come il contatto di Kolarov su Lautaro fossero tollerabile per uno sport come il calcio.
Allora facciamo arbitrare da casa, se un arbitro non è padrone di confermare che nell'occasione ci sia molta scena e poca sostanza.
FigliodArte ha scritto:andre-rm ha scritto:Potrei avere una risposta? Chi sostiene che non sia fallo, a parte le percezioni, quali strumenti regolamentari ha? Continuo a dire che si tratta di un calciatore che colpisce con la punta del piede il tallone di un altro, non lo fa correndo e incrociando l’avversario ma contrastandolo da dietro. Colpire con un calcio un avversario è fallo.
Perché (per me) si tratta di contatto, e non di calcio.
Perché per la stessa tipologia di situazione, Valeri (e Irrati al Var) non si sono minimamente e giustamente sognati che Freuler avesse fatto fallo su Dybala in occasione del gol di Zapata.
Perché il calcio è uno sport di contatto e se tu ad ogni protezione di palla svieni e ci provi, ci sta che una volta non te la fischino.
Tutto ciò, per me, s'intende.
andre-rm ha scritto:FigliodArte ha scritto:andre-rm ha scritto:Potrei avere una risposta? Chi sostiene che non sia fallo, a parte le percezioni, quali strumenti regolamentari ha? Continuo a dire che si tratta di un calciatore che colpisce con la punta del piede il tallone di un altro, non lo fa correndo e incrociando l’avversario ma contrastandolo da dietro. Colpire con un calcio un avversario è fallo.
Perché (per me) si tratta di contatto, e non di calcio.
Perché per la stessa tipologia di situazione, Valeri (e Irrati al Var) non si sono minimamente e giustamente sognati che Freuler avesse fatto fallo su Dybala in occasione del gol di Zapata.
Perché il calcio è uno sport di contatto e se tu ad ogni protezione di palla svieni e ci provi, ci sta che una volta non te la fischino.
Tutto ciò, per me, s'intende.
Rispetto assolutamente questa analisi, ma vorrei allora sapere come, trattandosi di scelta dell’AE di soglia tecnica, si concili tutto questo con i numerosi svenimenti e mezzi falli fischiati prima, ma soprattutto dopo. Da entrambe le parti, per carità, ma scelte di soglia tecnica così difformi a mio avviso denotano poca qualità nella direzione dell’AE.
FigliodArte ha scritto:andre-rm ha scritto:
Rispetto assolutamente questa analisi, ma vorrei allora sapere come, trattandosi di scelta dell’AE di soglia tecnica, si concili tutto questo con i numerosi svenimenti e mezzi falli fischiati prima, ma soprattutto dopo. Da entrambe le parti, per carità, ma scelte di soglia tecnica così difformi a mio avviso denotano poca qualità nella direzione dell’AE.
Perché abbiamo arbitrato (o arbitriamo) tutti e sappiamo benissimo che in situazioni del genere, molto spesso border line, si tende salomonicamente a dare una botta al cerchio ed una alla doga.
Quando vedo molto impeto e posizioni scomposte di chi arriva da dietro, fischio.
Quando tutto somiglia più ad una recita che altro, lascio correre.
Se chi difende palla punta i piedi e vuole stare su, vai tranquillo che ci sta; d'altro canto, se un difensore usa troppo mani e gambe e si appoggia in maniera molto vistosa, anche se non riuscirebbe a far cadere l'avversario, è bene che fermo il gioco.
In questo senso, le partite di Belotti sono didascaliche.
Attaccante che gioca molto sul prendere fallo e far salire la squadra, che è il primo (anche di spalle) che si aggancia al difensore che gli sta dietro e che è talmente potente che potrebbe resistere a molti contrasti, anche di spalle.
In situazioni del genere, è normale che si vada molto a sensazione e cercando di "gestire" i momenti.
Perché di filosofia ne facciamo tanta, ma in campo poi le partite non si possono arbitrare (e leggere, e interpretate, e vivere) in ogni momento pensando ed agendo in punta di regolamento.
E' un termine che riscuote poco successo, ma alla fine della fiera è quello che ci tocca(va) fare in qualsiasi campo su cui rotola il pallone: gestire.
andre-rm ha scritto:FigliodArte ha scritto:andre-rm ha scritto:
Rispetto assolutamente questa analisi, ma vorrei allora sapere come, trattandosi di scelta dell’AE di soglia tecnica, si concili tutto questo con i numerosi svenimenti e mezzi falli fischiati prima, ma soprattutto dopo. Da entrambe le parti, per carità, ma scelte di soglia tecnica così difformi a mio avviso denotano poca qualità nella direzione dell’AE.
Perché abbiamo arbitrato (o arbitriamo) tutti e sappiamo benissimo che in situazioni del genere, molto spesso border line, si tende salomonicamente a dare una botta al cerchio ed una alla doga.
Quando vedo molto impeto e posizioni scomposte di chi arriva da dietro, fischio.
Quando tutto somiglia più ad una recita che altro, lascio correre.
Se chi difende palla punta i piedi e vuole stare su, vai tranquillo che ci sta; d'altro canto, se un difensore usa troppo mani e gambe e si appoggia in maniera molto vistosa, anche se non riuscirebbe a far cadere l'avversario, è bene che fermo il gioco.
In questo senso, le partite di Belotti sono didascaliche.
Attaccante che gioca molto sul prendere fallo e far salire la squadra, che è il primo (anche di spalle) che si aggancia al difensore che gli sta dietro e che è talmente potente che potrebbe resistere a molti contrasti, anche di spalle.
In situazioni del genere, è normale che si vada molto a sensazione e cercando di "gestire" i momenti.
Perché di filosofia ne facciamo tanta, ma in campo poi le partite non si possono arbitrare (e leggere, e interpretate, e vivere) in ogni momento pensando ed agendo in punta di regolamento.
E' un termine che riscuote poco successo, ma alla fine della fiera è quello che ci tocca(va) fare in qualsiasi campo su cui rotola il pallone: gestire.
Mi permetto di dissentire in linea generale, ma sono “filosofie” e, nel particolare ritengo che i “gestori” alla prova del VAR vadano solo a cercarsi problemi. E nello specifico il protocollo VAR, ripeto, prevede una OFR per falli avvenuti nello sviluppo di una azione che termina con la segnatura di una rete.
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