Possibile soluzione problema violenza

[Georghe84]

Apro un thread su questo argomento, riportando una proposta/idea che ho inserito come commento all'interno di altro thread.
Lo faccio al fine di aprire una discussione in merito e vedere che ne pensate: chissà che qualcuno qui dentro non abbia gli agganci giusti per proporre questa soluzione (o altre similari) in alto e trovare una soluzione (quasi) definitiva a questo annoso problema.

Per me l'unica soluzione possibile per questi casi di violenza sugli ufficiali di gara (ma più in generale per tutti i casi di violenza, anche contro giocatori/dirigenti avversari) è questa:
- ogni tesserato, nel firmare, accetta la clausola che la sanzione pecuniaria prevista per i casi di violenza sia comminata a lui personalmente e non alla società;
- ogni società, all'atto dell'iscrizione al campionato paga una quota come premio di polizza per responsabilità civile dei propri tesserati (col tipico meccanismo dei "bonus/malus", per cui se non succede mai nulla a quella società l'importo è basso);
- inoltre, ogni società paga ogni anno un premio per una fideiussione, nel caso che il proprio tesserato violento sia nullatenente e quindi non si riesca ad ottenere da lui la sanzione pecuniaria prevista;
- tutti (ufficiali, giocatori, tecnici, dirigenti) non sono vincolati a chiedere l'autorizzazione per adire le vie legali quando sono stati oggetto di una azione violenta che risulti da una qualsiasi sentenza del Giudice Sportivo.

Il discorso, in soldoni, è quello di spostare la responsabilità (con le conseguenti sanzioni amministrative, civili e panali) sul singolo tesserato, ma utilizzando cautele perché sia certo che quelle sanzioni amministrative vengano esatte: mi va benissimo che le Società siano colpite sul piano sportivo per responsabilità oggettiva se il loro tesserato usa violenza agli ufficiali di gara (e io lo estenderei anche agli avversari, ma questo è un altro discorso); ma attualmente c'è il pericolosissimo sottinteso che se io tiro un pugno a chicchessia è la mia Società che tira fuori i quattrini, mentre io me la cavo con una squalifica di 5 anni e radiazione (ma di norma molto meno), ma non devo tirare fuori un euro!

[OldRef]

A mio parere irrealizzabile, chi gioca non firmerà mai clausole di questo tipo, le società non pagheranno mai quote aggiuntive di questa natura.

Per risolvere il problema si dovrebbe, a mio modesto avviso, fermare in toto una o due domeniche il campionato regionale dove si è registrata la violenza, questo in aggiunta all'assistenza legale (presente, ma da rafforzare) ed alla certezza della pena sportiva (radiazione automatica per chi mena un Arbitro).

Ed invece ci si limita alla fuffa delle belle parole senza mai nulla di concreto, vedi "tavoli di discussione", vedi "canali di comunicazione", etc.

[Georghe84]

A mio parere irrealizzabile, chi gioca non firmerà mai clausole di questo tipo, le società non pagheranno mai quote aggiuntive di questa natura.

Già attualmente al momento del tesseramento si accettano tutte le norme federali, nessuna esclusa. Se la FIGC decide di inserire nelle N.O.I.F. anche questa, diventa un pacchetto prendere o lasciare: chi non vuole accettare anche questa norma, allora non si tessera.

Anche l'introduzione delle sanzioni pecuniarie per le Società i cui tesserati si sono resi protagonisti di atti di violenza è stata deliberata dalla FIGC e le Società hanno dovuto prenderne atto: se non erano d'accordo l'unica alternativa che avevano era quella di non rinnovare l'affiliazione alla FIGC e rivolgersi ad un EPS.

Di conseguenza, sia per le Società che per i tesserati, se la FIGC decide in tal senso, ci si adegua.

Inoltre, la presenza di una polizza e di una fidejussione andrebbero a maggior tutela sia dei tesserati (scarico personale in caso di RC) sia, soprattutto, delle Società (perché così se il proprio tesserato tira un pugno all'AE non è più la Società a dover tirare fuori migliaia di €, ma direttamente il tesserato o, in difetto, interviene l'ente con cui ha stipulato la fidejussione).

Quanto allo "sciopero"... a cosa porterebbe nel concreto? Al tesserato a cui parte l'embolo una domenica sì e l'altra pure cosa gliene importa dello sciopero? In che modo inciderà sul suo autocontrollo? In nessun modo! Bisogna andare a incidere sui comportamenti delle persone con azioni concrete, non limitarsi ad azioni dimostrative che però non possono in alcun modo convincere il singolo tesserato che non solo è giusto rispettare tutti (senza usare violenza), ma è conveniente anche per lui (per non rimetterci il portafogli oltre alla "carriera").

[PaulOBS]

Questa la soluzione individuata:
https://www.aia-figc.it/news/violenza-s ... nto-21386/

Lascio a voi i commenti.

[Asko]

Io approvo
Tentare non costa nulla, sempre meglio di puntare sempre e solo sulle chiacchiere

[missed_approach]

Per me la soluzione è: radiazione calciatore + penalizzazione punti in campionato.
Bisogna responsabilizzare le Società affinchè facciano da filtro su chi decidono di tesserare.

[Georghe84]

Per me la soluzione è: radiazione calciatore + penalizzazione punti in campionato.
Bisogna responsabilizzare le Società affinchè facciano da filtro su chi decidono di tesserare.

Mah... un controllo totale sulle persone le Società non potranno mai averlo: anche le Società che fanno prevenzione, che sono attente all'educazione etc. etc. sono esposte al rischio che un bel giorno il calciatore XY, siccome ha avuto una settimana pesante o siccome è a fine carriera o siccome.... allora decide che può anche sfogarsi contro l'arbitro, contro l'avversario di turno etc.
Ma se il giocatore in questione sapesse che se si sfoga poi deve anche aprire il portafoglio... beh... forse ci pensa due volte (o anche tre)!

Quanto agli innalzamenti dei minimi ed alla penalizzazione (ma solo in caso di atti di violenza da parte dei Dirigenti)... sono un punto di partenza, ma non risolveranno granché. Finché ognuno non sarà responsabile delle proprie azioni sul piano sportivo, amministrativo, civile e penale questo problema non si risolverà!