dimissioni: una volta date si può tornare a giocare???

[onlyReferee]

Mentre scrivevo aladar ha prolungato la sua risposta e devo, quindi, aggiungere che la norma fu voluta dalle società a propria tutela. Infatti, in precedenza, un calciatore che aveva sottoscritto un contratto pluriennale poteva svincolarsi facendo il corso per arbitri e subito dopo tesserarsi nuovamente con un altra società. Adesso non può "più" farlo.

Ribadisco che non dico di essere d'accordo con la norma, ma che al momento è questa e bisogna adeguarsi...

Adesso ho capito il senso della norma: semplicemente si voleva evitare che un calciatore potesse tesserarsi con un'altra società e svilcolarsi dalla precedente per "vie traverse" (cioè attraverso il corso arbitri, nella fattispecie) . Evidentemente c'era molta gente che approfittava del corso arbitri a questo scopo e quindi si è optato per questa norma .

[ciesse]

Come dicevo nell'altra discussione, mi risulta (se volete mi informo meglio) che la norma sia derogabile, proprio in virtù del fatto che è stata introdotta per evitare comportamenti fraudolenti; laddove però sia evidente l'assenza di questi comportamenti (ad esempio, se un arbitro dà le dimissioni dopo cinque/sei anni di arbitraggio effettivo e torna a giocare, difficilmente si può pensare che abbia progettato il tutto così a lunga scadenza), credo che l'arbitro dimissionario possa essere autorizzato a ritesserarsi. Per farlo, ovviamente, necessita come minimo di un provvedimento ad hoc da parte della FIGC, quindi in assenza di procedure formali per richiedere la deroga, l'ex calciatore ed ex arbitro non può certo tesserarsi nuovamente come calciatore. Se lo facesse, andrebbe incontro a pesanti sanzioni (e come lui la società che lo ha tesserato).

Comunque, ammetto che è un "sentito dire", ma se l'argomento interessa posso provare a vedere se trovo "precedenti" in questo senso.

[Dode]

A me personalmente la cosa non riguarda, quindi non voglio essere io a chiedere a cosa di "lavorare" per informarsi... pero credo che per un ragazzo (presupponendo buona fede) provare qualche gara da arbitro e capire che non gli piace ci possa stare. E se per fare l'arbitro ha smesso di giocare, anche solo in giovanissimi o allievi per svariati motivi, penso sia lecito permettergli di chiudere questa decisione sbagliata (l'arbitraggio) e continuare a giocare...

[spippolo87]

grazie mille a tutti per le vostre risposte , ciesse se riesci a trovare qualcosa mi faresti un grande piacere.. anche vedere magari la deroga dopo quante gare si può ottenere o chi la rilascia se l'Aia o la FIGC..grazie

[ciesse]

Qui c'è una recente delibera del giudice sportivo provinciale di Mantova, su un caso però leggermente diverso rispetto a quello che ha originato questa discussione

DELEGAZIONE PROVINCIALE DI MANTOVA
STAGIONE SPORTIVA 2009/2010
Comunicato Ufficiale N. 32 del 11 Marzo 2010

Gare del campionato TERZA CATEGORIA MANTOVA

GARE DEL 28/ 2/2010

SOAVE - POZZOLESE CALCIO
Si scioglie la riserva di cui al C.U. nr. 31 del 4/3/2010. Con il reclamo, ritualmente presentato, la società U.S. SOAVE lamenta la presunta posizione irregolare del giocatore GALEAZZI ALESSANDRO, nato il 26/01/1984 che ha partecipato alla gara in oggetto, appellandosi all'Art. 40 comma 1) delle N.O.I.F. che recita testualmente "Gli allenatori professionisti e gli arbitri non possono tesserarsi quali calciatori. Il calciatore che si iscrive nell'albo degli allenatori professionisti o che consegua la qualifica di Arbitro decade dal tesseramento e non può più tesserarsi quale calciatore", e pertanto chiede l’applicazione delle sanzioni previste. Esperiti i dovuti accertamenti presso l'ufficio tesseramenti della F.I.G.C. - Archivio Storico Calciatori - dai quali è emerso che il GALEAZZI prima di aver conseguito la qualifica di Arbitro nel marzo del 2005 non risultava tesserato per alcuna Società affiliata alla F.I.G.C. e che il tesseramento del giocatore medesimo per la Società A.S. POZZOLESE CALCIO risale al 9/11/2009 dopo che in data 20/8/2009 aveva rassegnato le proprie dimissioni alla Presidenza della Sezione A.I.A di Mantova; considerato che l’interpretazione che questo G.S. attribuisce al Comma 1 del citato art. 40 delle N.O.I.F. parte dal presupposto che “ NON PUO’ PIU’ TESSERARSI QUALE CALCIATORE “ IL CALCIATORE CHE CONSEGUA LA QUALIFICA DI ARBITRO; verificato che il soggetto in questione ha conseguito la qualifica di Arbitro senza essere stato precedentemente “ CALCIATORE TESSERATO ”;
SI DELIBERA

