tony drino ha scritto:ho letto i vari articoli sul caso
ma altrettanto mi sono documentato sui fatti e mi sembra assurda la decisione del giudice sportivo
il ragazzo ha dichiarato ad alcuni giornali "ho solo fatto vedere alla signora arbitro il punto sulla mia maglietta ancora sporca di fango con la quale ho stoppato la palla e lei avvicinandosi quasi ha contatto fisico, accidentalmente con le nocche delle mani urtavo il suo petto involontariamente", e chiaro che è stato un contatto del tutto casuale, per questo non mi sembrava il caso di raccontare cose diverse da quelle che sono accadute trattandosi di un ragazzino minorenne, era necessario (come e successo) vedi tutti i giornali e vari siti, di demonizzarlo come un maniaco sessuale??????
se voleva essere protagonista, bene c'è riuscita, complimenti.........
Prima di tutto io tendo più a fidarmi della sentenza di un giudice sportivo e di un arbitro che di alcune dichiarazioni riparatrici di un ragazzo che vuole discolparsi. I dirigenti, l'allenatore e i calciatori della sua squadra c'erano in mezzo al campo ed hanno visto anche loro l'accaduto, e chissà perché nessuno di questi si è lanciato in difesa del calciatore, anzi, lo hanno allontanato, non hanno smentito l'accaduto e hanno asserito che era recidivo con le squalifiche.
Seconda cosa, una donna lo sa benissimo quando viene toccata accidentalmente o con malizia, da nessuna parte della sentenza del G.S. si evince che l'arbitro abbia considerato la cosa come un atto di un maniaco sessuale ma solo come un gesto di offesa della sua persona (e non saprei come darle torto). Nella sentenza del G.S. si evince che l'arbitro ha scritto soltanto che il sig. X le ha "appoggiato le mani su una zona y del corpo" non di certo che l'ha palpeggiata.
Coloro che etichettano i ragazzini (visto che il ragazzo in questione per me ha commesso una bravata e non è di certo un maniaco sessuale) sono solo i giornali e i giornalai, che hanno definito l'accaduto "palpeggiamento", quelli si che vogliono essere protagonisti, non di certo la collega arbitro.