L'allenamento personalizzato

L'allenamento personalizzato

Messaggioda onlyReferee il ven ago 15, 2014 1:22 pm

Ciao a tutti (e buon ferragosto già che ci siamo) :!:
Come da titolo vorrei chiedere se secondo il vostro parere l'allenamento ideale per ciascun arbitro è quello che ognuno si organizza in base al proprio fisico, la sua psicologia e l'esperienza accumulata nel corso del tempo.
Mi spiego meglio: è giusto (entro dei limiti chiaramente) avere un proprio programma di allenamento, allenarsi in determinati momenti della giornata in base alle proprie esigenze e svolgere un certo tipo di esercizi al posto di altri :?:
Ovviamente in tali considerazioni bisogna escludere i casi nettamente estremi come chi si allena evidentemente troppo poco o all'opposto in maniera smisurata.
In fin dei conti credo che sia giusto misurarsi con le proprie capacità/attitudini e verificare provando di persona come si rende meglio. Nel mio caso ho notato come variando progressivamente la metodologia di allenamento nel corso degli anni (talvolta chiedendo anche consigli ad esperti del settore o semplicemente a colleghi) abbia potuto assistere ad un miglioramento progressivo.
Paradossalmente sarebbe molto semplice se tutti quanti seguissero alla lettera un unico ed immutabile programma in base alla categoria in cui si arbitra ma...è allora vero che ognuno di noi è talmente specifico che risulta pressoché impossibile fare un piano che sia adatto a tutti quanti :?:
Grazie delle risposte.

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Re: L'allenamento personalizzato

Messaggioda gad il ven ago 15, 2014 4:33 pm

Certamente si!
Gli allenamenti che vengono proposti dai diversi "preparatori ateletici" dell'OTS o del CRA o delle CAN sono delle linee guida che valgono per tutti.
Mi sembra ovvio che poi l'allenamento personale debba essere personalizzato in funzione di quelle che sono le condizioni fisiche, gli impegni-gara e le diverse esigenze di allenamento che ognuno ha in un determinato periodo.

Sapersi poi "costruire" un programma fai da-te è un'altro discorso: entra in gioco l'esperienza di ognuno e le conoscenze "teoriche" che uno ha e spesso, queste non sono sufficienti, quindi sempre meglio appoggiarsi ai colleghi che ne sanno di più.
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Re: L'allenamento personalizzato

Messaggioda onlyReferee il ven ago 15, 2014 9:32 pm

Capito, grazie gad. Possiamo dunque dire che anche nell'allenamento stesso si riflette il sapersi gestire adeguatamente così come in tutti gli altri aspetti dell'arbitraggio (dall'organizzazione della trasferta alla "famigerata" gestione della gara).
Anche qui comunque si vede chi "apprende" o meno maturando esperienza negli allenamenti nel corso degli anni: quando si capisce che la molta fatica che si prova può essere dovuta ad una tipologia di lavoro errato perché poi causa anche altri problemi oppure invece quando porta progressivamente a risultati atletici migliori dopo un certo intervallo di tempo (in termini di maggiore resistenza fisica durante la gara anche in condizioni di stress più che di tempi da centometrista ai test).
Non a caso da sempre sostengo che chi si allena solo in vista dei test, per i test ed in funzione dei test non ha vita lunga (arbitralmente parlando).

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Re: L'allenamento personalizzato

Messaggioda gad il sab ago 16, 2014 12:29 pm

Si, per dirla in modo filosofico lo "sport" è un mezzo per crescere qualunque esso sia e a qualunque livello sia praticato. Dentro il contenitore sport poi ci sono tanti aspetti: atletico, relazionale, comportametale, responsabilità, ecc,ecc...
Per quanto riguarda il profilo atletico personalmente penso, a livello educativo, sia più importante sapere come raggiungere un obiettivo e perchè raggiungerlo (e questo si porta dietro la concezione dei tipi di sforzo, del corpo in generale e del proprio, dei diversi tipi di attività che uno può fare, del riscaldamento, della tipologia di allenamento...) piuttosto che essere in grado di fare una certa attività: secondo me non è importante essere capaci di correre i 100 metri in 10 secondi, ma sapere come e perchè si possono correre i 100 metri...se poi si fanno in 12'' poco importa.
L'educazione fisica nelle scuole dovrebbe servire a questo: fati capire quali sono le diverse strade che puoi percorrere per raggiungere determinati obiettivi.

