Per maggior chiarezza riporto disposizione Settore Tecnico del 2006:
"Una delle più grandi discrasie contenuta nella versione italiana del Regolamento scaturisce dall’impropria traduzione del termine inglese “misconduct”.
Nel testo FIFA il termine “misconduct” appare quattro volte:
1. nella Regola 6, per definire uno dei doveri degli assistenti (to indicate “when misconduct has occurred out of the view of the referee”)
2. nella Regola 12 sia nel titolo (“Fouls and misconduct”) sia nel primo capoverso (“Fouls and misconduct are penalised as follows:”)
3. nella parte riservata al IV ufficiale di gara (“After the match, the fourth official must submit a report to the appropriate authorities on any misconduct or other incident that has occurred out of the view of the referee…”)
4. nell’istruzione supplementare relativa all’area tecnica (“However, if the occupants of the technical area indulge in serious misconduct, the fourth official must inform the referee immediately.”)
Tale termine, introdotto per la prima volta nella Regola 12, definisce l’insieme delle infrazioni che devono essere sanzionate con un provvedimento disciplinare: il legislatore, infatti, da una parte ha voluto definire le infrazioni punibili con un calcio di punizione (“Fouls”) e dall’altra le infrazioni meritevoli di sanzione disciplinare (“Misconduct”).
Letteralmente “Misconduct” significa “cattiva/e condotta/e” e nell’edizione in lavorazione della versione italiana, nuovamente (ci si riferisce alla precedente traduzione del titolo della Regola 12 – N.d.A.) ed in modo più corretto dell’attuale, sarà tradotto, in tutte e quattro le frasi, con “scorrettezze” – mentre finora due volte è stato tradotto “comportamento riprovevole” ed altre due “comportamento antisportivo”, ingenerando molta confusione.
Questa nuova e più accurata traduzione comporta l’adeguamento della Regola 6, relativamente al compito su indicato assegnato agli Assistenti, che finora è stato impropriamente fortemente limitato.
Le disposizioni FIGC, già prima della “riforma” approvata dall’IFAB nel 1996, con la quale sono state ampliate le competenze dei collaboratori dell’Arbitro, avevano previsto l’obbligo per un assistente di segnalare alcune particolari condotte non regolari.
Nel prevedere, per alcuni casi espressamente codificati, un obbligo (“Gli assistenti dell’arbitro sono tenuti a segnalare ...”), nessuna diversa previsione né, tanto meno, divieto facevano (e tuttora fanno) nei restanti casi che potrebbero verificarsi.
Il nuovo testo licenziato dall’IFAB nel 1996 ha introdotto un nuovo dovere tra quelli che gli Assistenti devono assolvere: “segnalare (...) quando scorrettezze (...) sono accadute fuori del campo visivo dell’arbitro”. Tale incombenza non era stata ancora adottata, almeno nella sua interezza, dalla normativa italiana, che però non avrebbe potuto essere contraria a quanto previsto dall’IFAB: è ovvio, infatti, che deve sempre farsi applicazione dei principi contenuti nel Regolamento internazionale."
.... e vengono riportati alcuni esempi:
"È importante, inoltre, rilevare che gli stessi Organi di Giustizia Sportiva della FIGC già da tempo ritengano consentito l’intervento di un assistente anche nei casi, ad oggi, esclusi dall’interpretazione fornita dall’AIA: ad esempio, nel corso della gara di Coppa Italia Messina – Palermo del 18/08/02, è stato espulso il portiere di riserva della società Messina “perché, al 20° del secondo tempo, alzatosi dalla panchina durante una sospensione del giuoco, entrava sul terreno per circa trenta metri e rivolgeva una frase ingiuriosa ad un calciatore avversario; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale” – Comunicato Ufficiale n.29 della Lega Nazionale Professionisti del 20/08/02 – pag.76.
La motivazione del Giudice Sportivo non lascia adito ad alcun dubbio: il calciatore è stato espulso e squalificato su segnalazione del quarto ufficiale di gara2 che ha rilevato l’infrazione comunicandola all’arbitro. Se ci fosse stato un “difetto di competenza”, ossia se l’intervento del “quarto uomo” fosse stato inammissibile, il calciatore non poteva essere espulso e, quindi, l’arbitro avrebbe commesso un errore “tecnico”. In tal senso, però, nessun rilievo muove il Giudice al direttore di gara.
Non bisogna, in ultimo, trascurare che l’attuale applicazione delle regole può generare situazioni assurde, come ad esempio:
1. un giocatore offende un avversario e quest’ultimo lo colpisce violentemente. Se l’arbitro non avesse visto quanto accaduto, ma uno dei suoi assistenti sì, cosa dovrebbe verificarsi?
Formalmente potrebbe essere espulso soltanto il secondo calciatore (colui che ha colpito) ma non quello che ne ha determinato la pur censurabile reazione (chi ha offeso);
2. alcuni calciatori circondano l’arbitro protestando nei suoi confronti; in tale circostanza uno di essi trovandosi alle spalle dell’arbitro (e quindi senza poter essere da questi identificato) gli sputa e/o lo colpisce. L’assistente che vede l’accaduto non può riferire chi è stato (vincolato dall’errata interpretazione attuale della regola) e, così, il calciatore non potrà essere espulso.
Appare, quindi, imprescindibile riconoscere (anche in Italia) agli Assistenti dell’arbitro la potestà di segnalare, se non viste dal direttore di gara, tutte le scorrettezze così come definite dalla Regola 12 (infrazioni punibili con l’ammonizione o con l’espulsione).
Naturalmente sarà, comunque, di esclusiva competenza dell’arbitro assumere la decisione del caso, dopo aver ascoltato quanto riferito dal proprio assistente in merito alla segnalazione effettuata."
In sintesi: non è vietato agli aa di segnalare ogni scorrettezza che da regolamento dovrebbe essere punita con l'ammonizione o l'espulsione.