a) di respingere il reclamo ed omologare la gara con il risultato conseguito sul campo:
SOAVE 0 POZZOLESE 0;
b) di incamerare la tassa reclamo, versata.

In pratica, il calciatore ex-arbitro non è stato sanzionato (e neanche la di lui società), poiché lo stesso non era già stato "calciatore" prima di diventare arbitro. Come detto, però, la vicenda è leggermente diversa da quella prospettata all'inizio della discussione.

[Benedetto]

A mio avviso, purtroppo , la delibera riportata da Ciesse conferma quanto precedentemente sostenuto.

Il Giudice sportivo di Mantova nel motivare la delibera, infatti, ha precisato che "NON PUO’ PIU’ TESSERARSI QUALE CALCIATORE “ IL CALCIATORE CHE CONSEGUA LA QUALIFICA DI ARBITRO; verificato che il soggetto in questione ha conseguito la qualifica di Arbitro senza essere stato precedentemente “ CALCIATORE TESSERATO ” (mentre Spippolo87, quando è stato nominato arbitro, era tesserato come "Calciatore").

[nodaspo]

Quoto in toto tutte le determinazioni di Benedetto per quel che concerne il divieto al nuovo tesseramento da calciatore. Ma nulla ti vieta di chiedere una sorta di "amnistia" percorrendo due strade: La prima scrivendo al Presidente Federale, invocando, per suo tramite, l'attivazione della Corte di Giustizia Federale ai sensi dell'art. 31 comma 1d del Codice di Giustizia Sportiva. In caso di esito negativo, puoi chiedere l'attivazione della Camera di Conciliazione e Arbitrato del CONI ai sensi dell'art. 30 comma 3 dello Statuto Federale. Auguri.

[alessandro1993]

Io conosco alcuni calciatori, che hanno partecipato al corso arbitri con il solo scopo di svincolarsi da una società che per vari motivi (contratto lungo, ecc.) non accettava le dimissioni.
Infatti dal momento del superamento dell' esame, decade ogni tesseramento , è quindi questi "furbi" calciatori si sono ritrovati svincolati a "parametro zero" (come si dice in gergo).
E poi dopo 2-3 mesi rassegnavano le dimissioni dall' AIA e si ritesseravano per come calciatori.
Questa "furbata" putroppo è all' ordine del giorno, ma grazie al già citato Art. 40, questa cosa è diventata vietata. Certo ci sono ancora i "furbi" che lo fanno, e magari non vengano scoperti, ma se fossi in te non lo farei, il rischio di essere squalificato è troppo alto.
Spero di essere stato utile.

[rorli]

Vedo ora questo topic leggendone un altro di analogo.

Io conosco molte persone che hanno fatto corso, esame, iniziato ad arbitrare e poi sono tornate a giocare (ovviamente a livelli infimi, se erano bravi mica venivano a fare l'arbitro .... ). Quindi ci sono tre possibilità:
1. l'interpretazione di benedetto della norma è corretta, e bisogna chiedere la deroga ma la si ottiene abbastanza facilmente, salvo magari i casi di professionisiti o quasi
2. l'interpretazione della norma è corretta ma finchè non c'è un ricorso non se ne accorge nessuno e si viene tesserati lo stesso
3. per come è scritta, si può interpretare la norma anche nel senso che il "calciatore che consegua la qualifica di arbitro decade dal tesseramento e non può più tesserarsi quale calciatore " finchè ha quella qualifica. E questa per me sarebbe un'interpretazione giuridicamente e letteralmente più corretta.
Resta il fatto che non sapevo nulla di questa questione, e credo pochi ne siano informati. Forse sarebbe il caso di informare maggiormente i giovani quando iniziano il corso .....

[Nykko]

io ho giocato a calcio, però al momento del corso non ero più tesserato come calciatore ma come semplice dirigente (allenavo la scuola calcio), potrei tornare a giocare o fare l'allenatore o il calciatore per la FIGC?