Tornando ad un livello più concreto: si, il sapersi gestire è per me fondamentale. Per esempio: una cosa che non ho mai sopportato è l'"obbligatorietà del riscaldamento" : se io atleta, ritengo che a me quella roba lì non serva, o comunque serva di meno fare un dato esercizio e ne vorrei fare uno di altro tipo non capisco proprio perchè debba essere vincolato alle disposizioni dell'OT. Al massimo, tu osservatore, dovresti avere la competenza per dire: non hai seguito le linee guida ma la prestazione è "ok" quindi va bene oppure "non hai seguito le linee guida e i primi 5 minuti ho visto che ti faceva male la caviglia, forse averla scaldata sarebbe stato utile".

Per quanto riguarda la questione dell'allenarsi ciò che dici è vero: il nostro essere "atleti solitari" può essere però un'arma a doppio taglio. Da una parte richiede grandi competenze e responsabilità, che se uno non ha deve riuscire a procurarsi, dall'altra il rischio è di non riuscire nell'impresa e, senza adeguato supporto che funga da paracadute, finire per portare avanti atteggiamenti sbagliati.
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Re: L'allenamento personalizzato

Messaggioda onlyReferee il sab ago 16, 2014 3:10 pm

gad ha scritto:[...]
Tornando ad un livello più concreto: si, il sapersi gestire è per me fondamentale. Per esempio: una cosa che non ho mai sopportato è l'"obbligatorietà del riscaldamento" : se io atleta, ritengo che a me quella roba lì non serva, o comunque serva di meno fare un dato esercizio e ne vorrei fare uno di altro tipo non capisco proprio perchè debba essere vincolato alle disposizioni dell'OT. Al massimo, tu osservatore, dovresti avere la competenza per dire: non hai seguito le linee guida ma la prestazione è "ok" quindi va bene oppure "non hai seguito le linee guida e i primi 5 minuti ho visto che ti faceva male la caviglia, forse averla scaldata sarebbe stato utile".
[...]

Analisi sicuramente interessante. In realtà l'esperienza ci insegna come si può trovare l'OA che non bada per nulla al riscaldamento e quello invece che magari fa diversi rilievi anche sulla tipologia degli esercizi effettuati dall'AE nel pregara. Diciamo che c'è ancora molta discrezionalità a riguardo e, seppur di non facile applicazione, io personalmente non vedo male l'idea di uniformarsi (entro certi limiti) anche sul riscaldamento. Vero: corpi diversi e fisici differenti ma una sorta di "trama" comune (o "minimo comune denominatore") è giusto che si veda. Francamente però ritengo che sia meglio abituare già gli arbitri dalle prime armi ad avere molta cura anche della parte atletica ed eseguire un buon riscaldamento pre gara. In principio per gare di giovanissimi magari qualcuno potrebbe anche erroneamente pensare di "vivere di rendita" ma è giusto che capisca che se ha ambizione e vuol far carriera non è lo spirito giusto.
Sicuramente ad inizio carriera nemmeno io mi allenavo come adesso ma per fortuna col progredire mi rendo conto di come ho saputo adattare il piano d'allenamento e di come lo stesso fornisca, grazie alla costanza dell'applicazione ed alla volontà di migliorarsi, i risultati sperati (che ognuno dovrebbe riuscire a vedere su sé stesso).
Un altro fatto che ho notato al giorno d'oggi è che molti (soprattutto i giovani) faticano sempre più ad accettare che i risultati di questo lavoro si riescano a vedere solamente nel corso del tempo (talvolta col passare degli anni).
Per il resto d'accordo con te su tutto.

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