contribuisco a modo mio alla discussione tra responsabilità penale personale, e responsabilità dell'hosting provider.
http://www.dirittodellinformatica.it/ic ... reato.html4. Libertà di pensiero e responsabilità penale
L’articolo 21 della Costituzione dispone che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” ma tale diritto incontra dei limiti specifici qualora l’opinione espressa giunga a ledere l’altrui onore e reputazione. Quindi il diritto di critica e la libertà di opinione non possono essere equivocate con la libertà d’insulto, di offesa, di diffamazione dell’altra persona. Un principio costante della giurisprudenza è che la critica, per quanto forte e spregiudicata possa essere, non debba mai diventare insulto, dileggio, disprezzo della persona. Qualora ciò avvenga non si è più in presenza di una critica ma di una diffamazione! Per ciò che riguarda l’imputabilità non dimentichiamoci che la responsabilità penale è personale, pertanto l’hosting provider che consente agli utenti di accedere ad un newsgroup non può essere ritenuto responsabile per i messaggi che passano attraverso i propri elaboratori. Ciò in quanto il provider si limita a mettere a disposizione degli utenti lo “spazio virtuale” dell’area di discussione e non ha alcun potere di controllo e di vigilanza sugli interventi che vi vengono man mano inseriti (Trib. Lucca, 20/08/2007). Allo stesso modo il gestore del forum sarà, caso mai, responsabile solo della negligenza di controllo oppure per la mancata rimozione del commento denigratorio, dopo che gli sia stato fatto notare ed esso sia realmente offensivo.
Diversamente la giurisprudenza ha avuto modo di individuare anche il confine tra critica e diffamazione che emerge dal rispetto di principi quali la continenza espositiva, la verità e la pertinenza dell’informazione. Pertanto, l’autore di messaggi su forum o newsgroup che con i suoi commenti critichi prodotti o servizi, utilizzando un linguaggio educato, non denigratorio o insinuante senza la volontà e la consapevolezza di offendere, non potrà temere nessun tipo di azione legale rientrando la sua condotta nelle libertà di espressione e di critica garantite dal dettato costituzionale.
Come si fa a salvare capra e cavoli, quindi?
Istituendo un meraviglioso "disclaimer" che segue ogni messaggio che si ritiene possa essere oggetto di moderazione, che dice più o meno che:
"le opinioni espresse nell'intervento precedente sono strettamente personali, e non sono in alcun modo riconducibili ai moderatori e dallo staff del forum stesso. Si invitano tutti coloro i quali dovessero ritenersi offesi a contattare la casella di e-mail
rimozione@arbitri.com per inoltrare richiesta di revisione/rimozione dei contenuti ritenuti lesivi. Su motivata richiesta dell'autorità giudiziaria, lo staff del forum si rende disponibile a fornire log e ip di creazione del messaggio stesso".
Insomma, una cosa così.
Questo salvaguarderebbe lo staff del forum, e salvaguarderebbe la linea editoriale del forum stesso senza che questo debba diventare un ambiente censurato. Perchè occorre ricordare che, la responsabilità di fronte al reato di diffamazione, è strettamente personale.
Detto questo, ribadisco e sottolineo che se esistesse una "netiquette" che riportasse questo articolo ben scritto con l'aiuto di una squadra di legali, oguno sarebbe libero di scrivere quello che gli pare, e il forum sarebbe salvaguardato.
Quello che gli pare, fatto salvo ovviamente offese, turpiloquio, o messaggi sconvenienti inneggianti a argomentazioni razziali, persecuzioni religiosi, o che perseguono le scelte personali o l'orientamento di identità e di genere.
Basterebbe poco ...
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)