Divieto di partecipazione degli associati ai forum: dubbi

[Emilio_DB2]

Volevo solo sapere quello che hai appena detto "il regolamento non lo vieta" perchè il presidente della corte sosteneva il contrario

[ciesse]

Volevo solo sapere quello che hai appena detto "il regolamento non lo vieta" perchè il presidente della corte sosteneva il contrario

Posso aggiungere che esiste una circolare AIA di qualche anno fa, che riguarda le modalità di gestione dei siti sezionali e dei CRA, e che non vieta l'istituzione di forum all'interno degli stessi, ma attribuisce la piena responsabilità dei contenuti al Presidente di Sezione o del CRA. Va da sè che eventuali forum Sezionali sarebbero prevalentemente (per non dire esclusivamente) frequentati da associati di quella Sezione, e pertanto, non vietandoli bensì regolamentandoli, l'AIA ne riconosce implicitamente la legittimità.
Ricordo, inoltre, la già citata circolare del Presidente Gussoni, che suonava come un "consiglio" (e non come una perentoria disposizione) agli arbitri di non frequentare forum, blog e simili.
Faccio notare, infine, che la "bozza" del nuovo Regolamento Associativo, fatta circolare prima dell'approvazione, conteneva un esplicito divieto alla frequentazione dei forum; il testo approvato, invece, risulta modificato su questo punto. Se ne deduce la volontà del legislatore di non vietare, ma di regolamentare, la partecipazione degli associati ai forum.

[Emilio_DB2]

Grazie dei chiarimenti. Un'altra domanda: esiste un posto dove vedere tutte le circolari scritte negli ultimi anni?

[ciesse]

Le circolari vengono inviate dalla Segreteria dell'AIA ai CRA e/o alle Sezioni, a cui spetta divulgare agli associati, quando abbiano rilevanza per questi ultimi, le notizie in esse contenute.

[Motosega]

Le circolari vengono inviate dalla Segreteria dell'AIA ai CRA e/o alle Sezioni, a cui spetta divulgare agli associati, quando abbiano rilevanza per questi ultimi, le notizie in esse contenute.

Solo per curiosita, se si usa un programma come Steganos, che cambia l`IP la polizia postale non identifica da dove si scrive, idem se ci si connetta da un cybercafe, li possono identificare la provenienza, ma con dozzine e dozzine di persone che si connettano diariamenteindividuare la singola persona diventa pressoche impossibile

[ciesse]

Può darsi. Io credo comunque che la "postale" abbia i mezzi per risalire all'utente. In ogni caso non è questo l'argomento della discussione. Si parlava di regolamento dell'AIA, non di attività criminali sul web.

[Emilio_DB2]

Vorrei fornire nuovi elementi a questa discussione
Come vi ricorderete leggendo sopra vi avevo presnetato una situazione relativa al nuovo regolamento AIA dicendo che una commissione disciplinare della mia regione aveva ritenuto lo stesso adatto a punire chiunque partecipasse a discussioni sui forum
Voglio riportarvi quanto scritto dalla commissione essendo io venuto in possesso di tali documenti

"Nei suoi vari scritti difensivi l'associato osserva che l'art. 40 comma 3 lettera D del regolamento AIA vigente al momento dei fatti, in realtà stabilisce per gli arbitri il divieto di "fare dichiarazioni in luogo pubblico, anche a mezzo e-mail o di propri siti internet, che attengano le gare dirette e gli incarichi espletati". A suo dire quindi la semplice discussioni di temi non concernenti gare dirette ed incarichi espletati non è di per sè punibile da regolamento. [...] Per concludere, sotto il profilo della possibile violazione dell'Art 40 Comma 3 Lettera D del regolamento AIA allora vigente, nulla si può addebitare all'associato, dovendosi la sua condotta biasimare al massimo sotto il profilo della opportunità e, se vogliamo, del buon gusto, senza possibilità di andare oltre. Ad una diversa conclusione si sarebbe probabilmente dovuti giungere qualora i fatti in questione si fossero verificati vigente il nuovo regolamento, che all'Art. 40, comma 4, lettera D stabilisce chiaramente che agli arbitri è fatto divieto tout court di "partecipare a gruppi di discussione, mailing list, foru, blog o simili, ma, come principio generale, le nuove disposizioni hanno forza giuridica soltanto ex nunc, e non possono applicarsi a fatti accaduti prima della loro entrata in vigore".

Che ne dite?

[AssistantRef]

"Nei suoi vari scritti difensivi l'associato osserva che l'art. 40 comma 3 lettera D del regolamento AIA vigente al momento dei fatti, in realtà stabilisce per gli arbitri il divieto di "fare dichiarazioni in luogo pubblico, anche a mezzo e-mail o di propri siti internet, che attengano le gare dirette e gli incarichi espletati". A suo dire quindi la semplice discussioni di temi non concernenti gare dirette ed incarichi espletati non è di per sè punibile da regolamento. [...] Per concludere, sotto il profilo della possibile violazione dell'Art 40 Comma 3 Lettera D del regolamento AIA allora vigente, nulla si può addebitare all'associato, dovendosi la sua condotta biasimare al massimo sotto il profilo della opportunità e, se vogliamo, del buon gusto, senza possibilità di andare oltre. Ad una diversa conclusione si sarebbe probabilmente dovuti giungere qualora i fatti in questione si fossero verificati vigente il nuovo regolamento, che all'Art. 40, comma 4, lettera D stabilisce chiaramente che agli arbitri è fatto divieto tout court di "partecipare a gruppi di discussione, mailing list, foru, blog o simili, ma, come principio generale, le nuove disposizioni hanno forza giuridica soltanto ex nunc, e non possono applicarsi a fatti accaduti prima della loro entrata in vigore".

Che ne dite?

Stando alla lettera di questo provvedimento, si deduce che allo stato attuale è vietato partecipare tout court a forum come questo. Quindi quell'articolo del nuovo regolamento andrebbe interpretato in senso estensivo, e non restrittivo come tutti finora abbiamo fatto. Quindi staremmo violando il regolamento. Che facciamo?

[Emilio_DB2]

Io personalmente non concordo con la visione della corte che reputo una semplice interpretazione non supportata da fatti concreti nè articoli particolari quindi continuerò a scrivere, sarebbe vergognoso se davvero fosse vietato

[AEffeQ]

mettete questo caso: se IO scrivo su un forum di cellulari (topic a caso) sono un arbitro che partecipa a forum on line.. Non penso di dover essere accusato di non attenermi al regolamento... Se scrivo su un forum in cui, al posto di cellulari si parla di arbitri, calcio, sondaggi sulle designazioni, non cambia granchè la sostanza (secondo me)... sono d'accordo che è sconveniente parlare di casi particolari (non dico le moviole della Serie A, ma esperienze periferiche successe il giorno prima in campo)... secondo me non c'è nulla di male a parlare di cose "normali" e pubbliche del mondo arbitrale (commenti a designazioni, ipotesi, pareri, opinioni) forse bisogna prestare un po' più di attenzione parlando di esperienze strettamente personali.. lo interpreto così.. altrimenti come non possiamo partecipare a forum di "soli" arbitri, con lo stesso ragionamento non potremmo partecipare a forum di cellulari..