Georghe84 ha scritto:Vittorioarbitro ha scritto:Intervista obiettivamente ingiudicabile, soprattutto nella parte finale. Nonostante ciò, due risposte mi hanno colpito positivamente:
Da ex arbitro e Presidente del Cr Lazio qual è il suo consiglio?
“Prima di tutto reclutare arbitri con qualche anno in più, ci sarebbero meno contestazioni, a 16 anni per me sono bambini e bambine. Inoltre dovremmo coinvolgere, sia noi che le società, quei calciatori che a 17, 18 anni prendono altre strade. A quell’età, con un periodo precedente come calciatore, si partirebbe da un’ottima base. Basti pensare a Palanca che giocava nel Tor di Quinto. Duole dirlo, ma il problema arbitrale è anche numerico”.
Sono pochi?
“Pochissimi in confronto alle gare, a volte devono inventarsi come coprire tutta l’attività. Allora serve maggior confronto tra club e arbitri e aumentare i limiti di età come avete proposto anche voi. Magari arriva un ragazzo a 30, 35 anni che ha qualità: chiaro che non ha prospettive di carriera, ma fino alla Promozione potrebbe essere utile, così come nei big match di Prima Categoria. In alcuni campionati a volte sale la tensione perché ci sono arbitraggi poco felici e chi arriva dopo trova un ambiente poco sereno”.
Concordo in pieno. Il problema dell'AIA è che nel reclutare nuove leve si indirizza verso il pubblico sbagliato: ragazzini di 15 o 16 anni dai background più disparati che non sapendo cosa fare la domenica pomeriggio decidono di iniziare ad arbitrare, tornando poi a giocare alla Playstation dopo aver fatto danni per qualche mese.
Bisognerebbe invece rafforzare i rapporti con istituzioni e società, in particolare a livello dilettantistico, fare proselitismo non nelle scuole ma tra le squadre e reclutare ex calciatori tra i 18 ed i 35 anni che conoscano il mondo del calcio e che siano abituati a calpestare il terreno verde, ad allenarsi in un certo modo, ad affrontare l'attività con credibilità e serietà.
Inoltre, bisognerebbe far transitare al CRA non solo i ventenni, ma anche ragazzi tra i 25 ed i 30 anni che non arriveranno mai a livello nazionale e neppure in Eccellenza, ma che potrebbero tranquillamente dirigere per tre o quattro anni gare anche ostiche in Prima e Seconda Categoria, ottenendo magari qualche contentino in Promozione, per poi riciclarsi come assistenti o nel calcio a cinque.
Solo così potremo recuperare credibilità, smettendo di mandare sui campi ragazzini brufolosi e proponendo uomini di sport rispettabili. E si, così facendo diminuirebbero anche i casi di violenza.
La violenza non si giustifica mai.
Però in quel "brufolosi" va letta una cosa interessante. Più che all'acne ovviamente si riferisce alla fisiologica immaturità dell'adolescente (che può portare non di rado a scostanza, leggerezza e permalositá).
Ed è pure vero che un ex calciatore parte avvantaggiato sotto diversi punti di vista rispetto a chi in campo non c'è mai entrato. Tante volte mi è capitato di assistere a giocatori che dicevano ad un ddg "tu giocavi, vero? Si vede!". Ed ovviamente lo dicevano come contorno ad una prestazione che fiudicavano positiva.
Ovviamente la violenza non si giustifica MAI, ma cercare di prevenirla è cosa buona e giusta.
-- mer ago 22, 2018 9:34 am --
missed_approach ha scritto:Vittorioarbitro ha scritto:
Concordo in pieno. Il problema dell'AIA è che nel reclutare nuove leve si indirizza verso il pubblico sbagliato: ragazzini di 15 o 16 anni dai background più disparati che non sapendo cosa fare la domenica pomeriggio decidono di iniziare ad arbitrare, tornando poi a giocare alla Playstation dopo aver fatto danni per qualche mese.
Io invece sono in totale disaccordo: che "danni" potrà mai fare un arbitro nei Giovanissimi Provinciali?
Anche i "calciatori" sono ragazzini dal background più disparati e dalle capacità tecniche spesso assenti, che la domenica mattina vanno a fare un po' di sport per poi tornare alla Playstation.
Secondo me invece il problema è un altro: c'è troppa aspettativa . Da parte di dirigenti, da parte di genitori,da parte degli spettatori. Si perde proprio la cognizione del contesto e si assiste a dei paradossi: le società raccattano chiunque pur di strappare quote di iscrizione,si fanno giocare(giustamente) ragazzini sovrappeso o totalmente inetti, si affidano 20 adolescenti a pseudoallenatori improvvisati,si gioca in campi di patate....e fino a qui a tutti sembra andar bene. Però l'arbitro lo si vuole bravo perchè sennò "fa danno".
E devo sentir dire da un ex presidente CRA che la soluzione è quella di reclutare gente più grande?!
No io VOGLIO sentir dire che la soluzione è quella di far passare il concetto che nel calcio dilettantistico l'arbitro è commisurato al livello della categoria...voglio che si dica chiaramente che se un ragazzino a 17 anni gioca negli allievi provinciali, significa che non ha talento e che la domenica va a fare una sgambata.
Voglio che si lavori affinchè tutti mettano piedi per terra perchè il 15 enne arbitrino ha lo stesso diritto di DIVERTIRSI del 15 enne calciatore!!!
Nel basket i ragazzini delle giovanili arbitrano le partite delle categorie piu basse....da noi si vuole l'arbitro FIGC negli Esordienti "perchè c'è la classifica"
Il problema non è tanto il 15enne che va a fare i Giovanissimi Provinciali, ma piuttosto il 16enne/17enne che va a fare la Seconda Categoria. Come può un ragazzo così giovane essere pronto a relazionarsi e farsi valere con gente dell'età di suo padre? Ma soprattutto, ci sono società che investono decine di migliaia di euro per portare avanti la baracca e le loro sorti sono decise dalle decisioni di ragazzini che finita la partita vanno a casa a ripassare per l'interrogazione di matematica del giorno dopo.
Che poi nelle categorie giovanili ci siano troppe pressioni ed aspettative sui giovani direttori di gara sono perfettamente d'accordo, ma cosa ci vuoi fare? Il massimo è cercare di sensibilizzare e responsabilizzare dirigenti e genitori, ma fino a che punto ci si può riuscire?
Per quanto riguarda l'ultima cosa che hai scritto, non discuto il livello tecnico (probabilmente un arbitro che a 16 anni dirige negli allievi è tecnicamente più bravo - in proporzione - rispetto a quanto sia bravo a giocare un suo coetaneo che negli allievi provinciali ci gioca) ma l'autorevolezza, l'autostima, le capacità relazionali che a 16 anni non puoi ancora avere formate. E quindi per come la vedo io se a quell'età vuoi arbitrare per divertirti lo puoi fare ma nel SGS, nelle categorie di adulti si dovrebbero mandare arbitri di almeno 20/22 anni, e come ho già scritto prima bisognerebbe permettere anche a chi inizia dopo i 25 di salire al CRA e poter raggiungere quantomeno la bassa Promozione, non stoppare in Terza categoria ragazzi promettenti di 22/23 anni perchè "troppo vecchi per andare al CRA" (scherziamo??) che poi si stufano e si dimettono, facendoci perdere una risorsa importante.