Io penso che “l’uniformità” nelle ammonizioni per proteste è impossibile da realizzare e, per come la vedo io, non dovrebbe mai esserci.
Mi spiego.
Ogni protesta è un caso a se stante, unico ed ineguagliabile, e va contestualizzata alla partita valutando vari fattori, quali ad esempio:
- lo stato degli animi in campo (nervosismo più o meno diffuso/assente);
- i precedenti tra le squadre (ovviamente se si conoscono);
- l’obbiettivo in gioco nella gara;
- la volontarietà dell’autore della “protesta” di polemizzare verso l’Arbitro, o se invece il suo commento sia piuttosto un fattore caratteriale, un intercalare, non volto specificatamente alla contestazione;
- il contesto in cui si è verificata la protesta, ad esempio: un conto è il giocatore della squadra che sta vincendo 5 a 0 a dieci minuti dalla fine, che dice al D.D.G. che gli ha appena annullato un goal “adesso cos’hai fischiato?”, ed altro è se quella frase gliela dice il giocatore della squadra che sta pareggiando o perdendo con un goal di differenza a dieci minuti dalla fine.
In definitiva, nello specifico caso delle proteste, a mio parere l’imporre un’uniformità di giudizio nelle ammonizioni (che, ripeto, reputo impossibile) imponendo degli standard valutativi, creerebbe una sorta di automatismo sanzionatorio che vanificherebbe l’effetto deterrente/preventivo del provvedimento.
Se, poi, mi permetti di essere sincero non mi è piaciuto molto questo passaggio del tuo post:
fante ha scritto:Purtroppo il cartellino ha vietato al ragazzo di spendere un fallo utile per fermare Undonge nell'azione del gol. Problema suo, ovviamente.....però.
Io penso che un Arbitro non debba evitare di ammonire un giocatore per permettergli di “spendere un fallo utile” per evitare la segnatura di una rete, è l’antisportività istituzionalizzata.
L’attaccante va fermato con il gesto atletico, non con il fallo.
Ovviamente il mio non è un rimprovero a te ma un’opinione, per cui spero che tu, caro collega “fante” non te ne abbia a male.