Domenica mattina un collega di 17 anni ha dovuto sospendere la propria partita a causa dell'interferenza di 2 dirigenti, al momento non è ancora stata presa una decisione in merito alla sanzione che verrà inflitta ai due, vi pubblico però quando ha scritto il presidente della FIGC provinciale di Piacenza, che definire un uomo "con le palle" a mio avviso è poco.
Sperando che serva a chi alle volte ritiene la Federazione "sorda e cieca" davanti a certi comportamenti.
5.1. Comunicazioni della Presidenza
CHI REMA CONTRO IL CALCIO PIACENTINO
L’estate scorsa un quotidiano nazionale economico, assai accreditato e considerato in Italia e all’estero,
pubblicava una indagine sulla pratica del calcio dilettantistico in Italia, dal punto di vista organizzativo,
partecipativo e qualitativo. In quella particolare classifica nazionale la provincia di Piacenza occupava un
posto molto in “alto” ed io, rallegrandomi con il cronista locale che mi chiedeva un commento, attribuivo il
nostro successo calcistico al raggiungimento di un lodevole grado di maturità sportiva, organizzativa e
culturale da parte delle società piacentine e dei loro dirigenti e tecnici.
Evidentemente non a tutti piace essere ben considerati e stimati; chiaramente qualcuno preferisce che il
calcio sia ancora considerato la fucina di disordini, l’occasione di violenze e la culla di poveri idioti decerebrati
che, da persone apparentemente normali, si trasformano in bruti capaci solo di gravi scelleratezze.
Se è così, c’è qualcuno, o forse più, che rema contro il nostro calcio, il nostro buon nome e vuole rovinare agli
occhi dei piacentini e del Paese la serietà, l’impegno ed i sacrifici delle nostre società e dei nostri dirigenti; ne
ho la prova leggendo le cronache locali che raccontano del triste episodio accaduto domenica mattina
1/11/2009 nel corso di una gara di “Allievi” cioè di ragazzi di 15/16 anni, arbitrata da un giovanissimo arbitro di
17 anni, probabilmente alle sue prime prestazioni.
Un tecnico ed un dirigente accompagnatore (persone adulte), dalla panchina, sono corsi in campo
raggiungendo l’arbitro per protestare ed hanno provocato la sospensione della gara. Mi fermo a questo solo
gesto che ritengo della massima gravità già di per sé e non vado ad esaminare la reale concretezza del
comportamento dei due né le ridicole giustificazioni, scuse e mascherate (minimizzate) ammissioni rilasciate
alla stampa (ormai è di moda) per cercare di avere qualche “sconto di pena” dal nostro G.S. Mi fermo
all’entrata in campo dei due dirigenti “perbene”, fra lo stupore ed il dispiacere dei 22 giocatori minorenni che
assistevano impotenti alla vergognosa scena posta in essere dai loro “maestri”, “educatori” e “istruttori”.
I due personaggi – che indubbiamente sono indegni del ruolo ricoperto ed incautamente loro affidato – hanno
rovinato tutto il lavoro svolto dalla Società, dall’AIA e dalla Federazione sino ad oggi; costoro dimostrano di
non aver capito nulla della pratica sportiva e dell’avviamento dei giovani allo sport. Ma ciò che è peggio è che
mettono in difficoltà chi sta “costruendo” i giovani arbitri con il rischio di vedere calare il loro numero. A
Piacenza, l’insufficienza di arbitri è dovuta principalmente alle intemperanze di pochi scalmanati e tutti noi
corriamo il rischio di vederci bloccare i nostri campionati, non potendosi disputare le partite; in tal modo per gli
anni prossimi dai primi scenderemo agli ultimi posti, per la contentezza di quegli intolleranti che ci remano
contro.
Invito la società interessata a licenziare in tronco i due autori dello sconsiderato gesto, nel suo interesse e
nell’interesse dei suoi giovani calciatori che hanno bisogno di ben altri esempi: sarebbe questa una prova di
collaborazione con la nostra Delegazione quanto mai opportuna.
Il Presidente
Mario Montermini Bolla